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MAJARE – A Patti stamani l’anteprima, questa sera il clou della kermesse

I volti, le foto, le prime dichiarazioni. A Patti va in scena superstizione, religione e guarigione nella tradizione popolare Siciliana. Questa mattina, alle ore 11.00 al convento di San Francesco Patti, il primo momenti della kermesse organizzata da Anna Ricciardi, poi questa sera al convento il momento teatrale. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle nove alle tredici fino al 10 gennaio.

Questa mattina l’interesse di tanti si è concentata sulla mostra di monili e reperti della sezione sacro e profano del Museo siciliano delle tradizioni religiose di San Salvatore di Fitalia, strumenti e oggetti delle antiche farmacie MUSEO STORICO DELLA FARMACIA DEL MEDITERRANEO “Prof. Antonio Imbesi” e del Piccolo museo della Farmacia di Naso del Dott. Maneri. In visione anche gli ex voto della collezione privata di Arnaldo Martines;  viste le foto esclusive della grotta della “Maga di Tindari” (Ass.Culturale Tindari), e l’esposizione del Trittico di Gala del Senato pattese -1806

Presenti, con Anna Ricciardi, il sindaco della Città di Patti, Mauro Aquino e il Direttore del Museo di San Salvatore di Fitalia Antonello Pettignano

Le prime dichiarazioni di Mauro Aquino.
Grande soddisfazione e orgoglio per aver ripristinato il trittico del senato pattese del 1806 composto dalle divise dei paggi, i cuscini e il drappo già esposto in sala consiliare.
Auspichiamo un restauro per il prezioso trittico, che rivela la storia importante e significativa della nostra città
Poi il sindaco ha aggiunto: “Ringrazio Antonello Pettignano per le testimonianze del museo siciliano delle tradizioni popolari di San Salvatore di Fitalia, la professoressa De Pasquale per i preziosi documenti del museo della farmacia della Fondazione Imbesi, il Dottor Maneri per gli oggetti e strumenti del piccolo museo della medicina”
Anche Arnaldo Martines che ha “prestato” alla mostra  gli ex voto testimonianza del sentimento popolare è stato oggetto delle parole di ringraziamento del sindaco pattese che ha ricordato pure “la dottoressa Sgroi per la collezione privata della sua farmacia ben gestita dalla dottoressa patrizia Cottone e Anna Ricciardi per la progettazione di questo evento che dalla mostra allo spettacolo teatrale le Maiare (prodotto dal Teatro dei Due Mari ndr) tocca le nostre radici antiche e profonde”.
Soddisfatto Antonello Pettignano – Direttore del Museo di San Salvatore di Fitalia – di quanto e come è stato realizzato  in occasione di questa mostra a Patti.

Alle ore 21.15  seguirà, sempre al “San Francesco”, come anticipato dallo stesso sindaco, lo spettacolo teatrale  “Le Majare” per la regia di Cinzia Maccagnano con le Musiche di Salvo Nigro.

Saranno in scena: Majara e  madre: Margherita Smedile – Madre Badessa e Donna Villa: Cinzia Maccagnano –  La superstizione  delle popolane: Marta Cirello e Stefania Di Stefano – U mazzamareddu: Marta Cirello – La majarìa, donna di fora: Gemma Lo Bianco – La malìa, donna di fora  Giulia Lanzarotta.

Lo spettacolo vedrà la partecipazione straordinaria di Antonio Silvia ne Le voci del mare.

Da rammentare ancora:  Videomaker: Antonino Madonia – Audio e luci: Arkaservice – Produzione: Ass. Teatro dei due Mari – Ideazione e progettazione artistica: Anna Ricciardi – progetto grafico: Massimo Scaffidi  – G.A. visual

Il progetto le Majare, nasce da uno studio sulle fascinazioni delle figure delle maghe, delle streghe, delle majare e donne di fora, spiriti benigni e maligni  che per secoli hanno albergato nell’immaginario popolare siciliano.

Leggende lontane, credenze, suggestioni, usi e costumi popolari costituiscono l’ossatura di questo testo che racconta l’immaginario collettivo, il modo di leggere la natura, di interpretare il quotidiano, di demonizzare le paure,  di cercare la buona sorte, di mescolare devozione religiosa e paganesimo.

La ricerca prende le mosse dal ricco patrimonio della tradizione orale (le opere di Pitrè sono state le fonti privilegiate insieme ai racconti della gente dell’isola) che passa da una memoria all’altra, annodandosi di ricordi nuovi, di riproposizioni che avvolgono ancora più di mistero queste storie.

Si vuole evidenziare, attraverso la messinscena, la seducente stratificazione di simboli e di espressioni  oniriche:  gli aspetti allusivi e fantastici del testo si estendono  alle composizioni musicali che completano il tessuto drammaturgico.

L’obiettivo è quello di riscoprire la forza evocativa e magnetica della ricchezza culturale siciliana, spesso dimenticata o ingiustamente colpita da rivisitazioni stereotipate.

Lo spettacolo vuole restituire le voci più pure e antiche di un’isola senza i contorni folkloristici a volte banali e convenzionali, pur conservando l’originale lingua dialettale.

La messinscena, seppur presentando tre quadri di storie diverse – La Majara della Sicilia della Santa Inquisizione, la leggenda di Donna Villa (la maga di Tindari),  le Donna di Fora con un rimando alla favola del figlio  cambiato di Luigi Pirandello, trascina lo spettatore in un flusso emotivo e visionario.

da leggere

http://scomunicando.hopto.org/notizie/le-majare-patti-convento-san-francesco/

Redazione Scomunicando.it

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