Graziella Campagna, ogni giorno faceva la spola tra Saponara e Villafranca Tirrena.
Lavorava in una lavanderia. In una giacca trovò un’agendina dalla quale capì che quel cliente che si faceva passare per l’ingegnere Cannata in realtà era il boss latitante Gerlando Alberti junior che si nascondeva a pochi passi dalla caserma dei carabinieri.
Questo gli costò la vita.
Venne uccisa la sera del 12 dicembre 1985 con cinque colpi di lupara sparati a bruciapelo. Una prima volta, nell’89, Sutera e Alberti, vennero prosciolti. Furono le indagini private dello stesso Pietro – il fratello oggi un ex carabiniere – e le inchieste di Chi l’ha visto? a far riaprire il caso
E nel 2004 i due vennero condannati all’ergastolo, ma grazie all’indulto e a un ritardo nel deposito della sentenza tornarono in libertà. «Abbiamo dovuto affrontare il processo d’appello con quei due a piede libero in aula».
Solo nel 2008 scattò la detenzione.