Freedom Flotilla 3 – Dal porto di Messina la “Marianne” fa rotta verso Gaza

Da Messina alla volta di Gaza. La fine che hanno fatto i loro predecessori la dice tutta sul tipo di missione… Speriamo bene.

Foto e servizio di Corrado Speziale

 

 

Alle 21,50 di Venerdì sera, l’imbarcazione, partita da Goteborg e proveniente da Palermo, ha ultimato la composizione dell’equipaggio ed è salpata dal porto di Messina in direzione Gaza, carica di materie di prima necessità per gli ospedali, ma soprattutto di tanta umanità e coraggio.

A bordo 15 volontari provenienti da Svezia, Norvegia, Spagna, Finlandia, Canada, Nuova Zelanda e Russia.

Tra loro, l’europarlamentare Ana Miranda e quattro giornalisti che racconteranno i momenti in cui verrà affrontato il “blocco” israeliano.

Tra gioie, preoccupazioni e speranze, la missione porta con sé il simbolo della città di Messina: un gagliardetto, accompagnato da tanti gesti di amicizia e solidarietà, è stato consegnato dal sindaco Accorinti al giovane comandante svedese Joel Opperdoes.

Al fine di scongiurare sabotaggi, prima della partenza, il fondo dell’imbarcazione è stato ispezionato dai sub della Polizia Municipale. La “Marianne”, ha lasciato la banchina Colapesce tra tanta commozione, al canto e al suono di “Bella Ciao”.

E’ stato uno dei momenti più intensi e commoventi che Messina abbia vissuto negli ultimi anni: non si sceglie, infatti, “per caso”, come ultimo attracco europeo un porto come quello di Messina, prima di affrontare le insidie di una rotta verso il Medio Oriente e di un agognato “approdo” pacifico nella Striscia di Gaza. Le due precedenti spedizioni Freedom Flotilla finirono male. Drammatica, addirittura, la prima, quella del 2010, quando la Marina israeliana uccise dieci attivisti turchi. La seconda, invece, venne fermata nei porti greci e l’unica imbarcazione che si avvicinò ad Israele venne dirottata e bloccata. Evidentemente, Freedom Flotilla Italia, ha riposto nella città di Messina, nel sindaco pacifista per eccellenza, Renato Accorinti e negli attivisti del movimento Cambiamo Messina dal Basso, tutta la fiducia possibile nell’affrontare una sfida di tale portata. L’evento, ha avuto anche la partecipazione e la collaborazione de “L’Altra Europa con Tsipras – Messina” e la “Casa Rossa – Rap”, oltre, naturalmente di chi, non necessariamente “etichettato”, ha voluto essere presente in una circostanza speciale come questa.

La “Marianne av Göteborg”, nel segno di “Ship to Gaza”, era salpata, il mese scorso, dal porto svedese di Göteborg, e passando per vari scali europei era approdata a Palermo qualche giorno fa, prima di ripartire per Messina, dove è giunta Giovedì mattina. L’imbarcazione ha incontrato e “raccolto” attivisti lungo il percorso, portando con sé un incommensurabile carico di umanità e di speranza per il popolo palestinese “confinato” nella Striscia di Gaza, territorio martoriato e soggetto dal 2007 ad un durissimo blocco militare.

L’unità di Freedom Flotilla 3, porta in stiva un carico di attrezzature mediche per l’ospedale al-Wafa e di pannelli solari destinati all’ospedale al-Shifa, ed il suo arrivo sulla costa palestinese è previsto intorno al 30 Giugno.

Assieme al materiale logistico, il battello ha imbarcato tanti disegni di bambini delle scuole italiane, da destinare ai loro coetanei della Striscia di Gaza, in un “abbraccio” di fratellanza e solidarietà. Un altro bel messaggio che in quella nave della speranza sta facendo rotta su Gaza è l’appello con la raccolta di firme delle donne siciliane da consegnare a quelle palestinesi: un “testimone” che Messina ha ricevuto da Palermo e imbarcato sulla “Marianne”.

Il momento “caldo” dell’avvicinamento della Flotilla nella zona a rischio è previsto a partire dal prossimo 24 Giugno. Per questo gli attivisti hanno lanciato l’appello per intensificare i contatti tramite satellite ed internet, proprio in quei giorni, al fine di rilanciare le informazioni, accendendo i riflettori mediatici in quel momento su quella zona. Alla “Marianne av Göteborg” per quei giorni si saranno unite altre imbarcazioni provenienti da altri paesi europei. Top secret, naturalmente, sull’origine e sul numero delle altre unità che completeranno la “flotilla”: sarebbe oltremodo ingenuo “attenuare” i pensieri ad Israele. Lì c’è un popolo che soffre e che va assolutamente aiutato.

E andiamo alla due giorni di Freedom Flotilla 3 a Messina.

“Libertà e pace in Palestina. Ne parliamo con i rappresentanti della Freedom Flotilla” è stato il dibattito curato congiuntamente dalla Casa Rossa-Rap e da CMdB alla Libreria Colapesce, dove i messinesi hanno potuto incontrare e dialogare con l’equipaggio e gli attivisti della “missione”. Alla fine del dibattito una cena con buffet mediterraneo, accompagnata da calici di vino rosso, è stata offerta dai messinesi ai militanti della “Flotilla”. Poco prima, a Piazza del Popolo, il gruppo tematico Nonviolenza – Pace – Disarmo di Cambiamo Messina dal Basso, aveva organizzato l’Ora di Silenzio per la Pace, iniziativa che, prendendo le mosse da quella, partecipatissima, di Genova, si tiene in città con cadenza mensile dall’Ottobre 2014. Non c’è stata occasione migliore, dunque, per dedicare il suggestivo momento al popolo della Palestina, assieme a Freedom Flottila, nel segno della mitica frase di Vittorio Arrigoni, attivista pacifista ucciso proprio a Gaza quattro anni fa: “Continueremo a fare delle nostre vite poesie fino a quando libertà non verrà declamata sulle catene spezzate di tutti i popoli oppressi. Restiamo Umani”. Significativa e molto gradita, è stata la presenza al sit-in di Mohamed Refaat, presidente della Comunità islamica di Messina, al suo primo giorno di Ramadan.

L’indomani, l’incontro con il sindaco Renato Accorinti e la stampa a Palazzo Zanca, cui ha partecipato l’assessore alla Cultura Tonino Perna assieme al presidente del Coordinamento di Solidarietà con la Palestina di Palermo, Zaher Darwish e Paola Mandato, di Freedom Flotilla Italia, che nei due giorni ha fatto anche da attenta e paziente traduttrice.

Il pomeriggio di Venerdì è stato molto intenso, sia sul piano logistico che su quello specificatamente affettivo ed emotivo. Gli attivisti di Cambiamo Messina dal Basso hanno aiutato il gruppo che si imbarcava sulla “Marianne”, a provvedere alla logistica del viaggio. Ben settanta cartoni d’acqua, per un totale di 630 litri, sono stati caricati sul battello che nei serbatoi ha fatto anche pieno di acqua e gasolio.

In mezzo a tutto questo non poteva essere trascurata la sicurezza: al fine di scongiurare sabotaggi, prima della partenza, il fondo dell’imbarcazione è stato ispezionato dai sub della Polizia Municipale, attivati dal sindaco Accorinti, su richiesta del comandante.

Così, i 15 volontari, provenienti da Svezia, Norvegia, Spagna, Finlandia, Canada, Nuova Zelanda e Russia hanno potuto imbarcarsi con tutta tranquillità. Tra loro, l’europarlamentare galiziana Ana Miranda e quattro giornalisti che racconteranno i momenti in cui verrà affrontato il “blocco” israeliano. Tra gioie, preoccupazioni e speranze, la missione porta con sé il simbolo della città di Messina: un gagliardetto con il simbolo della città è stato consegnato dal sindaco Accorinti al giovane comandante svedese Joel Opperdoes. Il gesto è stato accompagnato da tanti segnali di amicizia e solidarietà. Il sindaco, ospitato a bordo, ha apposto la propria firma sullo “storico” striscione di Freedom Flotilla a fianco delle tante altre raccolte dal Sudafrica all’Europa.

Queste le parole del sindaco Renato Accorinti, appena sceso dalla Marianne: “Ci stiamo battendo per il cambiamento non solo di questa città, ma pensiamo anche a chi soffre, agli ultimi della terra. Questo però in città si capisce di meno. Battersi anche per il Tibet e la Palestina non vuol dire tralasciare i propri cittadini. Noi qui, in questo senso, siamo fortunati, perché da settanta anni godiamo di certi diritti, mentre ci sono popoli che continuano a subire sopraffazioni. Su questa nave c’è anche Messina, con tutte le persone perbene di questa città che hanno ancora tanta umanità da condividere con gli altri”.

La partenza è stata posticipata di ben tre ore rispetto all’orario previsto. Herman, giovane marinaio di professione, ha illustrato ai passeggeri tutti gli strumenti per l’equipaggiamento ed i presidi di sicurezza da utilizzare in caso d’emergenza. In precedenza, sulla banchina, il comandante aveva tenuto un briefing con tutti i componenti della spedizione, illustrando loro il piano e le strategie dell’avventura che stavano per affrontare. Dopodiché, foto collettiva con tutti i presenti, sindaco compreso, intorno al simbolo di una Palestina libera ed indipendente, in ricordo di un momento che difficilmente Messina potrà dimenticare. Ciò fa dunque seguito, dal punto di vista squisitamente politico, alla visita a Messina dell’ambasciatrice palestinese in Italia, Mai Al Kaila, lo scorso 5 Giugno.

Prima del fatidico momento della partenza, in maniera corale, dalla banchina e dall’imbarcazione, si è levato in modo suggestivo il canto di “Bella Ciao”, accompagnato al sax da Dron Feiler, attivista israelo-svedese, portavoce di Ship to Gaza Svezia – Coalizione internazionale Freedom Flotilla, rivelatosi, così, anche un intraprendente musicista. Lo stesso, in maniera goliardica ha poi intonato il tema di Pippi Calzelunghe, spiegando che la vivace ragazzina svedese dai capelli rossi costituisce un simbolo di ribellione e disobbedienza, in tema con la missione.

Alle 21.50, la “Marianne av Göteborg” ha potuto liberare gli ormeggi e prendere il largo davanti alla Madonnina, sullo sfondo di un silenzio quasi surreale, con tutto il gruppo in coperta a salutare chi era rimasto in banchina. E mentre le note del sax di Dron si dissolvevano in mare, da terra si levavano voci d’incitamento rotte dalla commozione: “Good Luck, Marianne. Free Palestine!”.

Corrado Speziale

 

 

Redazione Scomunicando.it

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