– di Corrado Speziale –
La compagnia teatrale messinese Nutrimenti Terrestri propone alla vasta platea del web una trilogia di Fotodrammi del drammaturgo e regista Simone Corso.
L’emergenza epidemiologica cambia, si trasforma e si distanzia pian piano da un lockdown che ha prodotto pensieri e preoccupazioni, ma in certi casi anche e soprattutto idee e nuovi progetti. Così la compagnia teatrale Nutrimenti Terrestri ha aperto il proprio sipario sull’immensa platea del web: Nutrimenti Digitali è una nuova sfida in un nuovo luogo d’incontro tra artisti e pubblico.
L’ultima opera del regista, andata sul palcoscenico, è stata “82 Pietre”, in co-regia con Adriana Mangano, prodotto sempre da Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri, risultata tra i vincitori ad Ascoli Piceno della rassegna “I teatri del Sacro”. Lo spettacolo, in tempi normali, sarebbe dovuto andare in scena il 10 marzo al Teatro Oscar di Milano per la rassegna deSidera Festival.
Così come “82 Pietre”, “Il grosso cuore della tigre” ci regala un teatro che apre alla sensibilità umana e alle riflessioni sulla contemporaneità. Questa è l’opera di impegno civile che riconosciamo in Simone Corso, capace di dare forza e dignità agli “ignudi”, ai portatori di disagi nei rispettivi contesti sociali.
Il fotodramma. In una delle foto più significative sono ritratti due bambini – uno dei quali, disteso su un muretto, trattiene sotto il petto un pallone Super Santos – che osservano mestamente una ruspa che abbatte una baracca. La casa, il nido della loro infanzia che va giù sotto i colpi della benna, è un pezzo di cuore che vola via assieme agli affetti della loro giovane vita.
Siamo lungo il perimetro periurbano di Messina, laddove regna il disordine edilizio, la disomogeneità tra vecchio e nuovo, dove risaltano sacche endemiche del disagio, del degrado sociale e dell’abbandono: le baracche del rione Taormina.
L’immagine, realizzata da Francesco Algeri, nel 2017 si è classificata terza al Premio “Vizzini”, concorso di fotogiornalismo dedicato all’indimenticato decano dei fotoreporter messinesi, scomparso nel 2009.
“Il grosso cuore della tigre” è una storia semplice e al contempo forte e profonda, toccante, che abbraccia e custodisce il pensiero di un bambino, tra sogno e realtà. Ma è anche un documento civile arricchito dall’arte della narrazione, della fotografia e della musica. Un insieme ottimamente assemblato in dissolvenza e alternanza fra i tre elementi.
La musica e il suono di Patrick Fisichella assecondano le immagini e supportano la straordinaria recitazione di Maurizio Puglisi, a volte alternandosi ad essa. Il tocco acustico, nitido, della chitarra, e il sottofondo avvolgente, ci regalano una ballata dal sapore mediterraneo che si adagia sul racconto e sui fotogrammi che scorrono in sequenza lenta, cadenzata e ragionata.
Si coglie la malinconia ma anche e soprattutto l’innocenza, la dignità di chi si accontenta di poco, ma affronta la vita con coraggio, a viso aperto, preso dall’orgoglio per una conquista.
Ne viene fuori un bambino vulnerabile per condizione sociale, ma soggettivamente forte e determinato, che vuol essere padrone del proprio destino.
“Sentì sotto il palmo della mano un enorme cuore danzare dentro un petto poderoso” è l’immagine che conforta Giuseppe e gli dà forza, voglia di riscatto. Così riemergerà dal “fondo del fiume nero, denso”, come dalle macerie che hanno seppellito i suoi ricordi e dove sono vissute, sospese, le sue tre generazioni.
“Il grosso cuore della tigre” è una foto – dramma del nostro tempo che ci attraversa lasciando tracce e ferite profonde: il divario, la distanza con le periferie disagiate, energie incomprese dal cuore forte e pulsante come quello di una tigre.
Il fotodramma è disponibile da questo link: https://www.youtube.com/watch?v=LiLCBB3ZxfE
E’ stato ristretto agli arresti domiciliari l’autore del furto perpetrato ai danni della nostra emittente…
TRA CLOUD E MOBILE BANKING - L’importanza di scegliere siti sicuri
Punti morbidi e strade di pietra, 2025. Filati di cotone e sassi, dimensioni variabili. (altro…)
Amunì, il Festival Agroalimentare a Torrenova, parte alla grande. (altro…)
Si è svolta ieri, venerdì 5 settembre, nella suggestiva cornice di Villa Piccolo a Capo…
Una magia senza confini ha avvolto piazza XX Settembre a Canicattini Bagni durante il Canicattini…