Cronaca

LETTERA APERTA – Le associazioni di Patti e dintorni: “Stop all’invio di armi a Israele”

Le Associazioni in rete di Patti e dintorni insieme ai cittadini attivi Pro Gaza hanno diffuso in questi giorni una lettera aperta indirizzata ai Comuni del comprensorio, a partire da quello di Brolo, per chiedere una presa di posizione contro l’invio di armi allo Stato di Israele.

I contenuti della lettera

«Sappiamo che come realtà locale possiamo fare poco di fronte a dinamiche così complesse – scrivono i promotori – ma crediamo fermamente che anche il poco sia importante. La rete civica rappresenta uno strumento fondamentale per esercitare una pressione democratica sui nostri rappresentanti politici e per creare una coscienza collettiva sui temi della giustizia e della pace».

Nella lettera indirizzata al sindaco e al presidente del consiglio comunale di Brolo, le associazioni e i cittadini firmatari esprimono «ferma preoccupazione in merito alla prosecuzione dell’invio di armamenti dallo Stato italiano allo Stato di Israele, in pieno conflitto armato con la popolazione palestinese della Striscia di Gaza».

La presa di posizione richiama il rispetto dei principi costituzionali, il ripudio della guerra e la legge 185/90, che vieta la vendita di armi a Paesi in guerra o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani.

Inoltre, i promotori ricordano che le numerose risoluzioni dell’ONU equiparano le operazioni militari israeliane ai crimini più gravi del diritto internazionale, imponendo agli Stati membri – Italia compresa – una riflessione e una scelta coerente con i principi della legalità internazionale.

«Non vogliamo che lo Stato italiano – si legge ancora nel testo – contribuisca in alcun modo a un conflitto che sta provocando sofferenze indicibili. Vogliamo un Paese che scelga la pace, il diritto e la dignità umana come fondamento della sua politica interna ed estera».

Per questo motivo le associazioni chiedono che, tramite l’Anci, i Comuni del territorio si facciano portavoce di una richiesta al Governo italiano e alle istituzioni competenti per l’immediata sospensione delle esportazioni di armamenti verso Israele, nel rispetto della legge italiana e del diritto internazionale.

Un appello alla coscienza collettiva

La mobilitazione, spiegano i promotori, non vuole essere un gesto simbolico fine a sé stesso ma un invito alla coscienza collettiva, un piccolo passo dal territorio verso le istituzioni, per riaffermare che la pace e la tutela dei diritti fondamentali devono restare priorità assolute.

Redazione Scomunicando.it

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