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IPHONE4 – Saltano le prime teste alla Apple, via il responsabile dell’hardware difettoso

L’Antennagate ha il suo Richard Nixon della Silicon Valley. La Apple ha annunciato oggi che uno dei suoi alti dirigenti, Mark Papermaster, vicepresidente per l’engineering dell’iPhone, lascera’ il colosso di Cupertino dopo le critiche rivolte all’iPhone 4 per i suoi problemi d’antenna.
Se si tratti di un licenziamento o se sia piu’ corretto parlare di dimissioni, non e’ affatto chiaro, perche’ sia il gruppo sia il diretto interessato mantengono il piu’ stretto riserbo in proposito. Papermaster verra’ sostituito dal suo collega Bob Mansfield, secondo un portavoce della Apple, Steve Dowling. Mansfield, come ha detto il portavoce al Wall Street Journal online, gia’ curava alcuni aspetti dell’iPhone, come il touch screen o il processore messo a punto dalla Apple, l’A4. Nonostante un successo commerciale senza precedenti, dopo essere stato presentato in pompa magna a giugno dal numero uno della Apple Steve Jobs (secondo cui si tratta del miglior telefonino mai costruito), l’iPhone 4 e’ nato con qualche problema. Prima del suo lancio ufficiale un esemplare era stato dimenticato da un dipendente del gruppo in un bar della Silicon Valley e poi recuperato da un sito specializzato, Gizmodo, che ne aveva pubblicato le prime fotografie. Poi c’e’ stato l’Antennagate, con la scoperta che in alcune situazioni, a dir vero molto marginali, e se preso in un certo modo, l’iPhone vedeva la sua antenna incorporata nella corona metallica che incornicia il telefonino funzionare molto meno bene. Con una certa riluttanza, la Apple ha poi riconosciuto che c’era un problema di software (sbagliava il calcolo delle ‘tacche’ ma non influenzava la ricezione) e contrattacca, con molta presunzione secondo alcuni esperti informatici Usa, affermando che i concorrenti hanno analoghi problemi di ricezione. Infine a luglio scendeva in campo lo stesso Jobs, offrendo a tutti i possessori di iPhone 4 una custodia in silicone in grado di risolvere il problema. Papermaster era entrato alla Apple nell’aprile 2009, proveniente dalla Ibm, dopo mesi di tira e molla. Per ottenere l’autorizzazione di lavorare per il gruppo di Cupertino, l’uomo aveva dovuto garantire per iscritto che non avrebbe rivelato segreti industriali. (ANSA)

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