Cresce il sostegno dell’opinione pubblica per tutelare il settore dei Giochi. Da Nicola Porro a Bruno Vespa, il giornalismo italiano cerca di fare chiarezza sulle dinamiche politiche e legislative che rischiano di colpire la filiera con tagli di personale e chiusure di aziende.
Per il gioco d’azzardo continuano tempi che si possono definire bui: il settore continua a tener botta, tra coscienza e propaganda, ma la sicurezza è una: la consapevolezza, tardiva ma raggiunta dalle istituzioni per i problemi legati alla questione della gestione del gioco pubblico. Ora questi problemi chiedono necessariamente di essere affrontati. Massimo Garavaglia, precedentemente vice-ministro dell’Economia nel Governo Conte I, e Senatore della Lega, ha centrato i problemi che ha lo Stato con la filiera dell’azzardo e l’ha fatto nella riunione sul gioco pubblico organizzata da Acadi.
Intanto il gioco di Stato continua a subire vessazioni: miliardi su miliardi pagati negli anni ed aumentati a dismisura con il Decreto Dignità, fino ad arrivare ad un aumento, come anche denunciato da Nicola Porro nel suo nuovo libro, che sfiora l’80%, picco altissimo in Europa. A questo si aggiunga poi l’innalzamento del PREU sugli apparecchi da intrattenimento in vincita di denaro. Con la legge di bilancio ormai approvata, a febbraio 2020 l’aumento sarà ufficiale.
Una filiera che da sola alimenta il reddito di Cittadinanza e Quota 100, piegata e mai giunta ad un riordino, nonostante la Conferenza Unificata del 2017 che aveva aperto un dialogo, dietro un accordo scritto, ma mai attuato sul discorso di riordino. Ancora oggi, tre anni dopo, quell’accordo è valido ma non attuato. Con la complicità di leggi che, in alcuni contesti, costringono il gioco a vivere sotto scacco: il Piemonte è emblematico, in questo senso.
Il proibizionismo sta avendo conseguenze a livelli catastrofici e che possono a dismisura crescere a lungo termine, soprattutto in termini di ordine pubblico e sicurezza. Intanto aumenta la fragilità dell’intera industria, con migliaia di posti di lavoro a rischio. In Italia arriva anche la Tassa sulla Fortuna e mentre si parla di plastic tax, con esenzioni e “coccole”, per il gioco non c’è scampo. Le imprese, insomma, sono a rischio. Casi che esistono e diventano più emblematici nelle citate regioni ma nessuno avrà mai il coraggio di rivedere leggi “a tutela delle famiglie”, o spacciate per tali.
Da Acadi tutto lascia intendere una cosa: il riordino è fondamentale, per la messa in sicurezza di tutto il settore, da cui va rimossa tutta l’instabilità. Parole da tradurre in fatti, almeno in vista del 2020. Eppure, qualcosa sembra muoversi, seppur di poco, al di là degli aumenti e delle vessazioni. Persino Bruno Vespa, giornalista Rai, si è accordo di alcune assurdità riguardanti le dinamiche politiche ruotanti attorno all’azzardo: basito, si è detto Vespa, che ha promesso di aprire un confronto a Porta a Porta per contestualizzare al meglio la situazione e fare informazione. Dopo nove anni e dieci aumenti, piccoli progressi…
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