il 22 agosto tre grandi musicisti ed una grande orchestra per il “Tribute to Burt Bacharach”. Molto di più di un collage di canzoni meravigliose. Soprattutto l’omaggio a colui che è considerato “uno dei più grandi geni della musica popolare americana”, per usare le parole del sassofonista John Zorn, a sua volta genio del jazz più creativo e sperimentale. La scaletta.
Magica serata quella del prossimo 22 agosto al 63° Tindari Festival, con il “Tribute to Burt Bacharach”. Lucy Garsia e OJS diretta da Domenico Riina. Ospiti solisti: Francesco Buzzurro, chitarra, Giuseppe Milici, armonica.
«Le sue canzoni (è ancora Zorn che parla) superano le aspettative di ciò che una pop-song dovrebbe essere. Armonie avanzate, mutazioni di accordi con imprevedibili modulazioni, improvvisi cambi di ritmo… Ma fa apparire tutto cosìnaturale che non te ne rendi conto e non puoi fare a meno di metterti a fischiettarlo».
E a fischiettare le sue canzoni sono state innumerevoli generazioni, a cominciare dai giovani che negli anni Cinquanta si ritrovarono a canticchiare “Magic moments”, uno dei suoi primi exploit mondiali portato al successo dalla voce vellutata di Perry Como che quel brano rese popolare anche in Italia partecipando alla memorabile trasmissione televisiva “Il Musichiere” condotta da Mario Riva.
Da allora le canzoni di Bacharach hanno scandito il lato più raffinato, melodico ed emozionante del pop mondiale, sono state cantate dagli artisti più straordinari (Dionne Warwick, Beatles, Aretha Franklin, Tom Jones, Dusty Springfield e Luther Vandross, solo per citarne pochissimi), vengono continuamente trasformate in splendidi classici del jazz da legioni di musicisti (i primi furono Stan Getz, Cal Tjader e Wes Montgomery) e ciascuna di esse ha finito immancabilmente per entrare (e restarvi per sempre) nel ristretto Olimpo dei capolavori senza tempo : “Walk on by”, “Do you know the way to San Josè”, “The look of love”, “I say a little prayer”, “Close to you”, “A house is not a home”, “Waiting for Charlie (to come home)”, “Alfie”.
In questo concerto, che al fascino del repertorio aggiunge l’incanto panoramico e la suggestione storica di uno dei “teatri di pietra” più spettacolari della Sicilia, Lucy Garsia affronta molti di questi capolavori e li declina nello spumeggiante swing dell’Orchestra Jazz Siciliana diretta da Domenico Riina, big band tra le più prestigiose del panorama jazzistico che, nella speciale occasione, è impreziosita da due solisti di fama internazionale: il chitarrista Francesco Buzzurro e l’armonicista Giuseppe Milici.
Dopo alcuni anni torna a rinsaldarsi, così, il legame tra la voce di Lucy Garsia, le sonorità della OJS ed il repertorio di Burt Bacharach, un triangolo magico che si era già espresso magnificamente nel 2012 al Teatro di Verdura e poi nel 2015 al Blue Brass dello Spasimo.
«Ho scelto di interpretare proprio queste canzoni famosissime – dice Lucy Garsia – non solo perché sono di una bellezza ineludibile ma soprattutto perché io sono cresciuta con esse: ricordo in modo indelebile la mia adolescenza segnata proprio da quelle canzoni che ascoltavo alla radio suonate da mio padre durante le trasmissioni radiofoniche di Rita Calapso».
«Con Bacharach, quindi, ho un debito inestinguibile – prosegue il soprano – perché, essendo cresciuta con le sue canzoni, lui è stato il primo amore e il primo amore, com’è noto, non si scorda mai. Brani come “Close to you”, “That’s what friends are for”, “Anyone who had a heart”, “Walk on by” o “The look of love” costituiscono la perfetta colonna sonora di tutte le generazioni del secondo Novecento. E’ lui l’autore che più d’ogni altro ha innalzato la musica cosiddetta “commerciale” a livelli di raffinata espressione artistica».
Repertorio di sicuro affascinante e memorabile ma anche parecchio impegnativo poiché queste canzoni sono state consegnate alla memoria collettiva dalle più
famose voci internazionali. «Avrei fatto un torto all’autore ed a me stessa – precisa la cantante – se mi fossi adagiata sullo stile delle grandi interpreti. Con umiltà e semplicità, il mio intento è restituire queste canzoni così come le sento dentro, insaporendole di quegli scuri aromi soul che mi sono congeniali».
A rendere ancor più stuzzicante il concerto sono i colori inediti che gli strumenti di Buzzurro e Milici regaleranno al suono e, inoltre, l’adozione di alcuni raffinati arrangiamenti di Patrick Williams e Vince Mendoza, trascritti dallo stesso Riina.
«La musica di Bacharach possiede una inimitabile cantabilità e leggerezza – spiega il direttore – che volevo rimanesse intatta. Ho cercato, quindi, che le note respirassero da sole, dosando con attenzione gli interventi di una formazione così ampia, moderando l’uso delle armonizzazioni e rispettando la pasta timbrica delle raffinate orchestrazioni originali. Insomma, un pop morbido ed elegante che non perde di vista il linguaggio del jazz».
biglietteria on line: www.ticketone.it
Biglietti su www.ticketone.it, www.tickettando.it
Informazioni al: 3347391972
La scaletta:
THE LOOK OF LOVE
DO YOU KNOW THE WAY TO SAN JOSE’
CLOSE TO YOU
ANY DAY NOW
SONG FOR DJANGO – Buzzurro guitar solo
THAT’S WHAT FRIENDS ARE FOR
WHAT THE WORLD NEEDS NOW
WAITING FOR CHARLIE TO COME HOME
BESAME MUCHO “latin jazz song”
ANYONE WHO HAD HEART
ALFIE – Milici Harmonic solo, P. Passalacqua piano
TOO CLOOSE TO CONFORT “swing song”
WALK ON BY
I SAY A LITTLE PRAYER
Lucy Garsia
figlia d’arte, è docente di “Canto Jazz” presso il Conservatori di Stato F. Cilea. Svolge un’intensa attività concertistica e didattica. Docente di canto presso la Scuola Popolare di Musica della Fondazione The Brass Group, nella cui classe si sono formate molte delle realtà musicali contemporanee più significative, specificatamente di area canto jazz. Molto selezionate e spesso caratterizzate dalle partecipazioni di grandi orchestra sono le sue apparizioni concertistiche. Oltre ai concerti svolti con l’Orchestra Jazz Siciliana, nel 2009 ha inaugurato, con i Solisti della Scala diretti da Alberto Veronesi, il Teatro Salvatore Cicero di Cefalù. L’anno prima aveva cantato con l’Orchestra Sinfonica “Vincenzo Bellini” diretta dal M° Carmelo Caruso e durante l’estate del 2010 è stata protagonista a Palazzo Steri, sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo, di un concerto jazz promosso dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. el 2012, ha cantato alla “Svetlanov Concert Hall”, presso la Moscow International House of Music. Più recentemente è stata protagonista di alcuni concerti svolti al Real Teatro Santa Cecila e al Teatro Antico di Taormina, interamente dedicati a Whitney Houston, riletti in chiave jazz.
Francesco Buzzurro
Per la sua fama di chitarrista fuori dagli schemi e per la sua tecnica peculiare di improvvisazione sulla chitarra classica, viene annualmente invitato dalla University of Southern California di Los Angeles come docente in seminari unificati per i dipartimenti di chitarra classica e jazz. Grazie alle sue doti e alla sua abilità si esibisce con alcuni dei “mostri sacri” del jazz internazionale e nazionale, come Toots Thielemans, Diane Schurr, Arturo Sandoval, Peter Erskine, Phil Woods, Joe Bowie, Bob Mintzer, Bill Russo, Vince Mendoza, Frank Foster, Bireli Lagréne, Mickey Howard, Joe Lovano, Joe Pisano, Franck Vignola, Francesco Cafiso. Ha collaborato con grandi nomi della musica italiana come Lucio dalla, Renzo Arbore, Ornella Vanoni e tutt’ora collabora con Fabio Concato, Antonella Ruggiero e Pippo Pollina. Ha eseguito il Concerto di Aranjuez presso il Teatro politeama di Palermo con l’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Giuseppe Milici
Armonicista e compositore, Giuseppe Milici ha suonato come solista in alcuni tra i più popolari programmi televisivi, compresi Serata d’onore, Fantastico, Uno su cento, il Numero Uno, Festival di Sanremo, Un Natale Italiano, Novecento, I Fatti Vostri e Taratatta. Nel 1990 diviene membro della prima Orchestra Europea del Jazz. Ha eseguito la colonna sonora del film Il Mago, con Antony Quinn e Vaniglia e Cioccolata, con Maria Grazia Cucinotta. Ha anche suonato in alcune colonne sonore per la TV quali avvocato Porta, con Gigi Proietti, e Tutti i sogni del mondo, con Serena Autieri. Ha composto la colonna sonora del film Ninnarò e La TerraMadre,presentato al Festival del Cinema di Berlino del 2008 e del film “Il Coraggio” prodotto e presentato in Spagna. Ha effettuato tournée in USA (il Blue Note di New York), Grecia, Olanda, Svizzera, Australia, Inghilterra, Francia, Argentina, Germania, Sud Africa, Swaziland, Polonia, Giappone..
LA DIREZIONE
Domenico Riina, direzione
Definito dal Maestro Donato Renzetti come uno dei più interessanti giovani direttori della sua generazione, Domenico Riina – tra il 2009 e il 2010 – ha collaborato con artisti tra i più rappresentativi della storia della musica afro americana, quali Bob Wilber (per la prima esecuzione italiana della Queen’s Suite di Duke Ellington), Gil Evans, Archie Shepp, Bob Brookmeyer, Mel Lewis, Toshiko Akiyoshi, Gunther Schuller (per la prima europea di Epitaph di Charles Mingus) etc. Dagli anni ’80 ad oggi ha collaborato con direttori e solisti tra i più rappresentativi della storia della musica afroamericana, quali Bob Wilber (per la prima esecuzione italiana della Queen’s Suite di Duke Ellington), Gil Evans, Archie Shepp, Bob Brookmeyer, Mel Lewis, Toshiko Akiyoshi, Gunther Schuller (per la prima europea di Epitaph di Charles Mingus) etc.
ORCHESTRA JAZZ SICILIANA – THE BRASS GROUP
Sassofoni – Giampiero Risico, Claudio Gianbruno, Francesco Marchese, Gaspare Palazzolo, Antonino Pedone Tromboni – Salvatore Pizzurro, Salvatore Pizzo, Salvatore Nania, Valerio Barrale; Trombe – Silvio Barbara, Fabio Riina, Aldo Oliveri, Piero Pedone; Ritmica – Paolo Passalacqua (p), Francesco Leo (synth), Sergio Munafò (g), Giuseppe Costa (b), Sebi Alioto (dr), Sergio Cammalleri (perc). Coro – Manfredi Messina, Antonella Schirò Laura Vassallo
La Fondazione
The Brass Group di Palermo
è una delle maggiori realtà musicali nazionali. Ideato nel 1974 da Ignazio Garsia, come gruppo di ottoni – da cui “The Brass Group” – è l’unico ente italiano di produzione di musica jazz e tra i più rari al mondo, perché non esistono altri “contenitori” del genere in cui discipline così diverse, produzione e distribuzione, didattica e formazione, ricerca e conservazione, trovino declinazioni tanto articolate. Contestualmente alla Fondazione nasce l’Orchestra Jazz Siciliana, la Scuola Popolare di Musica e il Museo del Jazz. Straordinarie realtà, delle quali va anzitutto sottolineato come l’orchestra – primo esempio in Italia di complesso permanente di jazz a partecipazione pubblica – sia considerata, al pari delle orchestre del Lincoln Center di New York e della BBC di Londra – una delle migliori orchestre jazz in attività. Diretta dai più grandi direttori d’orchestra del mondo, neanche l’Orchestre National de Jazz francese e l’orchestra jazz del Concertgebow di Amsterdam, possono vantare un curriculum come quello che ha visto Toshiko Akijoshi, Carla Bley, Bob Brookmeyer, Billy Childs, Gil Evans, Frank Foster, Vince Mendoza, Martial Solal, Clarke Terry, Ernie Wilkins, solo per citare i più noti, alternarsi sul podio dell’orchestra siciliana
( “…è una delle poche realtà italiane del genere” – Corriere della Sera Vittorio Franchini). “… poderosa e precisa è probabilmente senza alcun equivalente nel nostro Paese” – Il Giorno, Arrigo Polillo.
In oltre 3.000 concerti, la fondazione ha ospitato i maggiori protagonisti della storia della musica afroamericana: da Dizzy Gillespie a Miles Davis, da Wayne Shorter a Sonny Rollins, da Bill Evans a Michel Petrucciani, da Charles Mingus a Charlie Haden. Quanto alla Scuola Popolare di Musica, con circa duecento allievi e trenta docenti, è dato inconfutabile che essa risponda alla richiesta, proveniente dall’intera Isola, di servizi attinenti alla didattica e alla fruizione dei linguaggi musicali di derivazione afro americana.
POSTO UNICO :12,00 euro
Info 3342502252 – 091 7782860 – 091 8875291
Prevendite: ww.ticketone.it www.tickettando,it
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