– di Corrado Speziale –
Anche quest’anno Messina sarà tra le tappe principali del Mediterraneo per la missione politico-umanitaria di Freedom Flotilla che farà rotta verso la Striscia di Gaza.
La Speranza è “donna”: Women’s Boat to Gaza. “Amal” è il nome di una delle due imbarcazioni che Freedom Flotilla Coalition farà salpare dal porto di Barcellona il prossimo 14 settembre con rotta verso la Striscia di Gaza, terra notoriamente martoriata su cui Israele impone da anni l’embargo e il blocco totale, dentro una “cinta”, ristretta tra mare, terra e cielo che si assottiglia sempre di più.
“Amal”, che tradotto significa “Speranza”, lungo la sua rotta, per qualche giorno, a partire dal 17 settembre, farà sosta a Messina, per quella che sarà l’ultima tappa prima di affrontare le “calde” acque su cui si affaccia il Medio Oriente. L’imbarcazione avrà un equipaggio interamente composto da donne, provenienti da varie parti del mondo, che nel corso degli anni si sono distinte per il loro impegno politico e civile dentro la questione palestinese. Nonostante abbia delle prerogative già in sé straordinarie, “Amal” non sarà l’unica nel suo “genere”, perché dal porto catalano salperà anche “Zaytouna”, un’altra nave-coraggio, anch’essa tutta al femminile, il cui nome è ispirato all’ulivo, l’albero della vita in agricoltura palestinese. Queste due navi speciali hanno preso così in consegna un progetto senza precedenti: Women’s Boat to Gaza.
L’evento era stato già reso noto a marzo, in occasione del lancio della campagna, quando nella città dello Stretto, in prossimità e in concomitanza della Festa della donna, attiviste della “Flotilla”, provenienti da Svezia, Norvegia, Canada, Sati Uniti, Sud Africa, Spagna, Turchia, Francia ed Inghilterra, avevano partecipato a delle iniziative promosse, rispettivamente, da Cambiamo Messina dal basso e dal circolo Arci Thomas Sankara. Allora, nel corso di una conferenza stampa, anche il sindaco Renato Accorinti appoggiò apertamente la missione pacifista e umanitaria verso Gaza. Dopodiché, attraverso una serie di eventi, fu lanciata l’azione di sensibilizzazione dalle attiviste messinesi e avviata una raccolta fondi, ancora in atto, al fine di fornire aiuti umanitari al popolo palestinese e supporto logistico alla missione.
“L’intenzione di costituire una flotta di navi ‘femminili’ – scrivono da Freedom Flotilla – è per sottolineare l’indomabile spirito delle donne palestinesi che sono al centro delle lotte a Gaza, nella West Bank, all’interno della Linea Verde e nella diaspora”. Dicono le organizzatrici: “Tramite le missioni marittime di questo tipo portiamo attenzione internazionale alla loro sofferenza e alla loro resistenza. Non solo vogliamo sfidare l’assedio, ma anche portare solidarietà e un messaggio di speranza al popolo palestinese. Con il sostegno delle donne, degli uomini, delle organizzazioni non governative, dei gruppi della società civile e dei collettivi femministi in tutto il mondo, noi faremo accadere questo.”
A bordo della “Amal”, che transiterà da Messina per condividere il suo carico di speranze ed aspettative per il popolo palestinese, sono previste anche presenze di prestigio. Prima fra tutte, quella della pacifista britannica Mairead Corrigan Maguire, che nel 1976, assieme a Betty Williams, vinse il Premio Nobel per la Pace. La stessa, nel 2010, nel corso della missione Freedom Flotilla I, rivelatasi la più drammatica per l’uccisione di dieci attivisti turchi da parte di Israele, aveva già tentato l’impresa di forzare il blocco. In questa prossima missione, salperanno con lei per la Palestina, tra le altre, la drammaturga e poeta Naomi Wallace, la donna politica del Green Party neozelandese Marama Davidson e Gerd von der Lippe, docente, giornalista e femminista norvegese, esperta nella questione palestinese.
In vista di quei giorni di settembre, in cui Messina darà ancora una volta il suo contributo sulla drammatica questione di Gaza e della Palestina, “Aspettando Amal”, è l’evento lanciato su Facebook per proporre eventi e condividere iniziative sul tema.
Messina è dunque chiamata, per il secondo anno consecutivo, ad accogliere una unità della Freedom Flotilla sulla rotta per Gaza. Lo scorso anno, in occasione della missione Freedom Flotilla 3, ospitò con grande interesse, nella sua ultima sosta, la “Marianne”, salpata da Göteborg sotto la guida del giovane comandante svedese Joel Opperdoes, che navigò alla volta di Gaza fino a quando il consueto intervento violento e repressivo israeliano ne bloccò la corsa.
Allora, la sosta e l’accoglienza degli attivisti furono arricchite di contenuti e con l’occasione fu fornito supporto logistico all’equipaggio. Dopo due giorni la “Marianne” salpò verso Gaza dalla banchina Colapesce in mezzo a tanta commozione, sulle note e al canto di “Bella Ciao”.
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