Dopo qualche mese di attesa, le tesi dell’archeologo e docente universitario Francesco Tiboni, espresse nel libro La presa di Troia.
Un inganno venuto dal mare, pubblicato la scorsa estate da Edizioni di Storia e Studi Sociali, fanno il giro dell’Europa, imponendosi all’attenzione del pubblico e delle comunità scientifiche. Attraverso un ampio scandaglio archeologico e filologico, Tiboni argomenta che il cavallo con cui gli Achei, attraverso un astuto escamotage, avrebbero espugnato la città della Troade, era verosimilmente una nave annonaria fenicia, chiamata Ippos per la singolare forma della prua a testa di cavallo.
Spiega Francesco Tiboni: “Da ricercatore e archeologo di professione, sapevo che mi stavo incamminando su un terreno difficile, direi pericoloso, ma le sollecitazioni di tanti colleghi studiosi, in Italia e all’estero, mi hanno invogliato, pressoché unanimemente, ad andare avanti. Sapevo che la contestazione di una narrazione millenaria è sempre un’impresa ardua. Ma non ho voluto tirarmi indietro. E ho scelto di pubblicare questo lavoro con una casa editrice di profilo rigorosamente scientifico, quale è Edizioni di Storia, proprio per evitare che si pensasse a operazioni di marketing o altro. Ho fatto insomma quel che ritenevo giusto, e l’attenzione travolgente di questi giorni è per me motivo di soddisfazione”.
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