E’ una storia triste, molto triste. Erano le 19.30 di un sabato sera pre-natalizio, e che come tale doveva essere sereno e festoso, quando, agganciati i vagoni provenienti da Siracusa, il treno notturno diretto a Venezia, ha lasciato la banchina del binario 9 per l’ultima volta.
Ed assieme ai viaggiatori resteranno così a terra anche i lavoratori che operano nel servizio notturno della società che detiene un contratto con Trenitalia S.p.A.
E con l’affievolirsi della luce del fanalino di coda del “Venezia” che si approssimava all’imbarcadero, si sono spente anche le speranze dei lavoratori che da 15 giorni si alternano nella protesta tra Messina, dove sul binario 1 hanno organizzato un sit-in permanente ed alcuni di loro hanno dormito in tenda, e Roma, dove in molti, dandosi il cambio, si sono barricati sul tetto di un palazzo delle Ferrovie assieme ai colleghi della Capitale.
In una frazione di minuto si è così conclusa, nel peggiore dei modi, una storia che durava da un secolo e mezzo: un ciclo che si chiude, un voltare pagina dove dietro, al momento, non si intravede nulla oltre il dramma della perdita del lavoro.
Fuori, lungo la banchina del binario 1, campeggiavano striscioni e manifesti significativi della battaglia in corso, mentre sul fondo della tenda canadese stavano appoggiati due classici, inconfondibili berretti blu di chi vigila, da sempre, sui viaggiatori nelle cuccette e nei vagoni-letto, che da domani non serviranno più.
“Oggetto: comunicazione licenziamento per riduzione personale.
Come a Lei già noto, la nostra società ha aperto, con comunicazione in data 5 luglio 2011, una procedura di licenziamento collettivo riguardante l’intero personale in servizio, determinata dalla prossima cessazione del contratto in essere con Trenitalia S.p.A., unico cliente della nostra società.
Tale procedura di mobilità si è conclusa senza che sia stato raggiunto un accordo con i Sindacati.
Ciò posto, le comunichiamo la risoluzione del rapporto di lavoro con Lei intercorrente, con effetto dal giorno 11 dicembre 2011, nel rispetto del periodo di preavviso a Lei dovuto del vigente CCNL di settore, pari a n. 60 giorni.
Le spettanze di fine lavoro e quanto altro di competenza Le saranno corrisposte nei termini di legge.
Distinti saluti.
Didier Le Blanc, vice presidente del Consiglio d’Amministrazione Servirail Italia S.p.A.”.
Ma questa versione, apparentemente semplice, sembra proprio non convincere molti lavoratori che sullo svolgimento dell’operazione manifestano tutta la loro indignazione.
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