Presentato dall’Ordine avvocati il volume collettaneo dedicato al rapporto tra il grande scrittore siciliano e la cultura giuridica
Il 14 febbraio 1987 il consiglio della Facoltà di Lettere dell’ateneo messinese approvò all’unanimità la laurea honoris causa a Leonardo Sciascia, il 14 giugno dello
“Dare una laurea a Sciascia, in quel momento storico a Messina (nel 2000, ndr) – ha detto Silvestri – significava dire che l’università credeva nella legge e nella legalità e riparare ad un torto che lo scrittore aveva subito per non essere stato apprezzato dallo stesso ateneo”.
Nella motivazione originale del verbale d’adunanza si leggeva: “Ad un esemplare itinerario narrativo, che muove dal cuore della Sicilia per dipanarsi – sempre più appassionato e rivelatore – all’interno della storia siciliana come memoria e cronaca, si affianca l’impegno altrettanto esemplare del giornalista, del saggista e dello studioso…”: sono le medesime ragioni che hanno portato i magistrati Cavallaro e Conti a dedicare un libro (edito da Cacucci, 2021)
Alla presentazione, moderata dal delegato alla formazione del COA Antonio Cappuccio, ordinario di Storia del diritto medievale e moderno dell’Università di Messina, hanno preso parte il presidente dell’Ordine Domenico Santoro, che ha ricordato l’importante messaggio scritto da Sciascia in un articolo sul Corriere della Sera, dal titolo “I professionisti dell’antimafia”, cioè il rischio che il contrasto alla criminalità organizzata possa attenuare le garanzie individuali; la presidente del Tribunale Marina Moleti, la quale ha messo in luce i numerosi spunti di riflessione tratti dall’opera, citandone una frase sui libri sciasciani che sono “una serie di delusioni storiche presenti e passate” nel senso di ingiustizie e il legame con la Sicilia, terra che diventa “metafora” di uno società insofferente.
“Grazie al talento di Sciascia per la storia del diritto, molte trame sono costruite intorno a vicende giuridiche con notevole e inusuale competenza tecnica anche su questioni complesse”: il pensiero dell’ordinario di Storia del diritto medievale e moderno dell’Università di Messina Giacomo Pace Gravina. La tesoriera dell’Ordine Aurora Notarianni ha incentrato la sua relazione sul concerto di diritto, richiamando proprio il pensiero sciasciano secondo cui “il diritto è ragione, o meglio, è quasi sempre ragione”.
In foto i documenti di delibera UniMe e approvazione Ministero della laurea a Sciascia, datati 1987.
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