Il blocco di aria fredda si è avvalso di una componente siberiana ed è entrato sulla penisola italiana dal suo fianco orientale.Nonostante la consistenza dell’irruzione e la natura piuttosto fredda della sua origine la fase di maltempo non è stata eccezionale per la nostra isola in quanto la parte più attiva e più gelida del flusso è stata immediatamente deviata verso altre regioni. Ciò nonostante durante la fase acuta i termometri sono scesi su tutto il territorio siciliano di 5 gradi portando lo zero termico intorno ai 1.200 metri sul livello del mare, cui corrisponde una quota per le precipitazioni nevose pari a 900 metri. L’abbassamento termico è stato accompagnato da precipitazioni diffuse che sulle cime dei rilievi dei Nebrodi, delle Madonie e sull’Etna sono state a prevalente carattere nevoso.
Nel contempo i crateri sommitali lambiti dai venti di alta quota diffondono nell’aria una lunghissima scia rossa di fumo liberata dalla bocca di Sud Est, preludio di una nuova fase esplosiva. Lo spettacolo è grandioso e affascinante i colori dell’alba, interagendo con i colori della stagione autunnale, con i colori della neve, con i colori dell’Etna e con i colori dell’attività vulcanica dipingono un quadro incantevole, suggestivo e misterioso al contempo. La scia di fumo rosso è un segno premonitore che darà conferma di quanto intuito in serata con l’inizio dell’attività parossistica.
Questo bosco durante l’inverno si inneva facilmente e abbondantemente grazie alla sua esposizione geografica e alla sua altezza. Il versante nord del monte è raggiungibile dalla dorsale dei Nebrodi che passa alla base della sua vetta. L’escursione non è difficile, anche se impegnativa in quanto le pendenze da risalire sono molto ripide e la neve spesso è molto alta, ma per godere lo spettacolo che offre questo scrigno chiuso della natura bisogna per forza inoltrarsi al suo interno. Infatti, anche quando dall’esterno non sono presenti segni particolari e anche quando tutti i boschi attraversati e visti per giungere sul posto non hanno nulla di esaltante da vedere, il bosco di Monte dell’Orso saprà stupire al di là di ogni immaginazione. Questo bellissimo bosco di faggi, pini, roverelle, ontani, agrifogli, etc., quando si inneva crea un’atmosfera da fiaba.
Ogni singolo ramoscello, fusticimo, foglia, unitamente alle chiome, ai rami, ai tronchi, agli arbusti, ai muschi, ai licheni, alle felci, alle erbe prative e del sottobosco, viene avvolto dalla neve come indossasse una calza di ovatta bianchissima. All’interno del bosco vige il silenzio assoluto, tutto tace perché si ode solo la musica della neve, quella stessa musica silenziosa che si ascolta quando i fiocchi leggerissimi scendono dalle nubi al suolo per imbiancare ogni cosa.
Capo d’Orlando, 30/11/2013
Dario Sirna.
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