Quest’anno si è anche presentato alle selezioni del 61° Festival di Sanremo, nella sezione autori emergenti, con la canzone “Correndo con le forbici in mano”, da interpretare con Nadia Impalà, giovane cantante milazzese.
Il brano è stato respinto dalla commissione del Festival di Sanremo con la seguente motivazione :” Gentile Sig. Zeus,siamo spiacenti di informarla che all’esito dei lavori ad oggi, del comitato di controllo, ex articolo 4 del regolamento del 61° Festival della Canzone Italiana, la sua domanda è risultata non valida perché IL TESTO RISULTA IMPEGNATIVO.”
Motivazione, questa, che Italo ha trovato inspiegabile, visto che, fin troppo spesso, oggi i giovani vengono incitati a cimentarsi in progetti “impegnati”.
Abbiamo fatto qualche domanda ad Italo Zeus sulla sua passione per la regia e sul film che sta girando attualmente in provincia di Messina: “Un tango prima di tornare”.
Com’è nata, in lei, la passione per la regia?
Quando avevo sei anni mia zia mi ha accompagnato al cinema a vedere Biancaneve. Per un errore forse mio, o forse del bigliettaio, mi sono trovato a vedere Lo Squalo di Steven Spielberg. Nonostante le scene fossero molto forti per un bambino, sono rimasto affascinato da quel film, e ho pensato: “Voglio fare il regista.”
“Un tango prima di tornare”, qual’ è il principale messaggio di questo suo film?
Con questo mio film voglio far riflettere sui temi della nostalgia e soprattutto dell’amore, in tutte le sue declinazioni: la fedeltà, l’abbandono, le ferite, il volersi bene ad ogni costo. Credo che l’amore, anche quando fa soffrire, anche quando finisce, che sia per scelta o per cause di forza maggiore, sia sempre una cosa da portare dentro e da non rinnegare mai. Tuttavia questi temi un po’ impegnativi sono trattati nell’ambito del Carnevale, la festa gioiosa per antonomasia.
Qual è la scena del film a cui tiene di più?
Sembrerà strano, ma in questo, così come in tutti i miei film, non riesco a trovare una scena a cui tengo più delle altre. Lavoro a questo progetto da molto tempo, e tengo tantissimo al film per intero.
Lavorare a Gioiosa Marea è stata un’esperienza molto positiva. La cosa che mi colpisce sempre in provincia di Messina è la versatilità e la disponibilità della gente. Ho preso come comparse degli attori non professionisti, e loro si prestano umilmente a qualunque ruolo.
Non si fermano al ruolo di attori, ma , se serve, aiutano anche coi costumi e con le scene. Insomma i siciliani sono dei “tuttofare”.
Hanno inoltre molta pazienza: si adeguano, pur non essendoci abituati, ai lunghi tempi che sono necessari per girare un film, e sopportano anche tutti i miei vizi. Proprio a Gioiosa Marea voglio far trasmettere il mio film in anteprima in occasione del prossimo Carnevale.
Lilly La Fauci
fonte: www.ilcittadino di messina.it
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