“GIOVINEZZA” – I 70anni di Pippo Salvo, si riuniscono per festeggiarlo, tre generazioni di “inossidabili” camerati

Una serie di telefonate. Una sorta di passaparola che ha “tagliato” la provincia, quindi un incontro a Capo d’Orlando per dedicargli una festa. Ad organizzare tutti Gigi Vasi, che con Pippo divide e condivide molte passeggiate serate a Capo d’Orlando. E’ la festa per i suoi settant’anni. Così è stato festeggiato il “transito dell’anno che immette simbolicamente nella quarta età” di Pippo Salvo che, francamente,non li dimostra affatto. Presenze intorno ad un tavolo che va oltre l’affetto per un amico, che testimoniano come coerenze e impegno paghino sempre e che ha permesso a una generazione “nera”, quella dei nati tra a cavallo tra 1960 e il 1940 di ritrovarsi ancora.

Pippo Salvo, commosso e felice, ha ringraziato, a modo suo, come è solito fare, con timidezza, questo gesto di affetto e ha continuato a farlo, poi su facebook, con chi ha fatto sentire la sua voce anche porgendo auguri, ricordando e rammentando fatti e persone che hanno segnato un’epoca, detto cose, scusandosi per non essere magari intervenuto.

E’ stata l’occasione, per tanti, di rivedersi dopo anni, e non – come spesso accade – ai funerali di qualcuno.

Ma anche per riaccendere dibattiti e polemiche mai sopite che come trent’anni fa si ascoltavano e magari poi degeneravano in risse anche nei congressi e negli “attivi”, in quello che era un movimento sociale conteso tra Almirante e Rauti, diviso tra posizioni terzaforziste e filoamericane, che inneggiava al Gheddafi di un tempo, leggeva Freda oppure sceglieva, come a Fiuggi, la strada di nuove alleanze che forse perdendo identità e valori face acquistare al partito consensi e potere di governo.

Ieri come allora, negli attimi che hanno preceduto la “festa” a tener banco sono stati la questione medio-orientale, lo stato ebraico, ed ancora politica e finanza, Meloni o Bertolaso, il nuovo eroe che si chiama Putin, ma anche di terrorismo e internet.

Quindi irrompendo tutti, a sorpresa, in una sala di un locale sul lungomare di Capo d’Orlando le discussioni sono finite sfociando negli auguri e poi tutti intorno al festeggiato a dedicargli ricordi e pacche sulle spalle.

Si è  mossa gente da Mistretta, Caronia, dall’area ionica, dalla città dello Stretto, molti da Milazzo e Barcellona.

Pronti a salutare Pippo Salvo confermando ancora una volta la sua stoffa da leader, da “vate”, da ideologo puro e punto di riferimento per tanti, che non ha mai lasciato indietro nessuno, che ha pagato mettendoci la faccia, sempre, tutto e per tanti, e che oggi si gode la pensione dopo aver insegnato per anni, non rinunciando mai al confronto, al dialogo, al confronto, a trasferire ai più giovani il valore di quelle che sono state le “tradizioni” del fascismo, tra impegno sociale e ideali.

Indiscutibile il suo attaccamento alle Idee, la sua militanza politica, appassionata e coerente.

Pippo Salvo è stato sempre da tutti, a partire dagli avversari, rispettato, per la sua coerenza e per la sua correttezza intellettuale, un merito riconosciuto a 360°.

Da giovane Pippo Salvo come tanti a Messina avevano scelto il “Centro Studi Ordine Nuovo” – una scelta difficile fatta di impegno e studio, di cultura e di appartenenza –  ed è stato tra i  protagonisti della “Destra del ’68” a Messina.

Nei primi anni settanta lo si ricorda impegnato a coordinare attività, lavori, e far militanza  in quella che era la “Giovane Italia” – che sarebbe divenuta da li a poco  “Fronte della Gioventù” – e nel “Movimento Sociale Italiano”, sempre tra i primi anche negli scontri all’Università e ben deciso a contrastare anche il potere dilagante della malavita e dell’affarismo all’interno del Fuan.

Una vita politica intensa, che divenne anche attività socio-amministrativa nel suo paese, Novara di Sicilia.

Pippo non si è mai tirato mai indietro.

Aveva e conserva il carisma del leader, e certamente non è stato “un cattivo maestro”, come altri, anche se non è stato, in gioventù il classico “bravo ragazzo” – politicamente parlando – mai arrogante, ma sempre deciso, argomentava il suo dire, la sua logica politica era stringente, ma non ammetteva nè compromessi nè tradimenti e non guardò mai con simpatia le derive extraparlamentari degli anni novanta.

Pippo Salvo continua a osservare, attento, curioso, quel mondo politico che oggi, in una grande confusione, è “la destra in Italia”.

E’ ancora un militante, raccoglie idee e si confronta, ama la storia, le Tradizioni.

Da giovane tra i primi a conoscere e divulgare il pensiero di Romualdi, di Evola e Codreanu, poi di Sermonti e Graziani ed anche di Benoist è stao pronto a trasmettere cultura e sapere ai più giovani, senza mia plagiarne le azione… ecco perchè non è stato mai un “cattivo maestro”.

Era presente quando si aprì la Libreria La Piramide, in via Ghibellina, ai primi cineforum d’avanguardia, con Giovanni, Peppino, Massimo, Renato, Daniele, i Toscano e tanti altri,  spesso è stato in mezzo a dirimere le questioni  tra i gruppi messinesi divisi in fazioni, Guelfi e Ghibellini, Sanbabilini e Frontini, Fdg di Messina contro quelli di Barcellona o Capo d’Orlando.

Pippo Salvo, da buon militante, ha sempre cercato di rendere visibile anche agli orbi, la necessità delle scelte fatte, le ha sempre contestualizzate, guardando avanti, anche quando, ai tempi di ON  si era riscontrata la necessità “politica” di annientare, con qualsiasi mezzo, il “sistema”.

Per questo era – allora come ora – entusiasta nell’idea ordinovista, della voglia di impegno in quella Azione Politica che Ordine Nuovo era riuscito a far emergere come vincente.

Un Movimento politico allora così “non conforme”, che aveva già visto la nascita delle Reggenze Provinciali, con la roboante uscita sul mercato del periodico “Ordine Nuovo Azione”, distribuito dai militanti ma anche dalle edicole, con raggiungimento della tiratura record e standard di 30.000 copie, di cui lui fu tra gli artefici di quella diffusione.

Pippo è stato di quella generazione che hanno vissuto sulle barricate di Reggio, nella stagione dei “boia chi molla”  che spesso lo vide fronteggiare le cariche della polizia, e poi far il servizio d’ordine ai comizi di Giorgio Almirante, o presidiare luoghi e spazi in una Casa degli Studenti, a Messina, terra di scontri e guerriglia politica.

Così, per lui, quel che resta dell’anima nera di Messina e provincia lo ha onorato, senza patetici rituali, ma con grande stima e affetto.

Forse qualche “assenza”, come Renato Lo Presti, Antonio Ragusa, Peppe Alfano e un pugno di altri amici persi per strada, sarebbero stati presenti e ben contenti di esserci…

Quindi ancora auguri per tante primavere da vivere altre Feste da festeggiare per il professore Salvo, “principe” di Novara di Sicilia, che ha davvero ancora una gran voglia di “Giovinezza”.

Nelle foto “momenti”  di incontri e manifestazioni a Messina. Quasi un album di famiglia, i comizi di Almirante, la commemorazione funebre ai 10 anni dalla morte di Ragusa, ed ancora le nuove leve del Movimento Sociale.

 

Redazione Scomunicando.it

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