Il libro:
Privilegium e’ il titolo del libro di Michele Ainis, Costituzionalista e ordinario di Diritto pubblico all’universita’ di Roma Tre, in uscita a settembre per la Rizzoli, dove l’autore descrive l’Italia delle lobby. Dai bancari ai giornalisti, dai tassisti ai farmacisti: “Non categorie – secondo l’autore – ma corporazioni chiuse e privilegiate. Altro che libero mercato, l’Italia e’ il Paese dei mercatini. Ecco perche’ non cresce”. I figli dei bancari ereditano il posto del padre. Le mogli dei ferrovieri viaggiano in treno gratis. I sindacalisti sono esentati dai contributi pensionistici. I giornalisti non pagano nei musei. Piccole cose, rispetto agli scandali dei nostri conti pubblici? Tutt’altro, afferma Ainis:”Sono i segni rivelatori di una rete di privilegi e ingiustizie, in gran parte sommersa, che copre l’intero Paese e blocca ogni riforma. Cosi’ paghiamo conti salatissimi imposti dai cartelli delle varie categorie. Cosi’ lo Stato foraggia – con le nostre tasse – notai, giornalisti, farmacisti e mille altre lobby”. Cosi’, afferma l’autore, uno spaventoso 53% degli italiani rimane intrappolato nel suo ceto d’origine e dagli anni Ottanta la disuguaglianza sociale e’ cresciuta del 33%. E l’Italia si disgrega in mille rivoli di interessi privati: “Solo una vera liberalizzazione – spiega lo scrittore – puo’ renderci di nuovo forti e capaci di crescere”.
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