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Il gioco degli ironici travestimenti di Pino e Maria

Da scherzo goliardico a rito collettivo estivo… coinvolge tutta la spiaggia di San Carrà  Da scherzo goliardico a rito collettivo estivo… coinvolge tutta la spiaggia di San Carrà  il gioco degli ironici travestimenti di Maria e Pino.
Dieci anni di apparizioni, tra finte palme, foglie di banano, tavolini da bar, che improvvisamente appaiono sulla battigia, e poi ancora sberleffi al Gallo Cedrone o ai viaggi più o meno effettuati, prima in Marocco poi in Tunisia e via via Cina, Spagna, per finire (e qui diventa cronaca la nostra storia) a pochi giorni fa, quando vestiti da Siciliani agresti, ed amanti del buon vino, si  sono immersi in un tripudio di frutta e fiori nelle calde acque marine di un sedici agosto davvero afoso.
Protagonisti, sin dall’inizio, Maria Fogliani e Pino Codiglione, non più giovanissimi, amici da sempre, forse per divertirsi e far divertire i familiari, apparvero in un insolito travestimento dall’alto di una duna sabbiosa, per finire in spiaggia vestiti. Era l’agosto del 1998.
Risero, sorrisero e si stupirono i pochi bagnanti che ancora restavano in spiaggia, a crogiolarsi al sole, senza farsi attrarre dal pranzo ferragostano di quell’anno.
Un appuntamento immediatamente fissato per l’anno successivo, stessa spiaggia, stesso mare, stessa ora … tutti insieme.
Così nacque l’attesa, la voglia di non far sapere da cosa si sarebbero vestiti… la ricerca di velette, oggetti, “cufini”, scialli e ventagli…un esperimento goliardico che oggi è atteso da un’intera spiaggia, che alla fine non lesina applausi, commenti, pacche sulle spalle.
Un rito, dicevamo, allegro, quasi d’altri tempi, che sa di famiglia, d’amicizia, di riscoperta della voglia di stare insieme, che ha divertito prima i figli, ed ora, lascia allegri i nipoti ed i figli degli amici.
Un rito, dicevamo, che aggrega una spiaggia, ma che dà anche il segno del tempo che passa, un rito, quasi scaramantico,… che sussurra “cerchiamo di esserci tutti anche un altr’anno, anzi cerchiamo di essere di più”.
Bravi Pino e Maria, amici, palermitani, la prima d’adozione, l’atro che insegue la nostalgia dei Nebrodi da sempre e che qui torna appena può.
Grazie, ci regalate un momento autentico, pur se velato oggi di serena malinconia, che ci dà il segno della convivialità e della vostra vitalità che il tempo non ferma.
Una bella lezione d’ottimismo che speriamo vedere sempre, e non solo sulla splendida spiaggia di San Carrà, tra Capo d’Orlando e Brolo, nella terra di Naso, ma dentro ognuno di noi.
Di ottimismo e condivisione di tempo e di spazio… una lezione che diventa ricetta di vita.
Massimo Scaffidi
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