Categories: Cultura

L’arte nei tarocchi – A Messina “La Ragnatela & Lunaria”

 

“Il mondo, benché sia il mondo, sta tutto nelle mani di una bimba”.

Era il 19 Dicembre di due anni fa, e quella frase, che dava il titolo ad una sezione della mostra allestita per il “Natale degli Angeli” nel laboratorio DArt, presso l’associazione La Ragnatela onlus, colpì i visitatori per bellezza, intensità e forza espressiva. Il suo significato sta dentro gli obiettivi dell’associazione che opera a Messina dal 1989: salvaguardia e recupero ecologico e antropologico dell’ambiente, valorizzazione di situazioni di diversità e di emarginazione, integrazione globale dei diversamente abili.

Portando avanti questi principi, attraverso il linguaggio universale dell’arte, il laboratorio ha condotto progetti ispirati a Matisse, Antonello e, per ultimo, a Balthus.

L’esperienza maturata in tutti questi anni ha fatto crescere l’interesse e la curiosità verso forme creative sempre più originali.

E proprio in questi giorni, nella sede di via Maddalena n. 10, è stata allestita una bellissima mostra su un tema a dir poco affascinante: i tarocchi, 9 per l’esattezza, per i quali è stato preso qualche spunto dall’opera “La Via dei Tarocchi”, di Jodorowsky.

Chiariamo subito: non c’è in mezzo nessuna “lettura del futuro”, bensì la concezione delle famose carte come strumenti di apprendistato, dove “leggere” ed interpretare disegni e colori per conoscere se stessi.

Il Laboratorio DArt è adesso curato dalla cooperativa sociale Lunaria attraverso operatrici interne all’associazione La Ragnatela, che di essa sono parte integrante, e come tali compartecipi dello straordinario progetto capace di coniugare così bene qualità umane ed artistiche, in tutte le loro forme.

Si tratta della pedagoga Francesca Billè e delle educatrici Serena Dascola e Alessandra Licata. Per la realizzazione delle composizioni collettive che compongono la mostra, ad esse si sono aggiunti Andrea Coglitore, Francesca Licata, Giuseppe Gentile, Giampaolo Palumbo, Angela Ragusa e Isolina Vanadia.

“Lunaria nasce come luogo di scambio, ricerca, e sperimentazione laboratoriale. Si rivolge a chi crede nel valore della relazione, dell’ascolto e della creatività e a chi crede nell’arte come possibilità educativa” si legge nel biglietto di presentazione, disponibile tra il materiale che illustra la mostra. Ma occorre dire che la miglior presentazione è data dal colpo d’occhio offerto da quelle opere che esprimono bellezza, creatività, applicazione, senso del gusto nella scelta dei temi, dei colori e delle forme: nove tarocchi ripresi in nove carte dipinte su ambedue le facce, delle dimensioni proporzionate agli originali, ciascuna di un metro e settanta per settantacinque centimetri; nove composizioni su tavolette, con altrettante storie, ed alcuni talismani.

I tarocchi, dunque, consistono in nove soggetti ciascuno sviluppato su due piattaforme: una cartacea ed una in legno. Questi, in dettaglio: La Papessa, Cavaliere di Denari, Temperanza, L’Innamorato, Il Carro, L’Appeso, La Ruota di Fortuna, Dieci di Bastoni, Due di Denari. Nei collage su tavola tutti mantengono la loro denominazione originaria, mentre sulle carte giganti assumono nomi derivati dalla reinterpretazione dei soggetti e dalla narrazione delle relative storie, rispettivamente: Nella scatola, Il cavallino in cammino, Havi ‘a vulari, La strada della bellezza, Sotto il cielo bluette, Spine rosse, La ruota sul mare, C’era una volta il nido, Occhi/stelle. E non basta, perché di carta “disegnata” ce n’è un’altra: L’Eremita. Una presenza tanto suggestiva quanto effimera, dovuta ad una speciale differenza rispetto alle altre: il tarocco è comparso solo al momento dell’inaugurazione dell’esposizione, attraverso il corpo ed il volto dell’attrice Margherita Smedile, che ha tenuto una coinvolgente performance dal titolo “Illuminando”. L’Eremita, tarocco “vivente”, ha così svelato le nove carte che gli stavano accanto, avviando la mostra e poi andando via.

Francesca Billè, spiega così la concezione delle opere: “Ciascuno ha scelto una carta e proposto un bozzetto, dopodiché il lavoro è stato condiviso da tutti su tutte le carte, indistintamente, sia sulle piccole che sulle grandi. In ogni lavoro c’è stato il lavoro di tutti”. E descrive il ruolo delle coordinatrici all’interno del laboratorio, anche in virtù delle prossime attività dell’associazione: “Il nostro ruolo è quello di facilitare la comunicazione tra i ragazzi, per il resto il gruppo opera in perfetta parità. Anche noi ci mettiamo sul loro piano, indossiamo il camice ed operiamo tutti insieme per lo stesso obiettivo”. Entra, quindi, nello specifico sulle opere in mostra: “Quello sulle tavole è un lavoro di lettura dell’immagine e di reinterpretazione degli oggetti, cercando di realizzarli ciascuno in maniera creativa, utilizzando gli scarti. Abbiamo colto degli elementi della carta, dei dettagli, che sono stati estrapolati arricchendo ed amplificando l’immagine. Quello sulle carte giganti, invece, esprime il soggetto, lavorato sulle caratteristiche dei tarocchi stessi, visti sempre, ovviamente, con l’occhio dei ragazzi”. E prosegue ancora sul taglio artistico di quest’ultime: “Un dettaglio importante è il lavoro sullo sfondo, perché abbiamo voluto che non fosse il classico paesaggio. Abbiamo utilizzato non più di tre o quattro colori su sfondo bianco”.

E la Billè, come diceva De Andrè, che amava i tarocchi, “volta la carta”: “Il lavoro sul retro è stato un’ulteriore sintesi, quella finale della carta, perché tutte le forme, i luoghi e gli altri elementi, sono stati tradotti solo in colori”.

Dietro il lavoro di queste educatrici sta, ovviamente, l’esperienza condivisa con chi all’interno della struttura, a partire dall’anno della sua formazione, ha svolto questa attività di eccellenza in tutti in campi in cui La Ragnatela si è distinta, ossia Giovanna La Maestra, Angelo Tripodo, Isolina Vanadia, Domenica Politi.

“Loro – prosegue ancora Francesca Billè – ci hanno insegnato praticamente tutto, in particolare il modo di stare nella relazione, di ascoltare. Di fondo c’era già il nostro interesse ad approcciare questa realtà, e loro ci hanno mostrato con più chiarezza come fare, consigliandoci i libri a cui affidarci e confrontandoci sulla formazione. Perché solo da un sano confronto può nascere un grande rapporto di collaborazione reciproca, facendoci ritrovare unità seppur nella diversità, condividendo la stessa visione del mondo”.

A chiusura della mostra, ci sarà un laboratorio dimostrativo dal titolo “Il mondo visto dai bambini” sull’Arcano XXI – Il Mondo.

Parlando di tarocchi nella loro accezione più comune, era inevitabile fare un minimo riferimento, ovviamente scherzando, sulla loro prerogativa di svelare il futuro “In quel senso non li abbiamo interrogati…” dice sorridendo Serena Dascola, che con Francesca Billè ci ha accompagnati in questo “viaggio” colorato e misterioso.

Adesso Lunaria si prepara ad affrontare il nuovo anno secondo tre programmi: “DArt”, laboratorio d’espressione creativa rivolto a disabili; “f-Orme”, altro laboratorio creativo rivolto a piccoli artisti e “Interventi educativi riabilitativi”, dedicato a bambini ed adulti.

 

 

 

 

 

 

admin

Recent Posts

AMUNI’ FESTIVAL 2025 – La formula giusta

tre giorni di gusto, musica e successo a Torrenova (altro…)

2 ore ago

A MILANO – Spazio Danza Academy di Capo d’Orlando con Roberto Bolle: emozioni e successi a OnDance 2025

Per il quarto anno consecutivo, Spazio Danza Academy ha portato il nome di Capo d’Orlando…

4 ore ago

NASO – Camionista punto da un calabrone salvato dal Dott. Giuseppe Pruiti: «Ha fatto un miracolo»

In un tempo in cui le cronache raccontano troppo spesso episodi di malasanità, da Naso…

4 ore ago

NASO – Inaugurata la Panchina Lilla

Un segno di speranza e consapevolezza contro i disturbi alimentari (altro…)

4 ore ago

IERI SERA A TINDARI – Tra “Festa” e Sacralità

Le foto di Natale Arasi (altro…)

11 ore ago

BROLO – Padel e memoria: grande successo per il 4° Memorial “Antonio Pizzuto e Antonio Caporlingua”

Non solo sport, ma emozione pura e ricordo vivo. (altro…)

12 ore ago