La memoria di Rita Atria continua a vivere e a trasformarsi in un faro di speranza e responsabilità civile. Il Premio “Picciridda”, istituito in ricordo della giovane testimone di giustizia morta a soli 17 anni, è stato assegnato quest’anno a Giuseppe Antoci, deputato europeo e ex presidente del Parco dei Nebrodi e simbolo della lotta alle infiltrazioni mafiose nei fondi pubblici. Il giorno prima aveva ricevuto il Premio Nazionale Solidarietas 2025, promosso dal Movimento Cristiano Lavoratori.
Antoci: “Un premio che commuove e responsabilizza”
Antoci, che nel 2016 sopravvisse a un attentato mafioso e che da anni è punto di riferimento nazionale ed europeo sul tema della legalità, ha accolto il riconoscimento con parole intense:
«Ricevere il premio ‘Picciridda’ Rita Atria mi ha commosso e mi ha fatto avvicinare con il cuore e con il pensiero a questa ragazza che ci ha lasciato un grande insegnamento: LA SCELTA. La scelta di voltare pagina, di cambiare vita, di voler essere libera dall’oppressione mafiosa».
L’ex presidente del Parco dei Nebrodi ha ricordato come la cultura e la memoria possano diventare strumenti di cambiamento, ringraziando l’associazione “La Tazzina della Legalità” per l’impegno costante e ribadendo che «Rita vive nel cuore di chi non smette di credere che un futuro diverso sia possibile. Avanti, insieme».
La memoria a Partanna: un ricordo che si rinnova
Ogni Partanna ricorda Rita Atria, la “picciridda” che osò rompere il silenzio mafioso affidando le sue verità al giudice Paolo Borsellino. A rendere omaggio alla sua memoria, quest’anno, anche Piera Aiello, cognata di Rita, (e cittadina onoraria di Brolo) anch’essa testimone di giustizia ed ex parlamentare.
Per motivi organizzativi, la cerimonia di consegna del premio non si è tenuta nella data tradizionale, a luglio, ma è stata rinviata al 6 settembre, giorno del compleanno di Rita Atria. «La ricorderemo festeggiando in sua memoria, con il sorriso sulle labbra. Festeggeremo una piccola grande donna, simbolo di rinascita, verità e giustizia», ha spiegato Aiello.
Un premio che lega memoria e presente
Il Premio “Picciridda” è ormai un appuntamento centrale nella cultura della memoria antimafia siciliana. Negli anni ha premiato cittadini, associazioni e figure che hanno incarnato i valori della ribellione al potere mafioso e della difesa della libertà. Quest’anno, la scelta di premiare Giuseppe Antoci conferma la volontà di saldare il coraggio giovanile di Rita con la resistenza civile di chi, ancora oggi, combatte per un Paese più giusto.
Dal dolore di una giovanissima vita spezzata, la Sicilia e l’Italia continuano a raccogliere il messaggio più potente: ribellarsi è possibile, scegliere la libertà è necessario. Antoci, ricordando Rita, ha trasformato la sua commozione in un rinnovato impegno: la legalità non è solo un principio, ma un atto quotidiano.
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