Il 6 a Brolo ed il 7 febbraio a Capo d’Orlando, presentazione del saggio curato da Marcello Mollica, e scritto a più mani tra Giuliano Scaffidi e Lucrezia Ferrà, Anna Carteri.
“Il sorriso vergine. Dalla tenda all’ombrellone passando per l’indifferenza delle società post-civili” è un libro dalla tematica attualissima che “racconta” anche quando non dice di stati d’animo, paure, ignoranze diffuse, ma anche di quando una territorio non è pronto ad affrontare emergenze, quali appunto quelle determinate, anche nel tessuto umano e sociale, dell’accoglienza dei migrantes.
Il libro, e qui non scendiamo nel dettaglio, narra delle storie vissute poco tempo sui nebroidee, a Montagnareale, Castell’Umberto, ma anche di come le Prefetture hanno più o meno impropriamente “scaricato” decine di migranti in luoghi “non pronti” a riceverli, tra paure infondate, al limite dell’xenofobia, strutture inadeguate, tecnicismi amministrativi poco realistici.
E racconta nel suo incedere, tra pezzi di tesi di laurea, studi sociologi, analisi sui flussi migratori e cronaca di quanto accadeva a Villa Smile, dei divieti “perchè negre” di poter accedere alla piscina, di aborti e disagi dentro una comunità locale che si chiedeva “perchè?”, e proietta il tutto nella realtà odierna di quelle ragazzine, ora cresciute, che si prostituisco soggiogate dalla “tratta”, finito il sogno dell’accoglienza, in un inferno peggiore dei loro paesi di provenienza.
A Brolo, presente, l’editore Armando Siciliano, c’erano a parlare Marcello Mollica e Giuliana Scaffidi.
Ad accoglierli l’assessore al turismo, Maurizo Caruso – la manifestazione era patrocinata dall’amministrazione comunale – mentre conduceva e moderava, Massimo Scaffidi.
Alla Biblioteca Comunale di Capo d’Orlando, sono intervenuti Antonella Paladina, Responsabile e Coordinatrice del progetto Sprar di Capo d’Orlando; Federico Miragliotta, Presidente Consorzio Xenia; e il giornalista Giuseppe Pintaudi, oltre ovvaimente agli autori.
Il volume gode della postfazione di Silvio Buzzanca.
Gli incontri, ovviamente, non sono stati dei processi in contumacia per nessuno, ma si è avvertita la necessità, a distanza di tempo, di un confronto, tra istituzioni, agenzie, chiesa, ma anche media e associazionismo, sul caso di Villa Smile per capire dove e come, l’incomprensione dei linguaggi, abbia generato il “mostro”.
Il libro da poco uscito è stato presentato in diverse “piazze” dei nebrodi… chissà quando, e se mai, verrà presentato proprio a Montagnareale.
Nota a margine: Elogio ad Armando Siciliano, che pubblicando un libro “difficile” rende onore al mestiere di Editore.
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