Categories: Cronaca Regionale

Il SASMANT SUL SEGESTA – “Interpretazioni non corrette della norma causano pericoli per la navigazione”

Pesanti affermazioni del Sindacato Autonomo Stato Maggiore Navi Traghetto – F.S. Messina In vista dell’Udienza preliminare prevista il prossimo giovedì, nella quale il G.U.P. dovrà decidere le sorti del processo sul disastro del “Segesta Jet”, avvenuto nelle acque dello Stretto il 15 gennaio 2007, il SASMANT (Sindacato Autonomo Stato Maggiore Navi Traghetto – F.S. Messina), ha convocato una conferenza stampa per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’annosa problematica della sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina.

Questa mattina, nel salone delle bandiere di palazzo Zanca, Sebastiano Pino, presidente del SASMANT, Giorgio Blandina, past president del Collegio nazionale capitani di lungo corso e macchina e Oreste Bozzo, ex capo pilota del porto di Genova, personalità, quindi, di indubbia professionalità ed esperienza, hanno incontrato stampa ed addetti ai lavori, per confermare, ancora una volta, il loro punto di vista, espresso con norme, studi e dati alla mano, su quanto accaduto quel tragico pomeriggio, quando, a causa della collisione tra la il “Segesta Jet” e la nave “Susan Borchard”, persero la vita il comandante Sebastiano Mafodda, il direttore di macchina Marcello Sposito e i marinai Palmiro Lauro e Domenico Zona.

La vicenda giudiziaria, il cui ultimo atto consiste nella seconda richiesta di archiviazione per  Antonino Donato, comandante della nave traghetto “Zancle”, della flotta “Caronte & Tourist”, terza nave coinvolta, che pochi istanti prima del tragico scontro aveva incrociato le altre due nell’esiguo spazio d’acqua che le separava, è così giunta ad un’importante svolta: decidere se archiviare, anche stavolta, la posizione di Donato, o procedere nei suoi confronti con il rinvio a giudizio.

“Ma al di là della questione giudiziaria, a noi interessa evidenziare soprattutto l’aspetto che riguarda le norme che regolano la sicurezza in mare – dice Sebastiano Pino – perché interpretazioni non corrette della norma possono causare un serio pericolo per la sicurezza della navigazione nello Stretto”. Occorre, a questo punto, ribadire cosa c’è dietro questo “aspetto interpretativo”.

Il primo troncone del procedimento si è concluso con un patteggiamento di due anni di reclusione da parte del comandante della “Susan Borchard”, l’ucraino Maksym Poludnyev, inquisito per disastro, omicidio e lesioni colpose. Quello della “Zancle”, Antonino Donato, inquisito per omissione di soccorso, fece altrettanto, patteggiando una pena di nove mesi.

Il comandante messinese era stato inquisito, in un primo momento, degli stessi reati del collega ucraino, ma stralciata la sua posizione, i P.M., ne avevano chiesto l’archiviazione.

A questo punto il SASMANT ed i familiari di Sebastiano Mafodda si opposero, richiamando l’attenzione sulla precedente inchiesta formale condotta dalla Commissione sui sinistri marittimi, presso la Direzione Marittima di Catania, avente valore di prova nelle cause giudiziarie riguardanti gli incidenti in mare, la quale sanciva la diretta responsabilità nell’incidente di tutte le navi coinvolte, distribuendo, quindi, l’onere della colpevolezza, sia a quelle che si erano scontrate, ovvero “Borchard” e “Segesta”, che alla “Zancle”, che nell’incidente aveva avuto un “ruolo attivo” anche secondo una precedente perizia di parte.

Ma chiesto ed ottenuto dal GIP un supplemento di perizia dei CTU, ecco sopraggiungere, lo scorso giugno, una seconda richiesta di archiviazione, le cui motivazioni parlano di “particolari condizioni in cui avviene il traffico locale dello Stretto” e di “rotte consuetudinarie di tutte le unità in servizio”: in altre parole, si dà atto dell’avvenuta violazione, da parte della “Zancle”, al Codice scritto, ma si giustifica la posizione della stessa, ritenendo che l’incidente sia avvenuto in condizioni particolari.

Ecco spiegato l’aspetto interpretativo, una sorta di “deroga” al Codice, sul quale, però, i tre comandanti in conferenza stampa hanno manifestato tutta la loro preoccupazione, dissentendo totalmente con i periti, poiché, lo scorso 28 settembre – ed è questa la più sonante novità della giornata – il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ad una precisa richiesta del SASMANT sulle ultime conclusioni dei periti, aveva sciolto quest’ultimo, ennesimo dubbio, affermando che solo “situazioni contingenti potrebbero, in astratto, portare l’Autorità competente (ossia la Capitaneria di Porto o l’Autorità Marittima dello Stretto) ad una interpretazione diversificata delle norme; la stessa, infatti, valutando il singolo contesto può, nei limiti del suo potere d’ordinanza, permetterne di derogarne i contenuti (…)”.

Ebbene, prima di quel tragico pomeriggio del 27 gennaio 2007, nessuna Autorità emise alcuna “Ordinanza”, per cui sono da ritenere valide le regole scritte nella convenzione Colreg (regolamento sulle collisioni), che, secondo quanto documentato in conferenza stampa da Sebastiano Pino, “attribuiva il diritto di precedenza al Segesta, non rispettato dal comandante della Zancle”.

Tale aspetto è stato commentato e chiarito dal comandante Blandina, attraverso esempi  calzanti ed originali concernenti incidenti automobilistici: “Il conducente di un autobus, che deve rispettare le tabelle d’orario, supera un semaforo con il rosso. Per scansare il mezzo alcune auto hanno dovuto operare manovre irrituali.

Operazione che provoca quattro morti. Non sarebbe stato scandaloso che la posizione e la responsabilità dell’autista dell’autobus fossero rimaste impunite?

Stessa cosa è successo al Segesta: non si può derogare alle norme”. Lo stesso comandante confida poi nell’operato della Magistratura, ritenendo che la stessa “non debba archiviare nulla, altrimenti si rischia di delegittimare operato della Commissione d’inchiesta sui sinistri marittimi”.

Oreste Bozzo, dall’alto della sua esperienza, riguardo l’aspetto della “deroga alla norma” giudica “anacronistico” l’evolversi della vicenda, poiché al giorno d’oggi, dice: “Si sente la necessità di regole più restrittive”.

admin

Recent Posts

OLIVERI – Nino Vitale nominato Commissario della Dc

Nino Vitale nominato Commissario della Sezione della Democrazia Cristiana. La nota del Segretario provinciale del…

5 minuti ago

GIORGIO ARMANI – Il ricordo, nella grafica di Antonio Morello

 il genio silenzioso che ha ridefinito l’eleganza (altro…)

21 minuti ago

PATTI – Il Movimento “Patto per Patti” affonda il colpo: “Quattro anni persi, città senza guida né visione”

Patti non cresce, non si rilancia, non sogna più. A dirlo senza mezzi termini è…

39 minuti ago

LUCI E OMBRE SUL PNRR – A Capo d’Orlando il bilancio a un anno dal termine

Dal convegno promosso da Quater Srl la certezza: nessuna proroga, i progetti vanno chiusi entro…

51 minuti ago

IL FURTO AD ANTENNA DEL MEDITERRANEO – Arresti domiciliari per un 24enne

E’ stato ristretto agli arresti domiciliari l’autore del furto perpetrato ai danni della nostra emittente…

7 ore ago

TRA CLOUD E MOBILE BANKING – L’importanza di scegliere siti sicuri

TRA CLOUD E MOBILE BANKING - L’importanza di scegliere siti sicuri

7 ore ago