Categories: Eventi

Il Rito della Luce di Fiumara d’Arte – Oggi al Liceo “E. Boggio Lera” di Catania

 

 

 

C’eravamo lasciati lo scorso Giugno, esattamente due stagioni fa, alla Piramide 38° Parallelo di Motta D’Affermo, nel cuore della splendido parco scultoreo di Fiumara d’Arte, vicino Tusa, dove si celebrava la quarta edizione del Rito della Luce, versione Solstizio d’Estate. Ma la straordinaria “offerta” di arte e cultura, amalgamate attraverso i più alti valori universali dell’uomo, non possono né devono fermarsi in un luogo prescelto per destinazione.

Perché Antonio Presti, creatore di Fiumara d’Arte, non segue stereotipi che limitano ad orizzonti scontati dentro geometrie ben definite. Egli, piuttosto, ha rivoluzionato il senso ed il concetto di “opera”, elevando l’accezione del termine verso la “ri-generazione” della condizione umana secondo una relazione imprescindibile: conoscenza e cultura rappresentano la luce e occorre operare affinché, da qualunque prospettiva, quest’ultima trionfi sul buio.

Così, in quattro anni, altrettante edizioni del Rito della Luce alla Piramide 38° Parallelo, sui Nebrodi, e due a Catania – la prima a Librino, dura e complessa periferia, e la seconda, quest’ultima, nel “cuore antico” della città – rappresentano una “semina” straordinaria, destinata ad espandersi e a contaminarsi con variegate realtà: sarà tutta da seguire, infatti, anche la prossima edizione catanese, prevista per il Solstizio 2014 al Liceo Artistico “Lazzaro”.

Nell’edizione 2013 al Liceo “Enrico Boggio Lera”, intanto, quantità e qualità, come sempre, parlano chiaro: 50 scuole di ogni ordine e grado, 10.000 studenti, 250 artisti, 40 poeti, 30 associazioni, 40 fotografi, 200 musicisti e 10 gruppi etnici, accolgono nel migliori dei modi, attraverso loro opere e performance, svariate migliaia di ospiti “devoti” a tanta bellezza.

Il Rito celebra l’avvio di una nuova stagione: la giornata più breve dell’anno si lascia alle spalle la notte più lunga e riparte alla conquista di nuova luce che pian piano crescerà fino alla fine della prossima stagione. E’ come un gioco circolare in cui la condivisione e la diffusione di conoscenza e cultura spalancano le porte al rinnovamento, alla rinascita interiore. Ciò avviene attraverso la sacralità dell’arte, l’energia e la spiritualità del fuoco con i suoi disegni di luce, ed il candore del bianco, dominatore assoluto di tutti gli spazi, sia interni che esterni alla suggestiva struttura che un tempo ospitò i Benedettini.

Il silenzio, poi, per aiutare all’ascolto e alla meditazione, si rivela un elemento fondamentale: “l’educazione alla bellezza” passa anche da questo.

Gli splendidi mandala, sui quali domina il bianco della salgemma e di altri materiali magnificamente decorati, simboli spirituali ed universali di forza rinnovatrice, sono opera ciascuno di una differente scuola di Catania. In essi spicca l’arte, la cura, ed il rigore espressivo dei ragazzi che vi hanno lavorato.

Cantanti, poeti, attori, performer, accompagnano lungo il percorso, segnando l’alternanza tra una suggestione e l’altra.

In una bellissima installazione, sagome umane si lasciano attraversare dalla sommessa luminosità della sala, assumendo varie sembianze, mentre danno l’effetto di allontanarsi dall’ombra che le segue, incontrando la luce.

Varie decine di citazioni di personaggi celebri su temi come pace, luce, bellezza, conoscenza, fratellanza, campeggiano su muri e finestre, o pendono dal tetto. Tra esse quelle del Dalai Lama: “Condividi la tua conoscenza. E’ è un modo per arrivare all’immortalità”; di Gibran: “La bellezza non è nel viso, è nella luce del cuore”; di Oscar Wilde: “Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna…punito perché vede l’alba prima degli altri”. Ma tantissime altre, di altrettanti autori, meritano di essere lette affinché diano spunti di meditazione. Ugualmente, decine di riflessioni ed aforismi, manifestati su cartoncino da tantissimi studenti liceali, meritano analoga attenzione.

Dal tetto di uno dei corridoi principali penzolano, a grossi caratteri, scritte inneggianti i valori imprescindibili dell’uomo: vita, sapienza, conoscenza, amicizia, speranza, dignità, coscienza, incontro, fede, gioia, luce, compassione, amore, pace, letizia, dialogo.

In una stanza, domina la parola “luce”, scritta in tutti le lingue e i caratteri del mondo.

Lungo tutto il percorso, migliaia di origami disegnano varie forme e simbologie dando l’impressione di restare sospesi nel vuoto ad incontrare lo sguardo del “devoto” visitatore. Nel suggestivo, antico spazio interno dell’Istituto, barchette a vela fasciate di tulle, rigorosamente bianco, danno l’idea di un dolce movimento, senza tuttavia destare dubbi sulla rotta cui sono destinate: la bellezza, insita nella cultura e nella conoscenza, è un approdo visibile agli occhi.

Dentro una delle sale più suggestive, come nella scorsa edizione, una preghiera islamica ed un passo del Libro della Genesi, stanno fianco a fianco nel segno della tolleranza interreligiosa e di un auspicabile rispetto tra chi professa cristianesimo, ebraismo e islamismo.

Non mancano neppure le curiosità: un simpaticissimo robottino, che si colloca tra il gioco e la scienza, fa su e giù in un angolo del corridoio sorreggendo nientemeno che una candela. E la sua presenza è spiegata da una didascalia: “Sono il robot della luce. Mi nutro di luce e do lustro ai ragazzi del Boggio Lera che mi hanno creato”.

Attraversando l’ultimo pianerottolo della scuola prima di intraprendere la discesa, le guide invitano all’affaccio sulla tromba delle scale: qui lo sguardo affonda dentro una magnifica spirale di luce contornata dalla morbidezza delle tele bianche che avvolgono le scale.

Tantissimi altri oggetti ed elementi, utilizzati in sculture e installazioni, contengono in sé il senso propiziatorio di benessere, speranza e prosperità, come, ad esempio, le spighe di grano che caratterizzano una delle opere alla fine del percorso.

Con il Rito della Luce per il Solstizio d’Inverno 2013, Librino consegna, così, alla città di Catania, i primi frutti della “semina” operata da Antonio Presti e Fiumara d’Arte verso le nuove generazioni di quella problematica periferia, il cui messaggio di speranza, maturato in 15 anni di attività, è adesso penetrato nel cuore della città, per intraprendere una nuova fase del proprio percorso all’insegna dell’educazione alla bellezza attraverso la cultura e la conoscenza. Di anno in anno, l’evento, verrà così ospitato, a turno, in una diversa scuola cittadina.

Ed in tutto questo ci sta una novità: Antonio Presti, che, com’è risaputo, non si è mai assoggettato al potere di certa politica, rinunciando ad incarichi, favori  e privilegi, adesso, per proseguire lungo il percorso intrapreso sin qui con successo, chiede condivisione e partecipazione, anche economica, a tutti coloro che si riconoscono nel suo progetto. Ed egli ne spiega il motivo: “Il Rito non appartiene alla Fondazione, né ad Antonio Presti, è, invece, dei cittadini, degli studenti, delle scuole, degli artisti. Il Rito è della città. E i cittadini possono quindi condividerlo, diventare guardiani della conoscenza a protezione del futuro delle nuove generazioni”.

 

Corrado Speziale

 

 

admin

Recent Posts

AMUNI’ FESTIVAL 2025 – La formula giusta

tre giorni di gusto, musica e successo a Torrenova (altro…)

8 ore ago

A MILANO – Spazio Danza Academy di Capo d’Orlando con Roberto Bolle: emozioni e successi a OnDance 2025

Per il quarto anno consecutivo, Spazio Danza Academy ha portato il nome di Capo d’Orlando…

10 ore ago

NASO – Camionista punto da un calabrone salvato dal Dott. Giuseppe Pruiti: «Ha fatto un miracolo»

In un tempo in cui le cronache raccontano troppo spesso episodi di malasanità, da Naso…

11 ore ago

NASO – Inaugurata la Panchina Lilla

Un segno di speranza e consapevolezza contro i disturbi alimentari (altro…)

11 ore ago

IERI SERA A TINDARI – Tra “Festa” e Sacralità

Le foto di Natale Arasi (altro…)

17 ore ago

BROLO – Padel e memoria: grande successo per il 4° Memorial “Antonio Pizzuto e Antonio Caporlingua”

Non solo sport, ma emozione pura e ricordo vivo. (altro…)

18 ore ago