Robot sociali all’avanguardia e giochi educativi interattivi digitali per aiutare nell’apprendimento formativo
Ricerca, innovazione e autismo: progetto Interpares all’Irib Cnr di Messina, primo in Italia ad utilizzare app con realtà aumentata e virtuale per aiutare i ragazzi con intelligenza speciale a riconoscere oggetti e situazioni favorendo l’inclusione sociale, anche nel lavoro.
“Inoltre – ha continuato Pioggia – sarà adottata una nuova strategia formativa, sociale e lavorativa dei giovani con condizione autistica. Considerate che le compromissioni associate a questo disturbo rendono molto difficile individuare opportunità professionali e mantenerle nel tempo, il progetto costruirà un modello specifico per le scuole per permettere il giusto orientamento tra i cicli di istruzione, e realizzerà un uno metodo che sostenga gli istituti e la comunità locale in processi virtuosi per sperimentare inserimenti lavorativi reali”. “Interpares – ha evidenziato poi anche il vicesindaco Carlotta Previti – stimolerà la cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e la possibilità di effettuare esperienze coordinando l’organizzazione di una rete di strutture, negozi e luoghi pubblici Autism Friendly, nei villaggi Ganzirri e Torre Faro, considerando come anche gli stessi cittadini vadano resi competenti, preparati e inclusivi per sapere fornire risposte alle istanze dei ragazzi e delle loro famiglie”. D’accordo anche l’assessore comunale ai servizi sociali Alessandra Calafiore che ha ribadito: “Tra le prerogative del progetto c’è quella di realizzare interventi di sensibilizzazione della popolazione relativamente all’importanza di promuovere il benessere della persona con intelligenza speciale e il rispetto della dignità e della piena inclusione. Un progetto molto interessante e avveniristico al quale abbiamo puntato da subito come amministrazione”. “Inoltre – ha dichiarato la ricercatrice e psicologa Flavia Marino – ci saranno anche percorsi di apprendimento per i più piccoli e gli adolescenti che si svolgeranno in ambienti eco-relazionali ad alta tecnologia sperimentale, denominati HomeLab. Questi spazi contengono diversi supporti: telecamere ed algoritmi per l’analisi del movimento e delle performance di interazione sociale, sistemi di acquisizione audio per l’analisi del contenuto frequenziale della voce, giochi educativi interattivi con caratteristiche di realtà virtuale e soprattutto robot sociali e piattaforme di tele-monitoraggio e teleabilitazione”. “Nel progetto – ha spiegato poi Liliana Ruta – non sono saranno coinvolti solo bambini, ragazzi e adulti con condizione autistica, ma anche le famiglie che saranno supportate in percorsi psicologici e piscoterapici”. “Previsti anche laboratori manuali e didattici – ha sottolineato Carmelo Caporlingua delle soc.coop sociale Audacia – per sviluppare alcune abilità cognitive: problem solving, flessibilità cognitiva, attenzione e funzioni esecutive, memoria di lavoro e apprendimento;
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