Categories: Che ne pensi di

LO SGUARDO – Sulla magistratura e la politica. In ricordo di Rosario Livatino.

Potrebbe sembrare estremamente scontato, oggi, parlare di magistratura e politica se si considera che lo scontro sembra ormai diventato una lotta tra titani.

Del resto, si tratta di una guerra tra poteri dello Stato (sebbene a questo spesso non si dedichi la necessaria attenzione, forse nell’assurda convinzione che la prima sia dipendente dalla seconda), nonché di un’offensiva unilaterale. La conseguenza è che oggi chiunque inizia ad interrogarsi sul ruolo dei magistrati.

Sono passati vent’uno anni dal giorno in cui venne assassinato una delle figure esemplari della magistratura italiana.

“ Quando moriremo nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”, diceva, e forse è sul concetto di credibilità che ci si dovrebbe soffermare, perché si è persa, perché non è più ritenuta un valore portante del comportamento umano.

Il “giudice ragazzino”della credibilità ne aveva fatto la propria stella polare, nel lavoro e nella vita.

La sua battaglia, nonché la sua professione, iniziò nel 1979, quando fece ingresso nella Procura di Agrigento come Pubblico Ministero. Sin dal primo incarico, l’inesperienza non riuscì a mantenere  celato il legame stretto tra amministratori pubblici e mafiosi.

Era l’evidenza che taciuta da troppi, ritrovava voce nell’ attività cristallina ed appassionata  di un giovane magistrato. 

Una ricerca della verità ed un senso di giustizia, ritenute inverosimile da chi qual lavoro avrebbe dovuto sostenerlo ed incentivarlo e che, invece, venne vanificato dall’allora Capo dello Stato Francesco Cossiga: “Basta con i tabù, non è possibile che si creda che un ragazzino, solo perché ha fatto il concorso di diritto romano, sia in grado di condurre un’indagine complessa come può essere un’indagine sulla mafia o sul traffico della droga”. Parole che non ricevettero mai perdono.

La riluttanza nel riconoscere il lavoro quotidiano della magistratura è all’ordine del giorno. Anzi, a voler essere precisi, si tratta di un vero e proprio processo di denigrazione dei compiti e del ruolo del magistrato, giunta a livelli in cui, senza mezze misure, si parla di “toghe rosse” ed “avanguardie rivoluzionarie”.

L’estremismo, di certo, non può risiedere nell’attività d’indagine che i pubblici ministeri sono chiamati a svolgere in base al principio di uguaglianza e nell’osservanza degli altri principi costituzionali. Il potere giudiziario, nelle concezioni filosofico – politiche e nei principi della Costituzione, è un potere indipendente: i giudici sono soggetti solo alla legge e la magistratura nel suo complesso è un ordine autonomo da ogni altro potere.

Al momento della  redazione della Carta Costituzionale, dunque, è chiaro come si sia voluto escludere ogni pericolo e sospetto di faziosità dei giudici.

Oggi è un potere politico assolutamente poco credibile che accusa di poca credibilità il potere giudiziario.

E’ un sistema che fornisce ai cittadini una lente distorta tramite cui osservare la realtà e che sovverte la scala dei valori: totalmente ribaltata, la giustizia ne diventa il gradino più basso, quello dimenticato.

Può avere ancora senso, in uno scenario devastato dalla crisi politica, economica e dei valori, in cui la magistratura è diventata un nemico contro cui scendere in piazza e manifestare, ricordare chi aveva un senso della giustizia così alto ed una dedizione tale al proprio lavoro da sacrificarci la vita? Per un società che non vuole perdersi del tutto, la risposta deve rimanere positiva: è quella piccola dose di credibilità che non ci è consentito lasciarci sfuggire.

admin

Recent Posts

GRAZIELLA DE PALO – La giornalista che l’Italia (vigliaccamente) ha dimenticato

Questo articolo è dedicato non ai tifosi da tastiera delle opposte fazioni mediorientali, ma a…

3 ore ago

IL PREMIO “PICCIRIDDA” – Nel ricordo di Rita Atria quest’anno consegnato a Giuseppe Antoci: memoria, impegno e rinascita

La memoria di Rita Atria continua a vivere e a trasformarsi in un faro di…

5 ore ago

FORMAZIONE INNOVATIVA – La spiaggia di Testa di Monaco Natural Beach diventa un’aula

     Formazione innovativa sulla spiaggia: l’ITET “Caruso” di Alcamo porta l’aula tra sabbia e…

5 ore ago

FILIPPO PUGLIA – Il direttore artistico della rassegna “Sinagrarte2025″ fa il punto: l’arte come specchio della decadenza e promessa di rinascita”

Sinagra ha vissuto settimane intense di emozioni e riflessioni con SinagrArte 2025, rassegna che anche…

5 ore ago

EVA MANGANO – E’ Miss Orlandina ’25

Nell'incantevole cornice del Circoletto di Capo d'Orlando si è svolta la XXIX edizione del beauty…

6 ore ago

FONDAZIONE MATTIA –  La devozione alla Madonna Nera tra fede, cultura e nuove prospettive

La tradizione si rinnova. In occasione della grande festa della Madonna Nera di Tindari, l’associazione…

12 ore ago