Eugenio Aliquò, magistrato pattese che ha in carico il processo, in questa fase preliminare, sui “Mutui Fanatsma” di Brolo ha emesso una ordinanza di distruzione di tre intercettazioni telefoniche così come sosteneva doveva farsi il legale di Salvo Messina, Carmelo Occhiuto.
Quelle intercettazioni si riferivano sia ai dialoghi avvenuti tra il legale brolese e l’ex ragioniere capo del comune al tempo suo assistito che a quelle tra l’ex sindaco Messina e l’avvocato Peluso.
Occhiuto ha evidenziato che il comma 5 dell’articolo 103 del Codice di procedura penale non consente l’utilizzabilità delle intercettazione relativa a conversazioni o comunicazioni intercorse tra i difensori ed i loro assistiti.
Quindi il processo riparte da qui e il prossimo 9 giugno il Gup Aliquò renderà nota la sua decisione sull’ammissione ai riti alternativi dei cinque imputati che ne hanno fatto richiesta ma anche si saprà se i testi chiamati in causa, Santo Lenzo – collaboratore di giustizia e referente, sul territorio di Brolo, negli anni tra il 1990 e il 2000 del clan dei Bontempo Scavo di Tortorici – e Giovannino Ridolfo, oggi dipendente comunale di Ficarra e noto al tempo per i suoi scatti fotografici sul sacco edilizio di Brolo e dintorni.
Per Occhiuto questi “due uomini sarebbero a conoscenza di fatti accaduti prima della vicenda dei mutui, determinanti per gli sviluppi successivi”.
Ovviamente questa richiesta di testi ha suscitato curiosità ma anche alzato l’attenzione sul processo.
Nino Vitale nominato Commissario della Sezione della Democrazia Cristiana. La nota del Segretario provinciale del…
il genio silenzioso che ha ridefinito l’eleganza (altro…)
Patti non cresce, non si rilancia, non sogna più. A dirlo senza mezzi termini è…
Dal convegno promosso da Quater Srl la certezza: nessuna proroga, i progetti vanno chiusi entro…
E’ stato ristretto agli arresti domiciliari l’autore del furto perpetrato ai danni della nostra emittente…
TRA CLOUD E MOBILE BANKING - L’importanza di scegliere siti sicuri