Lo dichiara l’assessore regionale alle Attivita’ Produttive, Marco Venturi, che oggi ha deposto una corona di fiori, su delega del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, in via Alfieri a Palermo, nel luogo in cui 19 anni fa i killer di cosa nostra uccisero l’imprenditore palermitano che aveva deciso di non pagare il pizzo, denunciare i suoi estorsori, invitando inoltre i suoi colleghi a fare lo stesso.
L’assessore Venturi, imprenditore e protagonista, assieme a Ivan Lo Bello e Antonello Montante, del nuovo corso intrapreso da Confidustria Sicilia, sostiene che “tuttavia il sacrificio di uomini coraggiosi, veri e propri eroi, come Libero Grassi, ha contribuito al risveglio dei siciliani e alla formazione di una nuova coscienza sociale. Un grosso contributo e’ stato dato, oltre che da magistratura e forze dell’ordine, anche dall’azione spontanea dei commercianti e degli imprenditori che resistono alla violenza mafiosa facendo rete. Le associazioni antiracket sono ormai una realta’ preziosa che andrebbe sempre piu’ aiutata, mentre chi paga il pizzo deve sapere di avere una seria alternativa nella denuncia. E’ importante, per rendere onore al sacrificio di chi e’ morto per difendere un ideale, contribuire – conclude Venturi – ognuno nel proprio piccolo, denunciando ogni sopruso, malversazione, sopraffazione, atto di prepotenza, richiesta di pizzo o tangenti. Solo cosi’ sconfiggeremo la mafia e potremo regalare ai nostri figli una Sicilia migliore “.
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