Intervista di Giulia Quaranta Provenzano
Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista a Marco Maria Maffei, giovane modello già richiestissimo e molto seguito sui social sia in Italia che all’estero…
Buongiorno Marco! Tu oggi sei un modello, ma da piccolo chi desideravi diventare “da grande” e che bambino sei stato? “Buongiorno Giulia!
Cosa rappresenta, per te, la Bellezza e quale ritieni esserne il potere nonché principale pregio e valore? “La bellezza è un <<quid>> che suscita scalpore, euforia, innalzamento… Essa è energia, è qualcosa di vero e originale, che tutti hanno ma che pochi sanno sfruttare. La ricetta della beltà dipende dal tipo di bellezza a cui si allude e ambisce. Per quanto riguarda l’esteriorità, bisogna condurre una vita sana e mangiare tanta frutta e verdura. È poi necessario stare il più possibile in contatto con la natura. Per ciò che invece concerne la bellezza interiore, è bene saper ascoltare il proprio ombelico (che è l’elemento principale della nostra energia). Il fascino può rientrare nel concetto di beltà, è una gestualità unica che fa scaturire anch’essa clamore e che può essere emanato da uno sguardo o da un semplice saluto”.
Quale ruolo ti sembra che giochi e quale ti piacerebbe che avesse l’immagine visiva nella società e nel veicolare significati nei più differenti campi della vita – non solamente dunque nel mondo dell’Arte (ad esempio nei videoclip musicali), della Moda e dello Spettacolo? “Il ruolo che gioca l’immagine visiva è quello di influenzare la massa, portando le persone dove lei vuole… Quel che, invece, vorrei io è che venisse apprezzata maggiormente l’arte e che si riconoscessero altresì i sacrifici. Desidero cioè una società più meritocratica e vera, meno influenzata da ciò che fa sembrare più <<belli>>”.
Quanto pesa – a tuo avviso – per larga parte della gente e per te il timore del giudizio altrui, il tempo e il luogo in cui si è venuti alla luce e in cui si vive, la posizione lavorativa e famigliare che si ricopre nello scegliere come apparire o no (reprimendo, pertanto, il piacere dell’assecondare il gusto personale e se stessi)? “Ogni volta che mi hanno giudicato a proposito di qualcosa, ho tentato di adottare lo stesso giudizio anch’io sul medesimo argomento – in maniera tale da provare a capire se dovevo effettivamente migliorare o comportarmi diversamente ecc. …non vi è stato, comunque, fortunatamente alcun giudizio appunto che mi abbia mai demoralizzato e nemmeno alcuno che abbia inciso su di me a mio danno (ma, semmai, taluni mi hanno reso più riflessivo)”.
In un’ideale scala da 0 a 10, attualmente, quant’è importante l’aspetto esteriore e soprattutto com’è possibile capire e riuscire a far emergere la personalità del singolo attraverso un’immagine che sia fedele “bigliettino da visita” di ciò che si è interiormente? “Quella esteriore, per me, è bellezza dovuta alla forza interiore… va premiata e capita – e, oggi come ieri, ha sempre inciso su ogni aspetto. Per fortuna, poi, nel presente ci sono sempre meno stereotipi tant’è che, a differenza di un po’ di tempo fa, la società si sta evolvendo maggiormente in tutti i sensi”.
Professionalità di cosa ritieni sia sinonimo? Sei del parere che debba esserci una sorta di galateo del buongusto e, in caso affermativo, cos’è il buongusto (tenendo, comunque, presente il rispetto delle differenti soggettività e preferenze di ciascuno di noi)? “Professionalità è, a mio avviso, sinonimo di precisione e determinazione… nonché di costanza. La mia icona è mia mamma, spero di aver preso da lei la grande forza e determinazione che la caratterizza: ha, difatti, cresciuto tre figli e fatto innumerevoli sacrifici. Personalmente tengo a mente tre fari quali punti di riferimento nell’agire ossia la forza, la volontà e il coraggio”.
Per ciò che concerne l’essere un influencer, qual è il tuo punto di vista su di chi lo è e tu con quale finalità usi Instagram [clicca qui https://instagram.com/marcomariamaffei?igshid=YmMyMTA2M2Y= per accedere al pagina IG di Marco Maria Maffei], Facebook e forse non solo questi? “Più che essere appellato quale un positive influencer, io vorrei essere un power influencer… a volte la positività è finta. Ciò che serve è un’alta dose di energia da trasmettere. I social, per me, sono un mix di svago e lavoro”.
Nella veste di modello, qual è la tua peculiarità grazie a cui – supponi – hai guadagnato la fiducia e la stima di parecchie persone? Inoltre c’è qualcuno con il quale vorresti collaborare e, se sì, per quale motivo nello specifico?
Mettendo un attimo tra parentesi le vesti da modello, i vari contesti e le coordinate temporali e longitudinali in cui presenziare, qual è l’outfits che prediligi e che ti fa sentire perfettamente a tuo agio alla luce di quello che sei intimamente? “Ci sono vari looks e outfits che mi piacciono molto, non prediligo un genere in particolare… Si può essere eleganti anche indossando una canotta da basket”.
I ricordi, la sperimentazione e l’osare, il pianificare e l’organizzare, l’istinto e la razionalità quanto sono fondamentali nel tuo vivere e in che misura timonano il tuo quotidiano, la tua professione sulle passerelle e davanti al pubblico e all’obiettivo fotografico? “L’organizzare la mia vita giornalmente mi ha permesso di responsabilizzarmi e avere il senso della disciplina, che ritengo siano componenti fondamentali in qualsiasi lavoro”.
Infine, prima di salutarci, puoi anticiparci quali sono i tuoi prossimi progetti e magari pure qualche chicca in anteprima? “Ad oggi, il mio progetto è pianificare quanti più progetti possibili…”.
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