Rubriche

INTORNO ALLA RIVOLUZIONE – Da leggere: “Senza quartiere…” di Fiorentino Stornajuolo

Cento anni fa, attraverso l’insurrezione di ottobre, l’Impero russo assumeva una nuova configurazione nel paesaggio delle forme della politica mondiale. Due furono i fondatori della nuova conformazione, Lenin e Dzerzinskij: Lenin, uomo che non esitava a trasformare i punti dell’ideologia in linee di risoluzioni; Dzerzinskij, uomo che non aveva paura di convertire le risoluzioni in direttive e in fatti. Straordinario stratega il primo, in comune tattico il secondo, tenaci entrambi nel condurre le battaglie, e assicurare le vittorie, della rivoluzione bolscevica senza finte e ambiguità da “ambulanti della parola”, concentrarono la disposizione d’animo del proprio séguito sulle regole del codice semplice del miliziano  ‒ che è il codice naturale del militaris vir, l’uomo il quale porta le armi per vincere….

Le Edizioni di Ar ricordano il centenario della rivoluzione bolscevìca dedicando un’agile biografia a Felix Dzerzinskij, il fondatore necessario della CEKA. Quale fu l’elemento essenziale che animava quell’uomo, rivoluzionario di professione e di confessione e per vocazione? Secondo l’Autore di Senza quartiere.La lotta della CEKA, ad agire in Dzerzinskij fu l’ardente passione per la ‘promessa del regno’, la sua fervida, quasi religiosa, attesa operativa dell’avvento del regnum Dei  con l’assetto che la rivoluzione avrebbe suscitato.

Nicolàs Gòmez Dàvila affermava che “in guerra predominano la violenza, la crudeltà, la barbarie; in pace, l’astuzia, l’inganno, l’intrigo”. E concludeva il suo catalogo  con la domanda cruciale: “scegliere, sarà poi tanto facile?”

Nel drammatico tentativo di troncare le peripezie della storia, mediante la cruenta inserzione nel suo divenire di una rivoluzione-provvidenza-redenzione, Felix Dzerzinskij diede la risposta propria, quella a lui conforme, e operò di conseguenza.

Anche da parte di quanti al suo regno, religioso e trascendente, della storia come redenzione, contrappongono quello loro, immanente e libero, della storia come volontà dell’immutabile vero, ossia il regno della  Natura, gli va riconosciuta la qualità   ‒già ieri straordinaria, oggi eclissatasi‒   di essere stato ‘uomo di conseguenza’.

Per onorarne la memoria e quella delle sue vittime sacrificali, la statua di Felix Dzerzinskij sulla piazza Lubianka andrebbe ripristinata: sarebbe non tanto un ‘resto’ quanto un vestigio della civiltà europea.

Potrebbe suggerirlo lo stesso Patriarcato di Mosca, che ha riconosciuto il sacrificio dello Czar Nicola II santificandolo…

Fiorentino Stornajuolo

Senza quartiere.La lotta della CEKA,

Edizioni di Ar,

collezione ‘i Masnadieri’,

pp.110,

€ 13,00.

Per informazioni e ordini: info@libreriaar.com – 0825.32239  3348393053 

 

Redazione Scomunicando.it

Recent Posts

OLIVERI – Nino Vitale nominato Commissario della Dc

Nino Vitale nominato Commissario della Sezione della Democrazia Cristiana. La nota del Segretario provinciale del…

11 ore ago

GIORGIO ARMANI – Il ricordo, nella grafica di Antonio Morello

 il genio silenzioso che ha ridefinito l’eleganza (altro…)

11 ore ago

PATTI – Il Movimento “Patto per Patti” affonda il colpo: “Quattro anni persi, città senza guida né visione”

Patti non cresce, non si rilancia, non sogna più. A dirlo senza mezzi termini è…

11 ore ago

LUCI E OMBRE SUL PNRR – A Capo d’Orlando il bilancio a un anno dal termine

Dal convegno promosso da Quater Srl la certezza: nessuna proroga, i progetti vanno chiusi entro…

11 ore ago

IL FURTO AD ANTENNA DEL MEDITERRANEO – Arresti domiciliari per un 24enne

E’ stato ristretto agli arresti domiciliari l’autore del furto perpetrato ai danni della nostra emittente…

17 ore ago

TRA CLOUD E MOBILE BANKING – L’importanza di scegliere siti sicuri

TRA CLOUD E MOBILE BANKING - L’importanza di scegliere siti sicuri

18 ore ago