Enzo Caputo, scrittore e giornalista con una lunga esperienza nel campo della ricerca storica e della scrittura, torna con una nuova pubblicazione: “Il Pontile”. Questa raccolta poetica rappresenta un viaggio interiore, un crocevia di emozioni e riflessioni che attraversano la mente e il cuore dell’autore.
La metafora del Pontile
Il titolo del libro non è casuale: il pontile è il simbolo del movimento, del passaggio tra mondi diversi, della speranza e dell’illusione. Come afferma lo stesso Caputo, “il pontile è un punto di partenza e di arrivo, un luogo di imbarco e sbarco, povero e precario, che poco ha a che fare con il grande porto che metaforicamente massifica e materializza l’uomo”. È la rappresentazione della lotta tra la speranza e l’incertezza, tra il desiderio di cambiamento e la paura dell’ignoto.
Poesia libera e autentica
Caputo rivendica una poesia libera, non incatenata da rigide regole metriche. La sua scrittura è un fluire spontaneo di emozioni e immagini, un’espressione autentica che si nutre di stati d’animo e visioni. Il suo stile ermetico e intenso cattura l’essenza della vita e della condizione umana, rendendo la lettura una profonda esperienza emotiva.
Enzo Caputo non si limita a scrivere versi: li vive.
La sua poesia è intrisa di passione, di un senso di giustizia e di un anelito di libertà. Egli crede fermamente che la parola abbia il potere di muovere le coscienze e di combattere le ingiustizie. “La salvezza del mondo è nelle mani dei Poeti, dei sognatori… o meglio, è nelle mani dei folli poeti sognatori che, non più soli, sono in grado di muovere coscienze e sconfiggere ingiustizie”, afferma l’autore.
Enzo Caputo nasce nel 1958 a Castell’Umberto, in provincia di Messina. La sua carriera lo ha visto impegnato come giornalista, ricercatore storico ed esperto di Seconda Guerra Mondiale in Sicilia. Ha scritto saggi, romanzi e articoli, affrontando tematiche di grande rilevanza storica e sociale. Il suo percorso culturale lo ha portato a coordinare progetti importanti, a collaborare con diverse testate giornalistiche e a organizzare eventi culturali.
“Il Pontile” è un’opera che invita il lettore a lasciarsi trasportare dal flusso delle parole, a navigare tra sogni e realtà, tra speranze e disillusioni.
Un libro che, come il pontile, è un punto di passaggio tra ciò che siamo stati e ciò che vogliamo diventare.
Con questa raccolta, Enzo Caputo ci regala una poesia intensa e vibrante, capace di toccare le corde più profonde dell’anima, lasciando nel lettore il seme di una riflessione che va oltre il tempo e lo spazio.
Il libro si avvale dei contributi di Michele Manfredi Gigliotti, Nina Giardinieri e di Rosalia Ricciardi e delle splendide foto di Eliana Caputo ed è dedicato “a quanti con un mondo nel cuore, sognano e sperano nel Pontile dell’esistenza”
“Due parole nel cuore, un rumore nella sera”.
due domande all’autore
Cosa si prova a pubblicare un libro di poesie?
Non sono alla prima esperienza, ma pubblicare poesie è diverso dal pubblicare un saggio storico, un romanzo o un articolo. I versi, specchio dell’animo, sintetizzano il mondo interiore ed è normale che danno, pubblicati, sensazioni particolari. Alcune delle poesie pubblicate “giacevano”, destinate a futura memoria, nel cassetto “dei sogni” da oltre trent’anni. Ora sono “scappate” e sono soddisfatto, anche perché le immagini fotografiche – che rendono appieno i concetti che cerco di esprimere – sono scatti di mia figlia Eliana. Tre volte chapeau per la prefazione dell’avvocato scrittore Michele Manfredi Gigliotti, per le note della scrittrice e poetessa Nina Giardineri e per la post- fazione della scrittrice e poetessa Rosalia Ricciardi.
Perché Titola “Il Pontile”?
Per me “Il Pontile” è una delle metafore che meglio rendono il movimento interiore, mentale e materiale di ogni essere vivente. Da esso, infatti, si parte per un viaggio, per sfuggire da qualcosa o da qualcuno, per seguire un amore, una chimera, un ideale… oppure, semplicemente per vedere partire gli altri. E’ un luogo di partenza, ma anche di arrivo. Ma, soprattutto, il pontile è un punto d’imbarco e di sbarco, povero e precario, che poco ha a che fare con il grande porto che metaforicamente massifica e materializza l’uomo. Rappresenta l’eterna lotta tra la speranza e l’illusione. Con questa raccolta mi sono imbarcato. Una barchetta, magari per navigare sotto costa.
le foto di Eliana
splendide le foto di Eliana Caputo, a corredo delle poesie… eccole
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