Attualita

LUIGI MESSINA – “È l’essere umano che deve impegnarsi a salvare la bellezza… e con bellezza intendo tutto ciò che ci circonda, il mondo in cui viviamo, il nostro pianeta”

Intervista di Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al truccatore Luigi Messina, il quale è questo ma anche molto altro. Egli è infatti altresì docente di moda e make-up, nonché consulente per spose, cerimonie, video e tv…

Buongiorno Luigi! Vorrei domandarle subito quando, con quale intenzione/progettualità e da quale motore interiore ha avuto origine il suo viaggio nel mondo del MakeUp – sino a decidere di dedicarsi, di professione, alla cura e alla valorizzazione dell’immagine delle persone [clicca qui http://luigimessina.com/ per accedere al sito Internet]. “Buongiorno Giulia! La passione per il MakeUp è nata per esprimere la mia creatività. Da adolescente mi piacevano molto non solo il disegno e le discipline umanistiche, ma anche la musica e il cinema… e l’arte in generale. Poi, col tempo, grazie al mio percorso formativo – fatto di master, esperienze e incontri – ho potuto scoprire e capire la mia idea di bellezza”.

Da piccolo chi desiderava diventare “da grande” e che bambino è stato? Inoltre se dovesse assegnare un titolo alle fasi maggiormente significative della sua esistenza finora, quale colore e quale canzone assocerebbe a ciascun periodo? Da piccolo desideravo fare l’architetto. Sono stato un bambino tranquillo e amato. Nella mia vita ho sostenuto momenti di gioia e di dolore, come accade a ogni persona, ma non mi è mai capitato di fare associazioni cromatiche. La musica, invece, mi ha aiutato molto… infatti i versi <<All I ever wanted,/ All I ever needed/ Is here in my arms>>” dei Depeche Mode sono da sempre il mio motto”.

Cosa rappresenta, per lei, la Bellezza e cosa l’Arte e quale ritiene esserne il potere nonché principale pregio e valore? Bisogna distinguere le due cose… la bellezza è un concetto astratto, può essere percepita attraverso i nostri sensi e rivolta a tutto ciò che ci circonda nell’intero universo… mentre l’arte è l’espressione estetica del pensiero umano. Ecco, un’opera d’arte può contenere in sé una bellezza tale da suscitare sentimenti di estasi. Si è sempre detto che appunto la bellezza salverà il mondo e mi sembra, questo, un ottimo punto di vista. È, poi, l’uomo che deve impegnarsi a preservare la detta beltà e con essa intendo in primis il mondo in cui viviamo, il nostro pianeta”.

Se la beltà fosse una ricetta, quali ne sarebbero gli imprescindibili ingredienti alla base e quali quelli che rispondono maggiormente al suo gusto ossia crede che esista il Bello universale, oppure non v’è possibilità d’oggettività nella valutazione di ciò che lo è e di ciò che non lo è? La bellezza è qualcosa di diverso rispetto al fascino e, se sì, qual è l’eventuale differenza? Per me non esiste una bellezza “universale”. I canoni della beltà sono soggetti ai cambiamenti storici e culturali. Oggi, per esempio, ciò che nella nostra cultura occidentale è ritenuto ammirevole e piacevole, in altre culture può risultare completamente diverso o addirittura brutto. Dobbiamo distinguere i differenti significati che si attribuiscono proprio alla parola “bellezza”: è, la detta, la qualità di ciò che appare oppure ciò che di bello scaturisce dall’anima?La bellezza, come concetto estetico, è qualcosa che si può avere e che si può costruire ma poi passa, la perdiamo. Se ci riferiamo all’essere umano, certamente il fascino è un “quid” d’innato e che si possiede a prescindere dalla bellezza… È un insieme di caratteristiche quali il carisma, l’intelligenza, l’eleganza, il gusto”.

In un’ideale scala da 0 a 10 quant’è e quanto sarebbe bene fosse importante, a suo avviso, l’aspetto esteriore e soprattutto com’è possibile capire e riuscire a far emergere la personalità del singolo attraverso un’esteriorità che sia fedele “bigliettino da visita”, “carta carbone” di ciò che si è interiormente? Nell’attuale mondo e nella società in cui viviamo, dove l’APPARIRE è più importante dell’ESSERE, l’aspetto esteriore è il primo “biglietto da visita”. Per me, però, la bellezza è il risultato di una serie di componenti quali il carisma, la personalità… il fascino! Si può essere belli esteticamente, ma totalmente anonimi”.  

Quale ruolo le sembra che giochi e quale dovrebbe rivestire l’immagine visiva nella società e nel veicolare significati nei più differenti campi della vita – non solamente nel mondo dell’Arte (ad esempio nei videoclip musicali), della Moda e dello Spettacolo – e nell’essere, chissà, altresì indicatore di alcune caratteristiche psicologiche di chi si è e di chi si ha di fronte? Oggi bisogna stare attentissimi ai messaggi che si vogliono trasmettere e ciò specialmente nel mondo dello spettacolo, della moda, dei social… Secondo il mio punto di vista, bisogna esprimersi con assoluta libertà ma con etica, educazione e sensibilità, nel rispetto altrui e delle diversità”.

Senza tuttavia voler generalizzare, secondo lei, quanto pesa per larga parte della gente il timore del giudizio altrui e la posizione lavorativa, geografica, temporale, famigliare che si ricopre nello scegliere come apparire e come invece non mostrarsi reprimendo così il piacere dell’assecondare se stessi? Siamo nel terzo millennio, è il momento in cui tutti dovremmo imparare a non esprimere giudizi e accogliere l’“Altro”come occasione di confronto e crescita reciproca. Bisogna mostrarsi senza reprimere ciò che si è, accettare anche le proprie fragilità. Ogni essere è unico e speciale”.

Oggi quali le sembra che siano gli stereotipi estetici, esteriori, più radicati e perché in taluni individui c’è una sorta di ossessione di identificare il genere con il sesso di nascita come se il nascere maschio o femmina implicasse l’imprescindibilità di alcuni comportamenti e determinasse l’insindacabilità di alcune preferenze invece di altre? Se parliamo di MakeUp, il dilagare dei social ha creato omologazione. Nelle diverse proposte degli ormai innumerevoli addetti ai lavori, non si guarda più all’unicità del singolo e alle caratteristiche morfologiche del viso… È tutto molto standardizzato, privo di personalità. La questione dei generi, invece, è molto più articolata. Io sono per la libertà di espressione, per la libertà di mostrarsi per ciò che si è, dunque l’attuale fluidità estetica non mi dispiace”.

Pensa che debba esserci una sorta di galateo del buongusto e, in caso affermativo, cos’è il buongusto tenendo comunque presente il rispetto delle differenti soggettività e preferenze di ciascuno di noi? Siamo in un’epoca in cui ognuno si trucca e si veste come vuole, secondo una propria idea di bellezza e di estetica, ma a volte ritengo che si ecceda… Pertanto, penso che sia importante che ci sia un galateo del buongusto – anche se sono consapevole che si tratti di un dato soggettivo”.

Ha sottolineato che collabora da più di trent’anni con le più note riviste italiane e con i più rilevanti fotografi di moda e di pubblicità – lavorando altresì con prestigiose agenzie e con i più grandi stilisti quali Armani, Versace, Moschino, Valentino, Gianfranco Ferrè, Missoni, Laura Biagiotti, Trussardi, Gai Mattiolo, Christian Lacroix, Gucci, Alessandro Dell’Acqua, Mila Schon, Krizia, Dolce & Gabbana, Iceberg, Etro e tanti altri ancora. Ebbene qual è la peculiarità grazie alla quale, suppone, ha guadagnato la loro fiducia e la stima di molte persone? Ho iniziato la mia carriera abbastanza giovane. Ho lavorato da subito nel mondo della moda, ritenendo che – il tale settore – fosse molto creativo e potesse essere di grande stimolo per la mia professione. Penso di aver guadagnato la stima e la fiducia di molte persone per il fatto di essere professionale, serio, scrupoloso ed estremamente umile. A tale riguardo, ritengo che quest’ultima sia una caratteristica nonché una dote da rivalutare”.

I ricordi, la sperimentazione e l’osare, il pianificare e l’organizzare, l’istinto e la ragione quanto sono fondamentali nel suo vivere e in che misura timonano il suo quotidiano, la sua professione? Sono – le citate – tutte componenti fondamentali per la mia professione… insieme costituiscono un mix perfetto, che alimenta il mio vivere quotidiano e il mio lavoro. Aggiungerei inoltre anche l’impegno, la passione, lo studio, la ricerca e l’amore”.

Ha affermato – la cito – che la sua filosofia è valorizzare la beltà femminile e il suo obiettivo, quando si accinge a truccare una donna, è quello di mettere in evidenza la sua bellezza nascosta e mimetizzare i piccoli difetti e imperfezioni… Mettendo un attimo tra parentesi ciò, ovvero ipotizzando idealmente su un soggetto astratto, c’è un trucco che più la appassiona realizzare e (qualora vi sia) come mai? Il MakeUp che prediligo è, da sempre, quello di “abbellimento correttivo”… cioè quello che mette in risalto le caratteristiche del viso senza modificarne eccessivamente i tratti. Solo in tal modo, a mio parere, la donna si sente valorizzata – rimanendo fedele a se stessa”.

Qual è il suo punto di vista sui social [clicca qui https://instagram.com/luigimessina_makeup?igshid=YmMyMTA2M2Y= per accedere al profilo Instagram] e con quale finalità ci si approccia e li utilizza? I social sono un potente mezzo di comunicazione e devono essere usati sapientemente. Io li utilizzo maggiormente per dare visibilità e mostrare il mio lavoro”.

 Infine, prima di salutarci, vuole anticiparci quali sono i suoi prossimi progetti e magari pure qualche chicca in anteprima? Un mio progetto era quello dell’insegnamento, ci tenevo a ciò e sono felice che tale obiettivo si sia realizzato… Ora collaboro come docente in un’accademia di MakeUp. Questo mio lavoro porta sempre inedite opportunità tant’è che, spesso, anche il semplice incontro con una persona può dare avvio a un nuovo progetto lavorativo. Mi piace costruire un poco alla volta… come accade per i miei corsi di trucco che nascono, per l’appunto, di volta in volta”.

Redazione Scomunicando.it

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