Lo sbotto del consigliere comunale di Brolo dopo la richiesta da parte del comune del risarcimento danni d’immagine per oltre 70 mila euro. Lui ora scrive a Renzi, Miccichè, Musumeci ed al Prefetto. La lista è di otre 150 tra onorevoli e media.
“Quello che sta avvenendo nel Comune di Brolo, ritengo, abbia pochi precedenti nella storia d’Italia e sicuramente nessuno nella nostra regione” afferma il consigliere comunale.
Ha fatto passare tempo, i fatti sono dell’estate scorsa, ha aspettato la prima fase della mediazione poi, alla fine, ha sbottato.
Una deflagrazione politica in quanto Gaetano Scaffidi mira le sue bordate in alto, e punta a tramutare il tutto in un caso mediatico nazionale.
I fatti li riassume lo stesso consigliere comunale nel comunicato stampa inviato quest’oggi.
Era il 12 giugno 2020: “Quella mattina mentre mi trovato sul lungomare cittadino, mi sono accorto di uno sversamento in mare di materiali anomali. Ho prontamente telefonato alla locale polizia municipale (inviando anche numerose foto e video) ed al comandante della stazione dei Carabinieri. Dopo avere atteso invano circa 30 minuti sul posto, al fine di verificare insieme alle forze dell’ordine quanto stesse avvenendo, ho deciso di allontanarmi ed ho immediatamente avvisato dei fatti tramite PEC (allegando foto e video) tutte le autorità competenti (sindaco, responsabile Area tecnica, responsabile Polizia Municipale, ASP di Patti, Carabinieri di Brolo, Guardia Costiera di Sant’Agata di Militello). Successivamente ho pubblicato sul mio profilo Fb un video di un minuto dove, senza accusare nessuno, tantomeno l’amministrazione comunale, segnalavo e mostravo ai cittadini quello che stava avvenendo, al fine segnalare i fatti a tutela della salute pubblica dei bagnanti“.
E’ sempre il consigliere Scaffidi a raccontarlo: “Infatti, l’attuale Sindaco del Comune di Brolo, nonché parlamentare regionale e coordinatore provinciale di Italia Viva, Giuseppe Laccoto, unitamente alla sua giunta Municipale, nel luglio scorso, ha deciso di intentare, nei miei confronti, una causa civile, facendomi recapitare, a dicembre 2020, un’incredibile richiesta di risarcimento danni per oltre 70 mila euro, per il semplice fatto di aver segnalato, nella qualità di consigliere comunale, un probabile ed evidente sversamento in mare, di liquami fognari, dalla condotta di emergenza sita sul lungomare di Brolo” – ed aggiunge “ho semplicemente fatto quello che qualsiasi cittadino, non solo un consigliere comunale, avrebbe dovuto fare“.
Ebbene, – continua Gaetano Scaffidi – “dopo aver fatto tutto questo, mi ritrovo incredibilmente citato in giudizio in una causa civile intentata dalla giunta comunale guidata dal sindaco e parlamentare regionale di Italia Viva Giuseppe Laccoto”.
La richiesta, a rammentarla in un video ci pensa lo stesso Scaffidi – è di 60mila euro per i danni d’immagine, ma c’è anche la pubblicazioni su due quotidiani nazioni e regionali delle “scuse”, oltre alle spese legali per il soccombente. Ad occhio e croce più di 70.000 mila euro.
Il giudizio del consigliere comunale brolese è impietoso.
Parla di “regime nel quale non sono riconosciuti i diritti della minoranza e non vengono accettate le voci in disaccordo” azzarda l’intimidazione politica tesa a mettere a tacere un consigliere comunale di opposizione che ha l’ardire di segnalare eventuali problematiche.
E per lui quelle “problematiche ambientali”, in quello stesso identico luogo “avvengono, purtroppo, periodicamente, da almeno 15 anni. Sono accadute, più volte, anche dopo quell’episodio (almeno altre 5 volte) e anche durante la precedente amministrazione, nella quale il sottoscritto ricopriva la carica di Vice Sindaco, e per le quali siamo stati anche noi, in passato, oggetto di pesanti critiche ed accuse da parte dei consiglieri di opposizione dell’epoca. Ma non ci è mai lontanamente passato per la mente di ricorrere a denunce e/o richieste di risarcimento danni, avendo bene a mente le prerogative ed i diritti dei consiglieri comunali”.
Il consigliere Scaffidi, nutre serenità e tranquillità sull’esito sull’esito delle vicenda giudiziaria che bolla come “temeraria” ma che crea un precedente molto pericoloso e rappresenta “un vero e proprio attentato alla democrazia, alle prerogative ed ai diritti, garantiti dalla legge, dei consiglieri comunali”.
Convito di tutto questo stamani ha quindi scritto “al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, al Prefetto di Messina, a tutti i deputati regionali dell’ARS, al segretario regionale di Italia Viva, Sen. Faraone, e al Sen. Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva, per segnalare quanto avvenuto e per chiedere loro se ritengono normale, accettabile e democratico” tali comportamenti concludendo “che continuerò ad agire nell’interesse della Comunità di Brolo e nel rispetto del mandato che mi è stato dato, da cittadino “libero” da condizionamenti o tentativi di prevaricazione di alcun genere”.
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