– di Calogero Centofanti –
In questi giorni su alcuni quotidiani, sono stati pubblicati articoli riguardanti Giorgio la Pira e Norberto Bobbio. Tali ricordi dei suddetti personaggi, investono periodi della nostra storia contemporanea, allorquando La Pira si batteva contro la guerra fredda, onde assicurare all’umanità concordia e pace sicura. Norberto Bobbio privilegiava la dialettica, come occasione per rafforzare la democrazia e la libertà di espressione. Si deve tuttavia evidenziare come l’insegnamento di Giorgio La Pira, additato al ruolo di “costruttore di pace” sia stato travolto specie in questo contesto dalle tremende guerre che si sono abbattute in Ucraina e sul Mediterraneo. Norberto Bobbio esaltando i valori etici della libertà e della giustizia sembra che avesse prefigurato il lassismo di questi tempi sui quali, gravando una mediocrità ossessionante esprime scarsa tensione ideale e lercia indifferenza.
Sarebbe opportuno che gli uomini di buona volontà rivisitassero i messaggi di questi due illustri pionieri di verità e solidarietà per potere riscoprire il valore dell’umano non solo nella comprensione solidale, ma nella certezza di garantire alle future generazioni un diverso avvenire meno egoistico e più aperto alle innovazioni del progresso e della giustizia sociale.
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