INDIGNATI – Alla Tiger Brolo non va giù l’arbitraggio di Stefano Fusco di Brindisi

 

Inizia così il comunicato stampa di oggi della società calcistica brolese che prosegue:

Il signor Stefano Fusco, con le sue decisioni “sui generis” non ha condizionato in alcun modo il risultato finale di 4-0 in favore dell’Agropoli, squadra che ha meritato di portare a casa i tre punti in palio e a cui facciamo i nostri più sinceri complimenti. L’arbitro brindisino, però, dopo aver espulso, legittimamente, i calciatori gialloneri Ivan Mannino e Sebastiano Falanca e aver decretato un calcio di rigore in favore dei padroni di casa, ha deciso, meno legittimamente, di ergersi a protagonista della sfida, mostrando il cartellino rosso all’atleta Claudio Sparacello, sostituito poco prima e quindi in panchina, senza giustificazione alcuna, motivando la terza espulsione con presunte frasi ingiuriose rivolte dallo stesso calciatore nei confronti del direttore di gara, frasi mai proferite da Sparacello. Alla richiesta di spiegazioni da parte del tecnico, sig. Angelo Galfano, il supponente sig. Fusco ha ben pensato di allontanare dal rettangolo di gioco anche l’allenatore, ancora una volta a sua personalissima discrezione. Che l’Asd Tiger sia invischiata nella lotta per la retrocessione non è certo colpa di arbitraggi del genere, né è in dubbio la bontà della prestazione dell’Agropoli. Che però il nostro torneo, vissuto nel massimo della legalità e della regolarità, venga inficiato da tali, personalissime interpretazioni del regolamento è assolutamente inaccettabile. Codesta Società ha sempre rispettato ogni impegno, economico, burocratico ed etico nei confronti di suoi tesserati e non. Per questo motivo, l’Asd Tiger rende noto di non poter accettare direzioni arbitrali simili, che vanno a pregiudicare un’intera annata di impegno e sacrifici. Viviamo il calcio con passione sportiva immensa e, nel pieno rispetto delle altre squadre partecipanti al campionato di Serie D, mai ci sogneremmo di accodarci a gesti plateali come quelli compiuti dal Torrecuso. Ci appelliamo quindi al buon senso delle autorità competenti e chiediamo maggiore tutela della nostra realtà, affinché questo club possa conquistare o meno i suoi traguardi esclusivamente sul campo e non a causa di atteggiamenti di personaggi che mortificano il lavoro di un intero gruppo.

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