“Il Racconto dell’isola sconosciuta”, fiaba del ’97 di José Saramago, scrittore portoghese e vincitore del Premio Nobel per la Letteratura del 1998, è un volumetto di ventinove pagine nell’edizione L’Arcipelago Einaudi, curata da Paolo Collo e Rita Desti, con nove illustrazioni cartografiche tratte da l’Atlante di Battista Agnese del ‘500.
Metafora del ‘viaggio’ della vita, l’autore scrive una fiaba per adulti e li invita a perseverare nella comprensione delle proprie aspirazioni. Presa una decisione è necessario solo preparare il bagaglio e partire. E nello svolgersi della storia si scopre l’amore e la condivisione. L’essere in due ad affrontare ciò che la vita riserva, rende meno pesante il cammino e i sogni dell’uno diventano i sogni di entrambi. Andare alla ricerca di luoghi sconosciuti non è altro che un modo di esprimere la volontà di scoprire se stessi ed è così che Saramago sprona il lettore a vivere con curiosità e passione, guardando con attenzione ciò che lo circonda senza mai smettere di guardare dentro se stesso.
“Il filosofo del re… diceva che ogni uomo è un’isola, ma io, siccome la cosa non mi riguardava visto che sono una donna, non gli davo importanza, voi che ne pensate, Che bisogna allontanarsi dall’isola per Vedere l’isola, e che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi stessi, intendete dire, non è la medesima cosa.”
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