Si tratta di propaganda, video ispirati a un “sano patriottismo”, critiche alla Corea del Sud e agli Usa e lodi al leader Kim Jong-Il. Ma per il regime coreano la decisione di sbarcare su Twitter e YouTube sembra l’inizio di una svolta. L’amministrazione americana, con le parole del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Philip Crowley, sul suo account di Twitter, ha comentato “Una volta introdotta la tecnologia non la si può arrestare. Basta chiedere all’Iran”.
Fonte: liquida.it
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