E lo stesso Collovà, ieri, commentando favorevolmente la liberazione di Silvia Romano ha evidenziato: “Sto seguendo i notiziari italiani, sto leggendo i post su Facebook di tanti amici e condivido con loro la gioia nel sapere che Silvia Romano, dopo un anno e mezzo dal suo sequestro, sia stata liberata e torni a casa dalla sua famiglia, sono felice per lei, sono fiero che il mio paese abbia salvato e riportato a casa questa ragazza“.
Ma trova aberrante “i proclami del ministro degli esteri e del governo. Hanno forse scordato questi signori che, in questo preciso momento, ci sono circa 10.000 cittadini italiani abbandonati a loro stessi in varie parti del mondo, sequestrati dallo stato italiano, esiliati lontano dalle loro case e dalle loro famiglie. […] Spiegate, ai 60 italiani bloccati in Bolivia o ai 50 in Cile, perché loro sono pochi per fare un volo, mentre per una persona sola il volo si può fare” E conclude: “quello che mi fa schifo è l’esilio forzato imposto a tutti gli altri. Il cavalcare l’onda mediatica di una liberazione, mentre si tengono “sequestrati” migliaia di cittadini lontani dalle loro case”.
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