Attualita

IL CANTICO DI LIBRINO – Antonio Presti: “Opera d’arte sono tutti gli abitanti del quartiere”

– di Corrado Speziale – La Fotogallery

La sontuosa opera di street art, costituita da oltre mille banner disposti sulla parete dell’asse viario, alle spalle della Porta della Bellezza, è stata inaugurata lo scorso 25 marzo. Splendide gigantografie riportano i volti degli abitanti del quartiere, accompagnati dalle parole del Cantico delle Creature. Tutti insieme, concorrono verso un unico grande obiettivo: diventare essi stessi opera nel segno di un valore universale di bellezza in cui riconoscersi. Si tratta dell’ennesima operazione di Antonio Presti nel complesso e popoloso quartiere della periferia catanese affinché il riscatto sociale del luogo restituisca il diritto alla cittadinanza. Un ulteriore passo avanti verso il museo dell’Immagine e dell’Arte contemporanea di Librino.

Le presenze alla cerimonia inaugurale testimoniano la potenza di un messaggio a sfondo politico, sociale e culturale che non conosce precedenti, al quale nessuno potrà sottrarsi: ripartire dalle periferie disagiate attraverso l’arte e il sentimento. Gli interventi del prefetto, del sindaco e del vescovo hanno trovato terreno fertile grazie all’impegno delle comunità locali, come scuole, parrocchie e associazioni, unite senza retorica dalla voglia di riscatto: “Io amo Librino”.

 Oltre mille volti illuminati di luce propria e toccati dalla poetica e dalla sacralità del Cantico delle Creature, accarezzati dallo sguardo quotidiano di decine di migliaia di passanti. Primi fra tutti, gli stessi protagonisti, cittadini di Librino, al tempo stesso attori e testimoni di se stessi e della storia.

Antonio Presti e Fiumara d’Arte, Librino e i suoi abitanti sono ormai una realtà consolidata che non finisce più di stupire. Il Cantico di Librino, magnifica opera di street art fotografica è stata inaugurata lo scorso 25 marzo.

Un muro che si colora di vita: cinquecento metri di cemento sterile, una “diga” che separava la periferia, adesso esplodono di significati e assumono un’anima. Su un fronte la Porta della Bellezza, realizzata nel 2009, con 9000 formelle di terracotta, opera dei bambini delle scuole, trasformate da artisti di fama nazionale in 13 opere monumentali affiancate da versi poetici, regalano le suggestioni della Creazione, con le sue visioni e suoi misteri. Sull’altro, la sacralità della persona al centro di un progetto di vita, positività, bellezza. Il Cantico di Librino, la restituzione di un diritto sacro e universale: essere figli del Creato e cittadini di un luogo. Con un convincimento a chiare lettere, l’amore per il prossimo e per la propria terra: “Io amo Librino”.

Dalle foto, attraverso gli occhi e lo sguardo dei protagonisti, traspare la loro realtà quotidiana, la vivacità di tante esistenze e tante storie che oggi incontrano l’arte e la poesia. Volti di persone che comunicano, che trasmettono sensazioni, che regalano un’identità forte, profonda, non riconosciuta solo dai luoghi comuni e dagli stereotipi. Tutti insieme, sono un’opera d’arte unica, collettiva, un mosaico di vita. E’ un’intera comunità che diventa “opera”. Uomini e donne di ogni età, ragazzi, bambini, ci hanno “messo la faccia”, e da oggi il loro volto sarà contrassegnato da un termine, un aggettivo, una frase di San Francesco significativa di spiritualità, nel ciclo perenne della vita.

Il Cantico, nei volti delle persone di Librino che compongono questa street art della bellezza, è stato “raccontato” da otto giovani fotografi, nel corso di un anno di laboratori, a dir poco impegnativi, condivisi con le nove parrocchie del quartiere assieme alle associazioni e alle scuole che da tempo accompagnano Antonio Presti in questo progetto di “rigenerazione” delle periferie. I fotografi Arianna Arcana, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Maria Sipala, Luigi Auteri, Claudio Maiorana, Alessio Mamo e Orazio Ortolani, sono stati coordinati da Antonio Parrinello che ha fatto da direttore artistico.

Le presenze alla cerimonia inaugurale testimoniano la potenza di un messaggio a sfondo politico, sociale e culturale che non conosce precedenti, al quale nessuno potrà sottrarsi: ripartire dalle periferie disagiate attraverso l’arte e il sentimento.

Come già avvenuto lo scorso 4 ottobre, quando all’interno dell’istituto “Angelo Musco” erano stati scoperti e inaugurati i banner dell’installazione, la cerimonia è stata caratterizzata da varie performance dei ragazzi delle scuole del quartiere. Il percussionista Michele La Paglia ha aperto con la consueta allegria l’evento, guidando con passione e ritmo i ragazzi dell’orchestra dell’istituto “Angelo Musco” che poi, ha intonato “Dolce sentire” nel segno di San Francesco. A fine mattinata, gli stessi giovani orchestrali, dislocandosi in due postazioni lungo l’installazione, hanno allietato il percorso dei visitatori con brani tratti da opere, sinfonie e pezzi di musica della tradizione italiana. Nel corso della cerimonia, con proprie performance, avevano dato il loro contributo, tra gli altri, il coro della parrocchia “S. Maria Ausiliatrice” e i ragazzi dell’Istituto “Campanella Sturzo”.

Durante la cerimonia, particolarmente toccante il momento in cui la difficoltà si è trasformata in arte e bellezza: Alfina Fresta, giovane artista che studia canto lirico, ha incantato tutti con “Nessun dorma”. La stessa ha poi tagliato il simbolico nastro dell’inaugurazione del Cantico.

Antonio Presti alla gente e ai ragazzi di Librino: “Le scuole sono sempre stata casa mia. Rispettatele, per restituire loro il ruolo di tempio della conoscenza”. Sull’installazione del Cantico: “E’ un’opera che hanno voluto gli abitanti e che trova il suo senso nella manifestazione della bellezza. L’opera d’arte non sono le fotografie, non è l’installazione, bensì tutti gli abitanti di Librino. Per la prima volta l’arte rinuncia al suo essere opera e consegna a ciascuno la possibilità di sentirsi tale. Un’opera dell’universo, con le parole di San Francesco. Ogni giorno quando incontrerete quest’installazione e leggerete le parole del Cantico sarà come un battesimo, con un nuovo nome”. Come già avvenuto ad ottobre, Presti ha spronato il sindaco di Catania verso obiettivi comuni nell’interesse del quartiere e della città. Cosa occorre, tra richieste e sogni: “Il restauro della Porta della Bellezza, far fiorire la rotatoria, illuminare bene la Porta e quest’opera del Creato. Perché – spiega il mecenate – l’opera illumina le coscienze, il cuore, ma anche noi dobbiamo dare rispetto e decoro, soprattutto se riteniamo che questa sia un’opera d’arte non solo del museo di Librino ma della città di Catania. E’ un’opera della contemporaneità. Qui a Librino c’è un’unicità artistica preziosa, perché tutte le opere nascono dalla condivisione. Col sindaco Salvo Pogliese e con l’assessore Barbara Mirabella spero di poter costruire un futuro. Creare una fondazione che possa gestire quest’attività sarebbe un sogno”.

Il direttore artistico, Antonio Parrinello: “Progetto bellissimo. Per me è stato un prestigio eseguire un lavoro corale insieme agli abitanti di Librino. Ognuno ha mantenuto la propria identità, sia i protagonisti, che sono gli abitanti, che i fotografi. Anche loro hanno mantenuto la propria identità artistica proprio per non appiattire, omologare il progetto. Ognuno è stato libero di scegliere il proprio modo di fotografare anche se io e Antonio Presti abbiamo dato delle direttive”.

Le scuole di Librino fanno rete. A nome di tutte ha parlato la dirigente dell’Istituto “Angelo Musco”, Cristina Cascio: “E’ un momento bellissimo e particolarmente importante. Dopo l’inaugurazione della Porta della Bellezza, dove gli scultori avevano lavorato con i nostri ragazzi, oggi il nostro cammino riparte con questa installazione. Le immagini degli abitanti testimoniano la vivacità e anche la bontà del territorio in cui ci troviamo e sul quale tutte le scuole hanno scommesso insieme ad Antonio, naturalmente. Questo è un percorso non soltanto di bellezza esteriore, ma anche di crescita interiore sulla quale certamente tutti noi siamo pronti a scommettere”.

Il prefetto di Catania, Claudio Sammartino: “Librino è una parte importante della città. Lo Stato è vicino a Librino non solo per le operazioni di polizia ma soprattutto per sostenere voi che state lavorando su questi progetti. Ho guardato sin dal primo momento con grande apprezzamento l’iniziativa del maestro Presti. Ciò che state facendo è molto importante”. Sull’idea dell’installazione: “E’ geniale. La gente ci ha messo la faccia. Cosa c’è più quotidiano della foto di una persona?”

Il sindaco, Salvo Pogliese, ad Antonio Presti: “Grazie maestro. Lo dico con felicità e affetto. Sono accanto ad una persona speciale, un grande mecenate, una persona che dona se stesso, il suo tempo le sue risorse personali per rendere migliore questo quartiere e la nostra città”. Sulle richieste di Presti: “Cercherò di fare tutto quello che ha chiesto all’interno di un quadro molto delicato come quello in cui stiamo vivendo”.

Il 25 marzo era il giorno dell’Annunciazione. Quello del vescovo di Catania, Salvatore Gristina, è un annuncio particolare: “Il Signore è presente, è contento di questo quartiere, ama Librino. Quello che è stato realizzato dimostra che è stato fatto col cuore. Grazie, Antonio Presti”. Sull’installazione: “Mi fa piacere sottolineare che anche due sacerdoti hanno messo la loro faccia…!” Il suo messaggio a sfondo sociale: “Aver fiducia e lavorare insieme per il bene del quartiere e di tutta la comunità perché se non va bene Librino, non va bene Catania.  Se non avanza Librino, non avanza Catania”.

Infine, le parole di “un’amica testimone di bellezza”, come l’ha definita Antonio Presti. La “madrina” dell’evento, Alfina Fresta: “Mi rivolgo a tutti i bambini di Librino. Non dovete arrendervi mai. Seguite i vostri sogni come ho fatto io”.

 

Redazione Scomunicando.it

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