Politica

GETTONOPOLI – A Messina… riflettiamo anche sui danni collaterali

Il documento “pesante” dell’Udc di Messina… Una voce fuori dal coro 

Con la sentenza dei giudici del Tribunale di Messina, emanata nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “Gettonopoli”, sono stati condannati tutti i consiglieri comunali di Messina indagati, a pene addirittura superiori rispetto alle richieste del la pubblica accusa.

Tuttavia, senza entrare nel dettaglio dei fatti, ritengo che, piuttosto che ignorare questa vicenda, che ha una sua gravità, o abbandonarsi a piagnistei moralistici o, ancor peggio al giustizialismo del giorno dopo, sia più utile sviluppare qualche lucida considerazione che aiuti a riflettere anche sui danni collaterali che questa situazione può produrre in danno della politica, della Democrazia e delle Istituzioni.

Si tratta di una concatenazione di errori determinata, da quanto è stato possibile  comprendere, anche alla luce delle tesi e delle allegazioni difensive, di un giudizio di condanna che poggia su di una erronea interpretazione dei fatti, frutto di una lettura distorta della consolidata prassi consiliare, disciplinata da norme regolamentari che, solo dopo i fatti, sono state oggetto di modifica.

Però con la sentenza, come è facile intuire, non si rischia solo la delegittimazione dei Consiglieri inquisiti, ma della politica e della Istituzione Consiglio comunale.

Ed è proprio per le gravi difficoltà del momento, che questo va evitato.

E’ proprio adesso che la sfida di tutti contro tutti per accaparrarsi risorse e lavoro rende indispensabile una forte rappresentatività politica dell’Ente Comune ed i cittadini, gli imprenditori e l’Associazionismo devono vederlo come importante punto di riferimento.

Mentre gli imputati avranno il diritto di cercare nel sistema giudiziario le garanzie dei tre gradi di giudizio, che vengono riconosciute a qualsiasi cittadino sottoposto a provvedimento giudiziario, è prioritario in questi mesi importanti di fine legislatura  pensare al bene superiore della Città è quindi cercare in ogni modo di salvare la credibilità dell’Istituzione Consiglio e della Politica cittadina che esso è chiamato a rappresentare.

E questo non solo per una questione di principio, ma anche perché dall’Autorità Portuale, all’Accoglienza Migranti, alla ristrutturazione della Sanità, ai Fondi Masterplan, all’Amam, al dei Ciclo Rifiuti (situazione ancora in via di definizione), alla infrastrutturazione del Territorio, etc;, stiamo vivendo un momento in cui l’attività del Consiglio deve assume un ruolo importante nella difesa degli interessi dei cittadini.

 

 

 

Redazione Scomunicando.it

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