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MARIO BIONDI – OGGI AL TINDARI FESTIVAL

 

Accompagnato dalla sua grandissima band, composta da Daniele Scannapieco al sassofono,  Giovanni Amato alla tromba, Claudio Filippini al piano,  Luca Florian alle percussioni, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria, porterà in scena lo spettacolo “Jazz Set – The Italian Jazz Players”, nel quale sarà ricreata la magica atmosfera degli storici jazz club e in cui oltre ai brani del suo ultimo album, il crooner proporrà i suoi più grandi successi reinterpretati in chiave jazz, da If a This is what you are, passando per I love you more, ricreando la magica atmosfera dei club più prestigiosi.

Il concerto sarà  un vero e proprio evento unico nel suo genere in cui il pubblico avrà modo di apprezzare tutta la grande versatilità del musicista catanese e l’evento diventa al pari di quanto già visto in questo “Festival” un’altro fiore all’occhiello per la sua direttrice artistica Anna Ricciardi.

 

BIOGRAFIA

Una voce calda, profonda, sensuale, eppure limpida e sicura: Mario Biondi, all’anagrafe Mario Ranno, ha coltivato con cura e pazienza la sua passione musicale, a partire dagli ascolti fatti già in tenerissima età accanto al padre cantante, Stefano Biondi, in ricordo del quale Mario ha assunto l’attuale nome d’arte. Tante diversissime esperienze sono valse a formare il grande artista d’oggi: dai cori in chiesa ai turni nelle sale di registrazione per  etichette di nicchia, senza trascurare lo studio e il perfezionamento della lingua inglese, lui, catanese per nascita e per indole.

Appassionato di musica soul, dal 1988 apre alcuni concerti di interpreti ed autori del panorama internazionale, primo tra tutti Ray Charles.

Ma l’opportunità più grande gli si prospetta con la pubblicazione in Giappone del singolo This is what you are, che rimbalza sulla consolle di Norman Jay, celebre dj della BBC1, che – innamorato del pezzo –  lo rilancia per tutta Europa.

Nel 2006 esce per Schema il primo album, Handful of Soul. Il disco si articola in 12 brani, alcuni inediti ed altri tratti dal repertorio classico: una scelta accurata dalla quale Mario ha escluso gli standard più frequentati. L’esordio è accolto subito con grande calore dal pubblico tanto quanto dagli addetti ai lavori così da conquistare ben quattro dischi di platino in pochi mesi. Nello stesso anno Mario partecipa ad Alex – Tributo ad Alex Baroni con la canzone L’amore ha sempre fame.

Il 2007 è un anno particolarmente intenso per Biondi e lo vede impegnato su più progetti d’ampio respiro: partecipa al festival di Sanremo nelle vesti di ospite big duettando con Amalia Grè nella canzone in concorso Amami per sempre. Poco dopo pubblica il singolo No matter, in collaborazione con DJ Fargetta. E sempre di quest’anno è la pubblicazione del doppio live I love you more, nel quale Mario canta affiancato dalla Duke Orkestra. Anche questo nuovo album si rivela presto un successo discografico, conseguendo 2 dischi di platino. Il lavoro include la ghost track This is what you are, uno dei brani più amati del repertorio dell’artista catanese.

Il 2008 apre una nuova, divertente prospettiva: l’interpretazione di due brani della colonna sonora del rifacimento del grande classico disneyano del cinema d’animazione Gli Aristogatti: le canzoni Everybody wants to be a cat (“Tutti quanti voglion fare il jazz”, nella versione italiana) e Thomas O’Malley (“Romeo il gatto del Colosseo”).

E’ di quest’anno la partecipazione a trasmissioni televisive tra le più seguite: “Mai dire Martedì” con la Gialappa’s band e – su invito di uno dei più grandi compositori del XX secolo, Burt Bacharach – una nuova partecipazione sanremese in duo con Karima Ammar nella canzone Come in ogni ora. Mario duetta inoltre con Renato Zero nel brano Non smetterei più, incluso in Presente, ultimo album di inediti dell’artista romano.

 If, pubblicato nel 2009, è il secondo album di inediti di Mario Biondi, lavoro che inaugura la collaborazione con la sua nuova etichetta, Tattica. Il disco, registrato tra Roma e Rio de Janeiro e anticipato in radio dal singolo Be lonely, canzone che vanta una permanenza di mesi nell’air-play dei maggiori network nazionali, si caratterizza per il respiro internazionale del progetto artistico e della produzione, avvalorati dal prezioso contributo degli archi registrati a Londra dalla Telefilmonic Orchestra London e da musicisti tra i più affermati del panorama mondiale: da Herman Jackson (piano) a Michael Baker (batteria), da Jacqués Morelenbaum (violoncello) a Ricardo Silveira (chitarra), da Sonny Thompson (basso e chitarra) a Lorenzo Tucci (batteria), da Fabrizio Bosso (tromba) a Giovanni Baglioni (chitarra). In questo lavoro Biondi dà vita a un soul- jazz caldo e passionale, che sa interpretare con accenti ironici. La collaborazione con Burt Bacharach, nata in occasione del duo con Karima al Festival di Sanremo 09, si approfondisce ed arricchisce con un dono – generoso e prezioso – di Bacharach a Mario: il brano Something that was beautiful, inserito tra le tracce del disco.

If consacra Mario Biondi al grande pubblico e si traduce in un nuovo successo di vendita, vincendo 3 dischi di platino e raggiungendo – con la pubblicazione in digitale (distribuzione Kiver / Tattica) – un vero e proprio record di permanenza in classifica iTunes: per oltre 2 mesi risulta infatti tra i dieci album più venduti dal primo canale digitale italiano.

La fama internazionale di Biondi è confermata anche dal fatto d’essere uno tra i primissimi artisti italiani ad avere un profilo su Ping, il social network di iTunes, lanciato nel settembre del 2010. Ed a questa fama è da ascrivere una nuova, prestigiosa collaborazione artistica: quella con Bluey, leader degli Incognito, che ha remixato No’ Mo’ trouble, un brano estratto da If, in vetta all’air play radiofonico italiano per tutta l’estate. Bluey, entusiasta di questa prima collaborazione, ha chiesto a Mario di partecipare al disco col quale la storica band festeggia i suoi trent’anni di carriera interpretando due canzoni: un duetto insieme a Chaka Kahn e un brano da solista (Can’t get enough), osannato dalle radio londinesi.

Mario torna a vestire i panni del doppiatore di personaggi d’animazione e di interprete delle loro canzoni nell’autunno 2010, con la partecipazione al film disneyano Rapunzel – l’intreccio della torre, in cui presta la sua voce al brigante dal cuore tenero Uncino, e ancora nell’aprile 2011, diventando il cattivissimo pappagallo Miguel nel film Rio.

Il 26 novembre 2010 esce per Tattica il doppio live Yes, you, una testimonianza del tour estivo che Biondi ha portato sui maggiori palchi italiani, registrando il tutto esaurito.

Il 21 maggio 2011, per i suoi 40 anni, Biondi inaugura al Gran Teatro di Roma il nuovo Tour, con la Big Orchestra da 40 elementi.

PARLIAMO DEL SUO ULTIMO LAVORO “DUE”, UN ALBUM DOPPIO DI INEDITI,
20 ARTISTI DELLA SCENA SOUL E JAZZ ITALIANA E INTERNAZIONALE

Mario Biondi va alla scoperta di nuovi talenti e lancia la nuova frontiera della musica: il ‘talent album’. Un progetto unico nella storia della discografia italiana che vede per la prima volta un produttore e un artista affermato offrire, all’interno del proprio album, spazio ad altri artisti, alcuni dei quali ancora non riconosciuti dal grande pubblico, trasformandolo in un ‘trampolino di lancio’ per giovani talenti.  Si tratta di “Due”, il nuovo doppio album di inediti di Mario Biondi in uscita oggi su etichetta Tattica e distribuito da Indipendente Mente in cui l’inimitabile voce dell’artista catanese incontra 20 artisti di talento provenienti dalla scena soul e jazz italiana e internazionale. Venti brani, di cui 13 inediti composti dagli stessi artisti coinvolti nel progetto e 7 cover, in cui l’artista, in collaborazione con i suoi ospiti, dà prova di grande versatilità muovendosi con classe ed energia tra pezzi che spaziano tra il soul, il jazz con influenze r&b e lounge, fino a toccare sonorità bossanova vicine al brazilian sound.

Progetto inedito e assolutamente innovativo nel panorama della musica italiana, “Due” arriva ad un anno di distanza dall’uscita di “Yes You”, il doppio album live con cui Biondi ha conquistato il doppio disco d’oro, e al termine di un lungo tour estivo con cui ha incantato le platee di tutta Italia, registrando sold out ovunque. Un percorso inarrestabile per  un artista che in poco meno di cinque anni, con soli due album di inediti e due raccolte live, ha venduto oltre 600 mila copie, conquistato 9 dischi di platino e il primo posto con “If” della classifica iTunes come miglior album del 2010.

Diviso in due dischi, “Due” si apre con Blu Skies: dominato dal suono del sassofono e da sonorità jazz classiche senza disdegnare influenze cubane e brazilian jazz, il brano porta la firma di Irving Berlin ed è interpretato insieme a Biondi da Jeff Cascaro, trombettista e arrangiatore e cantante dal grande talento, noto soprattutto in Germania e conosciuto dal pubblico italiano per aver prestato la sua voce a una nuova versione di “Love is in the air”.

Won’t you come back è un brano inedito scritto dall’artista israeliano Sagi Rei. Una canzone romantica e un po’ malinconica dalle sonorità alla James Taylor, in cui la voce chiara e acuta dell’artista si alterna a quella calda e sensuale di Biondi.

In Life is everything contrabbasso e fiati dettano il movimento del brano scritto e interpretato da Wendy Lewis, artista dell’Illinois e corista di Mario. Con al suo attivo già diversi album di musica dance, Wendy e Mario sono stati a lungo compagni di viaggio durante la “gavetta” nei club e nelle discoteche.

In the sun è un brano dalla grande carica energetica interpretato da Mario e alle percussioni dal talentuoso Luca Florian, che ne è anche l’autore. Florian collabora con Biondi sin dagli anni ’90.

My Girl, famosissima canzone del 1964 scritta da Smokey Robinson e Ronald White, è diventata un’hit radiofonica degli ultimi mesi grazie alla versione riproposta da Biondi. Nel disco, l’artista catanese presenta una nuova versione, completamente rivisitata e remixata.

In The door is still open to my heart insieme al giovane artista napoletano Walter Ricci, Mario Biondi reinterpreta il famoso brano dei The Cardinals portato al successo da Dean Martin. Giovanissimo interprete, Walter Ricci si sta facendo strada anche grazie ad una vocalità molto vicina a quella di Michael Bublè.

What’s happenning brother, omaggio a Marvin Gaye, nel disco è interpretato con Andrea “Satomi” Bertorelli: co-fondatore insieme a Biondi alla fine degli anni 90 della band “Mario Bros”, è un formidabile tastierista oltre che insegnante di canto e musica.

Free, cover dello storico brano di Deniece Williams, rivive nel disco grazie ad una reinterpretazione realizzata insieme a Samantha Iorio: interprete conosciuta e apprezzata in tutta Italia per la sua grande classe vocale e presenza scenica, è la vocalist di Biondi in tutti i suoi tour da oltre tre anni.

Dreaming, brano inedito realizzato in collaborazione con l’amico musicista Giordano Gambogi: già autore per Biondi del grande successo “Love Dreamer”, Gambogi è noto in Italia per aver interpretato il “gobbo” nel musical “Notre Dame de Paris” e gode di grande fama all’estero, soprattutto in Giappone.

Funny how time slips away, successo del leggendario Al Green, vede la partecipazione della  pop star danese Hanne Boel. Registrato in Danimarca, il brano dal sapore dolce-amaro, racconta di una storia d’amore costretta a fare i conti con il tempo che passa e che non lascia scampo.

Il secondo disco si apre invece con Mother Earth, brano di grande intensità emotiva, che l’artista catanese ha composto assieme al batterista e vero e proprio capostipite del “new jazz” nel mondo, Lorenzo Tucci. Il brano è una speciale e sentita dedica alla madre terra, composto in seguito al disastro nucleare che lo scorso marzo ha colpito il Giappone, dove sia Tucci che Biondi si sarebbero dovuti recare per una serie di concerti.

All I really want è un altro inedito, che porta la firma di Chiara Civello. Pianista e compositrice jazz già molto apprezzata in Italia e nota all’estero anche per la sua collaborazione con Burt Bacharach, in questo brano accompagna Mario in un duetto romantico da sonorità soul, dolci e carezzevoli.

Do you want me to stay dalle spiccate sonorità r&b, strizza l’occhio anche al lounge. Porta la firma del musicista Andrea Celestino, insieme a Biondi sin dai tempi dei “Mario Bros”. Il brano è interpretato dall’artista catanese con Vahimiti: dal nome di origine polinesiano, è un’interprete italiana di musica etno jazz, molto apprezzata dagli amatori del genere e corista di Mario dal 2007.

All you have to do, il cui testo è stato scritto da Jean Paul Maunick, leader della band storica Incognito, è cantato in duetto con Alain Clark: tra le voci black più belle del panorama attuale, il cantante olandese, noto in Italia per il singolo “Father and Friend”,  si muove abilmente sulle note di questo brano soul, rimandando ai grandi del genere come Chaka Khan o i più moderni Simply Red.

Con More than you could ever know arrivano le sonorità attualissime dell’acid-jazz. Si rifà al soul tipico di Philadelphia, ricordando lo stile inconfondibile degli Incognito di “Still a friend of mine”. Scritto da Andea “Satomi” Bertorelli, il pezzo è un duetto tra Mario e il fratello Stevie Biondi, qui al suo debutto.

Where are you è un’altra canzone di Burt Bacharach riproposta nel disco in una versione firmata da Daniele Scannapieco: tra i più rinomati sassofonisti jazz in Italia in Europa, si esibisce da anni in tour con l’artista catanese.

Lullaby porta la firma di Daniele Perrino, giovane cantautore conosciuto in occasione del Gospel Festival nel ’99: si realizza così la promessa di Biondi di una collaborazione insieme.

Everytime I think of you, scritto e interpretato insieme a Biondi da Cristiana Polegri: sassofonista, cantante e compositrice, Cristina ha un lunghissimo curriculum di collaborazioni e partecipazioni  in veste di musicista, cantante, attrice e ballerina in vari musical a teatro e in veste di sassofonista nelle orchestre televisive di alcune trasmissioni. Cristiana è vocalist del crooner catanese dal 2007.

Under that sky è la miglior scuola di brazilian jazz ballad quella che ispira questo brano scritto dal pianista Claudio Filippini e dalla violinista Luisiana Lorusso che accompagna Mario nell’interpretazione.

FINALE IN DISSOLVENZA – Il disco si chiude all’insegna dell’autoironia: Mario Biondi duetta infatti con Fabrizio Casalino, cantautore, comico e imitatore conosciuto dal grande pubblico anche grazie alla sua esilarante imitazione dell’artista catanese. Casalino è anche autore del brano.

 

 

 

 

 

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