Cronaca

IL SINDACO BRACCIANTE – A Ficarra c’è la proposta di intitolare la Sala Consiliare a Giuseppe Marchese

Nel centenario della nascita di Giuseppe Marchese, figura simbolica della storia politica e sociale di Ficarra, il gruppo consiliare “Ficarra Bene Comune” ha presentato una mozione d’indirizzo al Consiglio Comunale per intitolare la Sala Consiliare proprio a lui, con l’appellativo “Sindaco Bracciante”.

Una proposta che è anche un atto di memoria collettiva e un tributo a un uomo che ha incarnato l’impegno politico come servizio alla comunità.

Un uomo del popolo, per il popolo

Giuseppe Marchese nasce a Ficarra il 20 febbraio 1925. Figlio di un colono, inizia sin da giovanissimo a lavorare come bracciante. La sua formazione scolastica si ferma alla scuola elementare, ma la sua cultura politica e sociale si sviluppa nelle lotte contadine e nell’impegno sindacale.

Nel 1948 aderisce al Partito Comunista Italiano e nel 1952 diventa segretario della sezione locale. Negli anni ’50 è uno dei principali promotori delle lotte per i diritti dei braccianti, tra cui il celebre “sciopero alla rovescia”: i lavoratori, invece di astenersi dal lavoro, iniziarono a zappare le terre incolte dei latifondi locali.

Un gesto che costò l’arresto di circa cento braccianti, ma che finì con l’assoluzione degli imputati e l’obbligo per i proprietari terrieri di assumere i lavoratori.

Trentaquattro anni al servizio del Comune

archivio Francesco Marchese

Giuseppe Marchese viene eletto consigliere comunale nel 1952, e da quel momento resta una figura stabile del Consiglio per ben 33 anni. Diventa Sindaco per la prima volta nel 1967 e successivamente nel 1970 e nel 1980. È protagonista di gesti concreti di solidarietà, come le missioni di aiuto dopo i terremoti del Belice (1968) e dell’Irpinia (1980).

Nel corso della sua carriera è anche delegato al Congresso Nazionale del PCI nel 1966 e partecipa attivamente agli organismi dirigenti del partito nella Federazione dei Nebrodi.

Una memoria da custodire

Con questa mozione, i consiglieri Antonino Pizzino, Mela Marraffa e Patrizia Sciacca chiedono non solo l’intitolazione della Sala Consiliare, ma anche la creazione della “Casa Memoria dei Ficarresi”. Un luogo fisico dove raccogliere e valorizzare la storia locale, mantenendo viva la memoria delle persone che hanno fatto grande, con la loro umanità e impegno, la comunità di Ficarra.

Come scrivevano nella mozione, parafrasando Tolstòj: “Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio”.

Giuseppe Marchese ha parlato del suo villaggio per tutta la vita, e oggi è il villaggio a voler raccontare la sua storia.

 

Redazione Scomunicando.it

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