Ospite Maysel Bello Cruz della Fábrica de Arte Cubano, centro multiculturale del Ministero della Cultura che sperimenta forme miste di finanziamento pubblico-privato. Gaetano Giunta: «Nel 2017 la Fondazione di Comunità di Messina si trasformerà nella Fondazione delle comunità delle periferie del mondo».
È dedicata a Cuba e all’evoluzione internazionale della Fondazione di Comunità di Messina la sessione autunnale dell’Horcynus Festival 2016 “Isole – Non isole”, in programma tra Capo Peloro e Reggio Calabria da oggi a martedì. Attraverso il peculiare angolo d’osservazione fornito dalle arti performative, pomeriggio al Parco Horcynus Orca si è cominciato a riflettere sugli scenari che si aprono per l’isola dopo il voto delle Nazioni Unite a sostegno del superamento dell’embargo e la recentissima morte di Fidel Castro. Ad alimentare il dibattito, la testimonianza dell’ospite cubano Maysel Bello Cruz, responsabile della comunicazione della Fábrica de Arte Cubano, spazio culturale multidisciplinare per arti visive, cinema, danza, musica, disegno industriale, grafica, architettura, letteratura e teatro. Un luogo di incontro tra le arti ma anche tra Cuba e i movimenti artistici mondiali, nato dalla riconversione di un vecchio stabilimento industriale, elemento centrale in un progetto che interpreta l’arte come strumento per la crescita e il cambiamento socio-culturale.
«L’Horcynus Festival 2016 finora ha lavorato prevalentemente sul Mediterraneo – sottolinea in apertura Massimo Barilla, dopo i saluti istituzionali affidati al presidente della Fondazione Horcynus Orca, Tommaso Marino – adesso si apre al mondo, coinvolgendo Cuba e la Fábrica de Arte Cubano, a cui ci accomuna una consonanza di filosofia e approcci che nasce dalla scelta di analizzare molteplici linguaggi artistici, di concentrarci sugli scambi tra arti e culture diverse. Il dialogo con Cuba sarà stabile, non sarà legato esclusivamente a questo momento storico di transizione per l’isola, di cui riteniamo fondamentale discutere».
Il pomeriggio si è aperto con la presentazione del nuovo archivio visivo di cinematografia e video arte cubana acquisito dalla Fondazione Horcynus Orca, con la partecipazione di Maysel Bello Cruz, che ha curato la selezione delle opere e ha spiegato l’unicità della Fábrica de Arte Cubano: «La F.A.C. è diventato il centro culturale più importante del paese. Tante personalità internazionali, primi ministri, first ladies, artisti sono venuti a visitarla. E’ un’isola dentro l’isola, epicentro e luogo d’incontro di artisti cubani, che si ritrovano in questo centro culturale del Ministero della Cultura, molto diverso da musei e gallerie, dove si respira arte in ogni forma. Ci autososteniamo con il costo dei biglietti d’ingresso ma caffè e bar interni sono gestiti da privati, secondo un modello economico misto innovativo per Cuba. Un’altra novità è che tutta l’amministrazione della fabbrica è in mano agli artisti, non affidata a burocrati. All’Horcynus Festival ho portato un archivio audiovisivo di opere di giovani artisti cubani, che entrerà a far parte della collezione della Fondazione Horcynus Orca».
A seguire, il dibattito e la proiezione de i cortometraggi El homicida dello stesso Bello Cruz e Patria Blanca di Leandro Javier de La Rosa. L’incontro è stato anche l’occasione per presentare alle istituzioni e alla stampa l’evoluzione della Fondazione di Comunità di Messina che diventerà la Fondazione delle Comunità delle Periferie del Mondo.
Durante l’intera giornata l’accesso al MACHO – Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca e alla sala immersiva è stato aperto a tutti e gratuito.
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