Cronaca

LETTERE DI PROTESTA – A Naso un Invalido rivendica un Alloggio Popolare e coinvolge l’Amministrazione Comunale

Un invalido di Naso rivendica l’assegnazione di un alloggio popolare in contrada Grazia e scrive una lettera di protesta manifestando tutto il suo disappunto al sindaco Daniele Letizia, al presidente del consiglio comunale Gaetano Ninì’, all’Area servizi sociali, alla giunta, ai capigruppo consiliari ed al corpo di polizia municipale.

Questa è la storia di A. I., 54 anni, disperato per la situazione critica  in cui versa, percependo un assegno sociale di 288 euro circa, costretto a dimorare in ricoveri di fortuna, manifesta tutto il suo disappunto per la mancata attribuzione in una missiva indirizzata al sindaco Daniele Letizia, al presidente del consiglio comunale Gaetano Ninì’, all’Area servizi sociali, alla giunta, ai capigruppo consiliari ed al corpo di polizia municipale.

“Dal mese di agosto 2015, si legge nello scritto, dimoro in alloggi di fortuna, sono un invalido, il mio reddito è tale da non consentire una adeguata e/o sufficiente autonomia economica per fare fronte alle ordinarie incombenze quotidiane di famiglia.

A Voi tutti ricordo che la mancanza di un alloggio costituisce una ipotesi di lesione indiretta dell’integrità fisica, poiché il diritto di abitazione rappresenta un diritto primario della persona in virtù dell’articolo 2 della Costituzione”.

L’uomo entra nel merito della questione, poiché visionando le proprie determine viene a conoscenza della revoca di un alloggio popolare intervenuta nei confronti di una signora in contrada Grazia, e domanda alle istituzioni competenti come sia possibile che le risulti ancora assegnato l’immobile, nel quale soggiorna saltuariamente una nipote avente la residenza e domiciliata in affitto  in un altro comune . In base alle carte dell’ Istituto Autonomo Case Popolari di Messina (IACP)secondo lo scrivente “questo alloggio era del signor C. I. , deceduto da oltre 12 anni”.

Dalla missiva emerge inoltre che l’invalido lo scorso 3 aprile ha  tentato di forzare la porta d’ingresso dell’abitazione, nel chiaro tentativo di occuparla, sventato dall’intervento dei carabinieri i quali l’avrebbero persuaso a desistere. A partire da quella data  il portone sarebbe stato sbarrato con un lucchetto e l’immobile abbandonato.

Questo l’amaro sfogo dell’uomo, pronto a lottare per l’attribuzione di un alloggio , il quale in conclusione afferma:” Spero che con la massima urgenza farete   gli accertamenti del caso e revocherete l’alloggio.

Non importa a chi lo assegnate ma a gente come me che ne ha proprio bisogno.

Aspetterò entro e non oltre quindici giorni dall’avvenuto protocollo la vostra decisione per poter intraprendere azioni legali contro chi non fa il proprio lavoro e chi fa abuso d’ufficio chiudendo gli occhi”.

Francesca Alascia

 

Redazione Scomunicando.it

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