Apprezzabile gesto di Carlo Collovà, che in Argentina, è diventato una sorte di portavoce del disagio e delle aspettative di un centinaio di nostri connazionali bloccati in america latina a causa del coronavirus e delle disorganizzazioni a vario livello.
100 italiani si imbarcheranno giovedì
Lo stesso Jesus – l’imprenditore di Ponte di Naso – comunica giorno 7 ci sarà un volo di aerolíneas argentinas – ci sarebbe piaciuto di più se era dell’Alitalia o meglio ancora un airbus del nostro esercito – che riporterà a casa 100 italiani bloccati in Argentina.
Lui l’ha saputo direttamente dal console: “mi ha chiamato per avvisarmi del volo che si è reso disponibile” – aggiungendo – “Mi sento di ringraziare il console generale e tutto il consolato per il lavoro che stanno facendo, e per l’occasione di collaborare con loro datami, nonostante le difficoltà e l’assenza totale della Farnesina”.
Ma Carlo Collovà non salirà su quel volo “non sarò tra i 100 che si imbarcheranno, ho deciso di dare spazio a chi ha più bisogno e urgenza, per vari motivi, di tornare in Italia, resterò ancora fino al prossimo volo e continuerò a rompere le scatole perché la Farnesina acceda ai fondi della protezione civile europea e faccia il suo dovere, riportarci tutti a casa”.
Una bella notizia che rimane, nel suo retrogusto, dal sapore agro.
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