Non è solo carta strappata. È un messaggio calpestato. Un atto vile e preoccupante, che racconta più di quanto sembri.
vicini al Centro Antiviolenza Pink Project
Durante la notte, qualcuno ha deciso deliberatamente di danneggiare il cartellone affisso a sostegno della campagna del Centro Antiviolenza Pink Project di Capo d’Orlando, che riportava una frase potente e necessaria:
“Mi amo troppo per stare con chiunque” – firmata da Sara Campanella.
Un messaggio di autodeterminazione, di amore per sé stesse, rivolto in particolare alle donne che trovano nella consapevolezza e nell’autonomia un atto di resistenza quotidiana contro relazioni tossiche, abusi, dipendenze emotive. Un messaggio che evidentemente ha dato fastidio.
La porzione danneggiata del cartellone, come si vede nella foto allegata, non sembra frutto del caso.
Non è il vento. Non è l’usura. È un gesto intenzionale. Deliberatamente fatto per la voglia di farlo.
Non si sa se chi ha compiuto questo atto abbia semplicemente strappato ciò che riusciva a raggiungere, o se abbia scelto con cura la parte da eliminare. Ma il punto è un altro: qualcuno si è preso la briga di farlo.
Un atto simbolicamente violento
Danneggiare un cartellone come questo non è una bravata né una semplice azione vandalica. È un gesto carico di significato, che diventa simbolicamente una nuova forma di sopraffazione. Come se qualcuno non sopportasse che una donna potesse affermare di bastare a sé stessa, di amarsi, di non accontentarsi più del “chiunque”.
In un Paese in cui ogni anno centinaia di donne subiscono violenza, in cui ancora si fatica a riconoscere la gravità di ciò che accade dentro le mura di casa, nelle relazioni, negli sguardi giudicanti, questo gesto è uno sfregio. Non solo a un manifesto. Ma a tutte le battaglie per la libertà, la dignità e l’autonomia delle donne.
La risposta non può essere il silenzio. La risposta deve essere la denuncia, la visibilità, il rilancio del messaggio. E per questo quella foto diventa un articolo anche su scomunicando.it
Per ogni cartellone strappato, devono nascerne dieci. Per ogni frase spezzata, dobbiamo dirla più forte.
A tutte le persone che lottano ogni giorno contro la violenza e per i diritti: non facciamoci intimidire.
A chi ha strappato quel manifesto: non ci faremo strappare la voce.
La foto\denuncia è stata postata da Alessia Micale.
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