Cronaca

GAETANO SCAFFIDI – Non diffamò il comune brolese sulla “storia” degli sversamenti in mare

Gaetano Scaffidi Lallaro assolto dall’accusa di diffamazione

Il Tribunale civile di Patti ha assolto Gaetano Scaffidi Lallaro, ex consigliere comunale di opposizione, dall’accusa di diffamazione nei confronti del comune di Brolo.

A darne notizia lo stesso ex vicesindaco brolese, nell’amministrazione di Irene Ricciardello, con un video sui social

La controversia legale, avviata dall’amministrazione comunale brolese, riguardava un post pubblicato sempre sui social media da Scaffidi il 12 giugno 2020. In quel post, l’ex consigliere denunciava presunti sversamenti di reflui fognari nel mare della cittadina tirrenica, suscitando preoccupazione tra i cittadini.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Laccoto, ha contestato la veridicità di queste affermazioni, sostenendo che le dichiarazioni di Scaffidi fossero infondate e dannose per l’immagine del Comune.

Gli avvocati Filippo Alioto e Paolo Starvaggi, rappresentanti legali del Comune, hanno quindi presentato una richiesta di risarcimento danni, quantificata in un importo minimo di 60 mila euro, sostenendo che le affermazioni di Scaffidi avessero creato un allarme sociale e leso la reputazione del personale comunale e dei pubblici ufficiali coinvolti, e le  indagini effettuate nell’immediatezza dei fatti, sia dalla Polizia Municipale che dalla Capitaneria di Porto, con il supporto dell’Ufficio tecnico comunale, hanno accertato che l’acqua riversata in mare proveniva dalla pulizia di un pozzetto appena realizzato nella zona del “moletto”, parte dei lavori per una nuova condotta di adduzione aggiuntiva.

Il giudice Gianluca Antonio Peluso, però, ha ritenuto che Scaffidi, seppur partendo da un presupposto errato, non avesse avuto intenzioni diffamatorie, accogliendo le tesi difensive del suo legale, l’avvocato Alberto Ferraù,

Il giudice ha sottolineato che la verifica della non contaminazione delle acque è avvenuta solo successivamente ai controlli delle autorità competenti, e che quindi la preoccupazione espressa da Scaffidi, seppur infondata, non era intenzionalmente lesiva.

Inoltre, il Tribunale ha rilevato l’assenza di prove concrete riguardo al danno economico di 60 mila euro reclamato dal Comune. Pertanto, con una sentenza emessa il 24 luglio, il giudice ha rigettato la richiesta di risarcimento e quella di riparazione pecuniaria per diffamazione a mezzo stampa, considerando che il post non costituisse una pubblicazione editoriale.

Il Comune di Brolo è stato condannato al pagamento delle spese processuali, pari a 3.800 euro.

Rimane ora da vedere se l’amministrazione comunale intenderà impugnare la sentenza, aprendo un nuovo capitolo in questa vicenda legale.

 

Redazione Scomunicando.it

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