Recensione del prof. Romano Pesavento
In edicola dal 18 di luglio il numero 8 dello Speciale di Tex Willer, dal titolo “Stella d’Argento”, edito da Bonelli, sceneggiatura e soggetto di Giorgio Giusfredi,
La stella d’argento. Un simbolo; un segno di riconoscimento e di distinzione; serviva a designare i ranger e a renderli individuabili in mezzo a un’accozzaglia di personaggi più o meno equivoci, pronti a farsi giustizia in modo approssimativo. Un giovanissimo Kit Karson dà veramente importanza a quel pezzo di metallo per i valori che rappresenta, senza mai diventarne schiavo; soprattutto dello strapotere che potrebbe emanare, un po’ come l’anello di Frodo, in un mondo in cui al prepotente di turno, e nell’albo lo troviamo, basta davvero poco per ergersi a capo incontrastato. Un giovanissimo Karson ha già capito quello che conta realmente e in nome
La trama è complessa e riesce ad abbracciare un lungo periodo temporale con le giuste ellissi, efficaci per creare suspence senza impoverire la struttura narrativa. I dialoghi tra i personaggi sono concisi e densi: non c’è bisogno di aggiungere troppe parole in un contesto di forte intensità emotiva.
I disegni di Pasquale Del Vecchio sono veramente interessanti e oscillano dal realismo ruvido, alla rappresentazione allucinata degli squarci onirici di Karson. Bellissimi i primi piani, molto espressivi nel cambiamento dei tratti somatici, dovuto ovviamente al tempo inesorabile che passa.
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