“Marcovaldo è un’opera scritta da Italo Calvino composta da venti novelle ricche di insegnamenti.
Le venti novelle di cui è composto il libro sono associate ognuna ad una stagione, il che vuol dire che il ciclo delle quattro stagioni si è ripetuto per cinque volte. Ognuno di questi racconti ha, come protagonista, il giovane padre di famiglia Marcovaldo, che di disavventure ne passa parecchie. Esse lo rendono un tipo simpatico e attraggono da subito l’attenzione del lettore.
Possiamo quindi definire questa raccolta simpatica ed allo stesso tempo istruttiva perché riesce (o almeno ci è riuscita con me) a far fermare il lettore a riflettere. Difatti ogni testo ha la sua “morale†molto personale perché tutte queste narrazioni, che hanno ogni volta una scenario molto diverso fra loro, fanno comprendere che Marcovaldo è un tipo che odia la “novitàâ€Â, che è rimasto molto indietro e che quindi cerca disperatamente e quasi inutilmente qualche traccia di natura nella città, tra la completa urbanizzazione della grande cittàdove abita con la sua famiglia. Cerca di rinfrancare lo spirito passando soltanto qualche ora all’aria aperta (inutile dire che non riesce mai nel suo intento), spera di coinvolgere i suoi familiari per renderli partecipi dello spettacolo che la natura presenta loro; inutile dire che non riesce mai nel suo intento!
Una delle caratteristiche che più ho apprezzato di questo racconto è stata la modalitàleggera di scrittura utilizzata dall’autore che concede, a colui che legge, una lettura continua e riposante.
Questo libro mi ha coinvolto fino alla fine anche se non si trattava di un romanzo, è mi è stato molto utile perché Italo Calvino, con la sua
Grinta ed intuito per un giovane critico Gabriele Scaffidi Militone, appena dodicenne, frequenta da pochi giorni la seconda media di Brolo, fa sport, occupa il suo tempo libero tra amici ed interessi diversi, tra questi, la passione per la lettura. Dotato di una spiccata capacitàd’osservazione critica e d’approfondimento, Gabriele affianca il senso dello humor alla curiositàverso tutti i nuovi linguaggi tecnologici e telematici, rivelando una competenza molto precoce. Ama il segno grafico e la scrittura come approccio quasi estetico dell’essere.
Inizia con questa Redazione una collaborazione atipica, senza regole fisse, né scadenze, comunicandoci le sensazioni legate al mondo della lettura pensata per i ragazzi, i suoi coetanei. Pillole di saperi, suggerimenti, ma anche un modo per stimolare il dibattito e, perché no, anche la voglia di far recensire i libri ad altri giovani “criticiâ€Â.
Grazie Gabriele, anzi Gabry o Lele, come ti chiamano gli amici, ma grazie anche ai tuoi insegnati, alla maestra delle elementari, che sicuramente ti hanno comunicato il piacere per la lettura e l’importanza della conoscenza, doni preziosi che spalancano gli occhi sul mondo, sull’essere umano, sul pensiero che alimenta l’intelligenza.
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