Ottantadue anni dopo
Messina si stringe attorno al ricordo di uno dei momenti più drammatici della sua storia recente: il bombardamento del 9 luglio 1943, che segnò l’inizio di una stagione di martellanti attacchi aerei sulla città da parte delle forze anglo-americane, in concomitanza con lo sbarco alleato in Sicilia.
Ottantadue anni dopo, quel buio pesto di distruzione e dolore resta impresso nella memoria collettiva dei messinesi. A raccontarlo, con lucidità e partecipazione, è Calogero Centofanti che documenta, i una lettera aperta, la tragedia vissuta tra le macerie e le sirene d’allarme, ma anche la dignità e la resilienza di una popolazione colpita al cuore.
L’anniversario di quest’anno assume un valore ancora più forte: mentre l’Europa e il Mediterraneo sono di nuovo attraversati da conflitti e tensioni, la memoria di quelle giornate richiama l’urgenza della diplomazia e della pace. Messina, città segnata dalla guerra ma capace di rinascere, diventa simbolo e monito affinché l’Europa non dimentichi la sua vocazione originaria: matrice di speranza, di progresso e di solidale convivenza civile.
«Memoria e speranza per un’Europa di pace» è il messaggio che accompagna le commemorazioni di questi giorni, un invito a riflettere su quanto sia fragile la pace e quanto sia necessario custodirla e costruirla, giorno dopo giorno, con la volontà e la saggezza dei popoli.
Messina ricorda, con rispetto e commozione, le vittime di quella terribile estate del 1943, rinnovando l’impegno a trasformare il dolore in consapevolezza, e la memoria in speranza.
La lettera aperta
DIARIO DI MESSINA 43 Ottantaduesimo anniversario dei bombardamenti su Messina di Calogero Centofanti
Ricorrendo questo mese il doloroso ottantaduesimo anniversario dei martellanti bombardamenti, effettuati su Messina dai quali motori anglo americani, si rievoca, attraverso il diario di quella terribile stagione, redatto dal valente giornalista Enzo Verzera, il buio pesto della tragedia. Essa, oggi, ci fa rivivere le stesse sensazioni che subiscono cittadini dell’Europa e del Mediterraneo per una guerra senza fine. Sia questa occasione per richiamare ancora una volta l’abilità della diplomazia, perché i costruttori di pace non possono dimenticare come l’Europa della civiltà sia stata nei secoli anche matrice di speranza e di armoniosa solidale convivenza civile nel progresso socio economico.
DIDASCALIA FOTO: Messina: Memoria e Speranza per un’Europa di Pace
Ricordando l’ottantaduesimo anniversario dei dolorosi bombardamenti su Messina, questa immagine evoca il buio della tragedia. Oggi, mentre guerre senza fine affliggono l’Europa e il Mediterraneo, riaffermiamo l’urgenza della diplomazia. Che questa memoria sia un monito e un richiamo all’Europa, matrice di speranza e convivenza solidale, per costruire un futuro di armonia e progresso.
quel mese di morte….
Nel luglio 1943, in preparazione allo sbarco alleato in Sicilia (Operazione Husky del 10 luglio), Messina e altre città siciliane furono pesantemente colpite da raid aerei anglo-americani. Messina, in particolare, visse una serie continua di incursioni devastanti che misero a dura prova la popolazione.
Tra la fine di luglio e agosto a Messina si contarono 456 morti civili, con ulteriori 49 decessi in ospedale per le conseguenze dei bombardamenti
In totale, in Sicilia, le vittime civili dei bombardamenti durante la guerra furono oltre 6.000
Solo tra marzo e maggio 1943, Messina era già stata colpita duramente, con centinaia di morti e feriti (ad esempio: 12 morti il 23 marzo, altri raid con vittime in aprile e maggio) .
A Messina caddero 6.542 tonnellate di esplosivi, devastando infrastrutture e quartieri civili
La distruzione non fu limitata alle perdite umane: la città fu gravemente danneggiata, con migliaia di abitazioni distrutte o rese inabitabili
I bombardamenti avevano uno scopo anche “morale”: instillare il terrore tra la popolazione civile per indebolire la coesione interna
Le difese antiaeree furono insufficienti, i rifugi scarsi e le direttive di sfollamento spesso confusionali
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