Il mondo della moda, dello spettacolo e della cultura si schiera a favore delle scelte della manifestazione.
“Nessuno tocchi l’articolo 8”. E’ stata questa la “sentenza” emessa dai relatori dell’incontro svoltosi alle Terme Excelsior oggi pomeriggio. Giordano Bruno Guerri, Enrico Vanzina, Maria Rita Parsi, Vincenzo Vitalone, Massimo Bernardini, Laura Laurenzi, Brunella Casella, Antonio Marziale e Massimo Sestini, si sono schierati a sostegno dell’articolo che vieta la partecipazione al Concorso a ragazze che abbiano posato “nude o in pose sconvenienti”.
“Miss Italia è una manifestazione con delle regole che, in quanto tali, vanno rispettate, anche se uno statuto può comunque essere riveduto – ha dichiarato lo storico e scrittore Giordano Bruno Guerri -. La domanda vera è se il nudo può fare ancora scandalo: io risponderei “no”. Il nudo di per sé è un’opera d’arte e in un concorso di bellezza le ragazze dovrebbero sfilare nude. Ciò su cui dovrebbe riflettere Miss Italia – ha proseguito -, è la falsificazione della bellezza, che passa per seni e volti rifatti”.
“Come agente di moda, sono abituata a ‘maneggiare’ materiale molto sensibile, come le giovani ragazze. Anche noi abbiamo un approccio molto severo: fino ai 18 anni le modelle non fanno nudo e, anche dopo, rimane una scelta personale, legata al carattere della ragazza. Nei book fotografici – ha concluso -, non inseriamo mai foto di nudo, proprio per evitare che la ragazza sia troppo caratterizzata da quella foto, e non scegliamo mai ragazze con piercing, tatuaggi né tantomeno rifatte: non per questo non ci sentiamo moderni”.
“La mia riflessione riguarda la connessione tra il corpo delle donne e il potere – ha dichiarato Massimo Bernardini di Tv talk -. Miss Italia è stata definita da alcuni giornalisti “un allevamento di veline”: trovo questo giudizio ingeneroso. Forse non a caso nessuna Miss Italia è mai incappata nelle intercettazioni che vanno tanto di moda. Il compito davvero impegnativo è quello di rivedere e rifondare il rapporto uomo – donna soprattutto da parte di chi fa televisione. Occorre correggere ad esempio le inquadrature – ha spiegato -, e fare 100 passi indietro rispetto al corpo della donna. Oggi mi sembra meglio essere bacchettoni piuttosto che troppo aperti”.
“Il nudo non è sempre bello, ma può suscitare reazioni diverse: dal disgusto, al riso, all’eccitazione – ha commentato lo sceneggiatore Enrico Vanzina -. Mettersi a nudo, sia in senso fisico che morale, è però quello che interessa di più alla gente”.
“Il nudo oggi incrementa ancora molto le vendite di una testata – ha detto il fotografo Massimo Sestini -. Non sarebbe corretto avere in gara ragazze che hanno posato nude: avrebbero più risonanza delle altre”.
“Il regolamento di Miss Italia ha una regola e questa va rispettata – ha detto il magistrato Vincenzo Vitalone -. Una regola non è un dogma, quindi può essere modificata. Nel regolamento ho trovato molte parole dal sapore antico, a volte desuete: ma il fatto che non si usino più, non significa che non siano vere. L’articolo 8 tutela le donne – ha concluso – e rappresenta un ultimo paletto per la loro dignità: dietro questa esclusione, ci sono in gioco valori molto importanti”.
Al dibattito hanno partecipato due delle ragazze escluse, Tiziana Piergianni e Raffaella Modugno, le quali hanno ribadito quanto dichiarato dopo la loro squalifica. In particolare la prima, ha detto che “l’articolo 8 è troppo netto e non lascia possibilità d’interpretazione”.
Saverio Albanese
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