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IL VIAGGIO – Sicilia, dove il barocco è “mostruoso”

Un itinerario da Noto a Scicli tra architetture fantastiche e grottesche.
Il barocco siciliano è pieno di mostri di pietra (www.sentieridelbarocco.it). Draghi, belve, maschere spaventose e sirene compaiono nelle chiese e nei palazzi a sorprendere e incantare i visitatori. La compagnia di queste creature misteriose, particolarmente diffuse nella punta sud-orientale dell’isola, tra le province di Siracusa e Ragusa, rende affascinanti gli itinerari artistici e culturali anche per i più piccoli, pronti a scoprire sotto un balcone o dietro una colonna una figura fantastica posta dagli antichi proprietari a guardia dei loro beni come amuleto contro il malocchio.
Uno degli esempi più rappresentativi di queste architetture settecentesche è il Palazzo Nicolaci di Noto (in via Nicolaci 12, www.comune.noto.sr.it), patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. L’edificio ha la facciata arricchita da sei balconi che sono stati definiti “i più belli del mondo” e sono sorretti da un tripudio di ippogrifi, sirene, sfingi e leoni, simbolo della forza e della prosperità della famiglia in terra e in mare.
Nel siracusano, oltre agli artisti di Ortigia (www.ortigia.it) che hanno dato sfogo al loro estro in tutto il centro storico (come a Palazzo Bongiovanni di via Mirabella), merita una visita il piccolo centro di Palazzolo Acreide e Palazzo Iudica (via Garibaldi 123) abbellito da una lunghissima balconata decorata con figure misteriose.
A Ragusa (www.comune.ragusa.gov.it/turismo/index.html), invece, è palazzo Cosentini (corso Mazzini) il non plus ultra della fantasia barocca con i suoi balconi ricchi di animali e personaggi mitologici. Mentre Palazzo Bertini (corso Italia) è contraddistinto dai tre mascheroni grotteschi che rappresentano tre potenti: il povero, che siccome non ha niente non ha niente da perdere, il mercante, che ha potere su tutto quello che può comprare il suo denaro, e il nobile, che è raffigurato come il perno della società.
Una bella concentrazione di eleganti architetture barocche ed elementi decorativi fantastici è infine a Scicli (25 chilometri da Ragusa). Ne è uno dei massimi esempi Palazzo Fava (via San Bartolomeo) con i suoi grifoni e le spaventose teste di moro. La cittadina celebra con queste immagini l’orgoglio di essere stata l’unica città iblea ad aver sconfitto i Saraceni, nel 1091. (ANSA)

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